Ieri escursione di grande soddisfazione con tempo eccezionalmente (per questi posti) limpido e ventilato quel che basta per non sentire la fatica ma neanche il sole che scotta forte, e ce ne accorgeremo la sera…
Si parte verso le 8:30 da Casera Pramosio bassa (eccellente agriturismo con poche stanzette e calorosa accoglienza) che si raggiunge con una polverosa e lunga forestale da Laipacco, frazione di Paluzza, nella valle del torrente But ovvero la valle che da Tolmezzo conduce al valico di Monte Croce Carnico (confine con l’Austria).
Edelweiss mi ricorda, con tristezza, che giusto un anno fa Mau e Raffaella erano qui con la medesima meta che fu loro negata da una giornata di pioggia torrenziale che evitarono solo in parte scendendo da Avostanis e riparandosi in una malga abbandonata: avrei dovuto esserci anch’io ma rinunciai per la pioggia e me ne dolgo ancora oggi perché mi impedì di incontrare, finalmente, il nostro Mau…
In circa un’ora e mezza, tralasciato il bivio (448) per passo Pramosio e la Cuestalta (molto interessante storicamente, cresta di confine, prima linea) si raggiunge la bella conca glaciale di Avostanis con l’omonimo laghetto in cui si specchia la cima che è anche frequentata ed impegnativa palestra di roccia (evitare i fine settimana, as usual !)
La malga è ormai abbandonata (almeno io non ricordo di aver mai visto animali, salvo che non ci siano solo in agosto quando non ci vado io) e l’attiguo bivacco è in splendida posizione ma evidentemente frequentato da buzzurri che lo lordano sistematicamente tanto che prefirirei beccarmi una bufera che fermarmi lì: un vero peccato…