Sabato 5 e domenica 6 luglio uscita naturalistica in Carnia, accompagnati dal botanico Cesare Laser e dal geologo Lucio d'Alberto.
Partenza da Cima Sappada (1276) accanto agli impianti del Siera, per il sentiero 320, prima nel bosco, con molta calma, immersi nelle lunghe spiegazioni di Laser sulla particolarità della flora locale. Si sale in un bel bosco lentamente, il tempo prima bello sembra ingrigire. Affrontiamo un piccolo guado e successivamente raggiungiamo la carrareccia n. 230, che ci condurrà a Casera Tuglia (1597). Lì il paesaggio si apre, anche se il cielo è ormai coperto. Alla nostra destra a Sud il monte Cimon e le successive Creta della Fuina e Crete di Chiampizzulon. Pausa alla Casera Tuglia, aperta, gestita da una famigliola composta da un giovanotto, la sua fidanzata incinta e la madre di lui. Sono gentilissimi, al punto da permetterci di mangiare il nostro pranzo al sacco sotto le loro tettoie ed i loro ombrelloni. Li ricambiamo con acquisto di vino, caffè e ricotta. Durante la pausa pranzo piove, salvo poi a smettere non appena è il momento di ripartire. Ci incamminiamo lungo il sentiero 227 attraversando una torbiera e successivamente uno splendido pendio carico di ranuncoli. Visto che è un versante nord, attraversiamo anche tre nevai, non lunghi ma da percorrere con un minimo di attenzione. Il sentiero prima affronta dei saliscendi nel bosco che si dirada, poi sale decisamente fino a giungere ad un belvedere naturale a quota 1765, dove ci si apre una splendida vista sulle Alpi Carniche. Interessante apprendere dal dottor D'Alberto che l'Italia fa parte geologicamente del continente africano, e che la linea di confine è la Val Pusteria. Cominciamo a scendere e raggiungiamo il rifugio Chiampizzulon (1630), non prima di avere ammirato lungo il sentiero le scarpette della Madonna (o di Venere). Al rifugio siamo accolti splendidamente dalla signora Anna, che ci cucina una cena abbondantissima conclusa dalle sue celeberrime torte. In rifugio è una struttura nuova, molto accogliente, appena ristrutturato. Non è CAI, ma credo che sia di proprietà del comune di Rigolato (UD) e dato in gestione.
La mattina dopo ripercorriamo a ritroso il percorso, fino alla Casera Tuglia. Possiamo notare così dei coralli inglobati nelle rocce e riammirare i ranuncoli con una luce migliore. Altra sosta pranzo, altre quattro gocce di pioggia scampate e discesa verso Forni Avoltri per il sentiero 229, prima carrareccia poi sentiero, ingombro di alberi caduti. Il bosco ogni tanto si apre fino alla Casera Col Mezzodì bassa (1167) dove veniamo accolti da una mucca slinguazzante
. L'ultimo tratto è una noiosa e ripida mulattiera a tratti cementata. La scorciatoia 229 è stata sconsigliata sia dal malgaro della Tuglia, che da un cartello "solo per esperti", per di più i capigita durante il sopralluogo l'avevano fatta e ritanuta non proponibile. Arrivo a Forni Avoltri (864), dove avevamo lasciato una macchina, subito dopo il ponte sul Degano. Purtroppo non c'è tempo per visitare il museo, ma è stata comunque un'esperienza riposante ed interessante.
Di seguito qualche foto
Primo giorno, sabato
http://www.marc1.altervista.org/foto1.php?fotoAttuali=Chiampizzulon-1_1407051 Cima Sappada 2 Alpi Carniche 3 Fiori su roccia (se qualcuno lo sa cosa sono mi fa un favore, non me lo ricordo nonostante il botanico
4 Casera Tuglia 5 Le Crete 6 Alpi Carniche 7 Il sentiero verso il belvedere 8 Alpi Carniche 9 I fiori dell'estate 10 Alpi Carniche dal belvedere 11 la Scarpetta, pomeriggio 12 Il tramonto
Secondo giorno, domenica
http://www.marc1.altervista.org/foto1.php?fotoAttuali=Chiampizzulon-2_1407061 Il Chiampizzulon 2 Appena svegliati 3 Scarpetta, mattina 4,5,6 Lungo il sentiero 7 di nuovo alla Tuglia 8 Panorama verso Cima Sappada 9 Inizia la discesa 10 Casera Con Mezzodì bassa (ultimo spazio aperto).
Chiedo scusa se non ho descritto i nomi delle cime delle Alpi Carniche, ma non le conosco a sufficienza.
Ciao!