Autore Topic: Alpi Carniche e Giulie: abbassamento dei limiti altimetrici  (Letto 5704 volte)

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Offline Mau

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Prendendo spunto dalla mia recente escursione in Carnia, volevo segnalare, con riferimento alle Alpi Carniche e Giulie un fenomeno, che riguarda sia la flora che la fauna che le temperature medie, chiamato dagli studiosi "Abbassamento dei limiti altimetrici" rispetto alle Alpi occidentali ed alle Dolomiti.
In pratica la flora ( la fauna e le temperature medie ) che si riscontra mediamente ad una determinata altitudine nelle Alpi occidentali e nelle Dolomiti, si ritrova uguale nelle Alpi Carniche e nelle Giulie, ma ad una quota notevolmente inferiore. Ad esempio la flora tipica delle Dolomiti di quota 2000, si ricontra nelle Carniche e nelle Giulie a quota 1600; la differenza, a seconda delle diverse tipologie di flora e delle diverse quote vegetazionali oscilla sempre, comunque, fra i 200 ed i 400 metri di altitudine. Le cause di questo fenomeno sono controverse; un ruolo determinante sembra essere quello giocato da fattori meteorologici, quali la elevata piovosità ed il minore riscaldamento tipici delle montagne friulane.
La montagna è...l'abbraccio di un amico ed il fuoco di un bivacco condiviso.

Foto qui https://picasaweb.google.com/101452674008708650686?gsessionid=pC6VWv221ZhsNxdPABmQrw

Offline AGH

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In pratica la flora ( la fauna e le temperature medie ) che si riscontra mediamente ad una determinata altitudine nelle Alpi occidentali e nelle Dolomiti, si ritrova uguale nelle Alpi Carniche e nelle Giulie, ma ad una quota notevolmente inferiore. Ad esempio la flora tipica delle Dolomiti di quota 2000, si ricontra nelle Carniche e nelle Giulie a quota 1600; la differenza, a seconda delle diverse tipologie di flora e delle diverse quote vegetazionali oscilla sempre, comunque, fra i 200 ed i 400 metri di altitudine. Le cause di questo fenomeno sono controverse; un ruolo determinante sembra essere quello giocato da fattori meteorologici, quali la elevata piovosità ed il minore riscaldamento tipici delle montagne friulane.

non sapevo di questo fenomeno così localizzato. Credo comunque che la cosa valga anche per la fauna che dipende dalla vegetazione. Se si sposta il cibo si sposta anche chi lo deve mangiare :) Ricordo che nella gita climatologica in Marmolada dell'anno scorso gli esperti paventavano anche il rischio dei parassiti che si diffondono in aree o quote diverse, con possibili danni, imprevedibili, per le colture. Insomma tutto è connesso in natura, umani inclusi
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Offline radetzky

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in effetti + ci si sposta ad est e + il fenomeno è evidente: sulle Giulie, nei pressi del triplo confine ed in Slovenia area Triglav localmente ci stanno anche 500 metri di differenza. D'altronde la val Resia (Parco Naturale Prealpi Giulie) è l'area + piovosa d'Italia con una media attorno ai 3500mm/anno e d'inverno il freddo è feroce (i laghi di Fusine hanno sempre minime record)
A Pramosio c'è una delle + belle ed estese foreste d'Italia: comincia a Timau a 900m e finisce appena sotto malga Pramosio bassa a 1300m: sopra c'è ben poco, qualche larice sporadico e stop
Allego un paio di foto eloquenti in aggiunta a quelle di Mau
« Ultima modifica: 19/07/2012 21:06 da radetzky »
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline AGH

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A Pramosio c'è una delle + belle ed estese foreste d'Italia: comincia a Timau a 900m e finisce appena sotto malga Pramosio bassa a 1300m: sopra c'è ben poco, qualche larice sporadico e stop

forse non c'entra o è un caso, mi pare di aver notato negli ultimi anni la presenza più frequente di abeti e larici in alta quota, fino a 2400-2500 metri (chiaramente si tratta di casi limite, con piccoli alberelli che crescono in posizioni molto particolari e riparate)
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Offline Selvagem

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Fin da piccolo ho sempre sentito dire da parenti o da conoscenti di una certa età che il maltempo con maggior impatto sulle nostre zone (parlo di Valsugana e Pinè) proveniva quasi sempre dall'Austria e dalla Slovenia (poi magari certe tramontane a Trento direttamente dalla Siberia...brrr) e quindi anche se sono voci o credenze tramandate di generazione in generazione qualcosa di vero hanno. Inoltre ricordo il mese passato a Tarvisio per i CASTA (Campionati Alpini)...mai vista così tanta neve mentre in Trentino gli albergatori recitavano il rosario sui tetti  ::)
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Offline radetzky

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giuste le osservazioni di AGH e Salvagem: i venti da est si sentono pesantemente soprattutto sulle Giulie ma anche oltre ed hanno sicuramente un impatto anche sulla flora. Penso che i larici, avendo rami + leggeri e flessibili, resistano meglio alle alte quote.
Dall'est però viene solo il freddo: il maltempo pesante viene sempre da sud o da ovest ovvero le grandi masse umide non possono che venire dal mare. Interessante anche notare che le situazioni peggiori si verificano con le perturbazioni provenienti da ovest o OSO: ovvio, l'Atlantico ha ben altra massa rispetto al Mediterraneo..
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