Veramente sono anni che si evita con accuratezza di scaldare il dissepolto almeno finchè non sia al reparto rianimazione.La protezione (relativa) dell'ipotermia è così nota che la stessa è nel protocollo ordinario in cardiochirurgia ed in neurochirurgia.
In soccorso si affrontano le ipotermie a paziente cosciente e reattivo e sempre con cautela,ossia non tanto scaldando il corpo,quanto fermando l'ulteriore perdita di calore
Un detto un pò crudo nll'ambiente dice che un travolto da valanga non è morto finchè non è "caldo e morto"....