Autore Topic: Pal Piccolo  (Letto 29490 volte)

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Offline radetzky

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Pal Piccolo
« il: 07/07/2009 12:16 »
Avevo già parlato di questo itinerario qui http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php/topic,1916.0.html ma fuori stagione e con poche foto perchè non ne avevo. Giovedì mattina, al solito, cielo coperto che non promette nulla di buono ma la vacanza in Austria è agli sgocccioli e quindi decido di salire comunque al Pal Piccolo. Salgo a Monte Croce Carnico e posteggio nei pressi del generatore eolico dove parte il sentiero austriaco, molto ripido ma + corto di quello italiano dal quale ritornerò per non spaccarmi le ginocchia in discesa e per cambiare la visuale. La cartina l'avevo già messa qui

Due enormi slavine ancora consistenti hanno cambiato l'aspetto della zona e l'attacco del sentiero è sparito: comincio a temere, considerata la pendenza, sia chiuso ma dopo dieci minuti di ravanate tra neve ed alberi sradicati lo ritrovo a monte. Per fortuna fa fresco e salgo con buon passo dove solitamente si va arrosto quando c'è il sole: il rovescio della medaglia è che il paesaggio si appiattisce senza sole e le foto saranno modeste. Dopo un'ora di dura salita durante la quale ammiro anche il Cellon che si erge dall'altra parte del passo e che costituisce l'altro baluardo, mi meraviglio di aver percorso tanta strada: evidente il merito del fresco in quanto le tabelle indicano un'ora e tre quarti, tempo già impossibile da rispettare quando c'è sole e fa caldo. Un elicottero militare stà facendo la spola tra il passo e la vetta dove ci sono sempre lavori in corso per sistemare i resti delle fortificazioni e delle trincee. Ancora una ventina di minuti di dura salita su ghiaione e sono quasi sotto all'anticima ma a questo punto sono preoccupato perchè l'elicottero mi passa sopra la testa a non + di 30 o 40 metri, lo sento fermarsi alcuni secondi su una piazzola che non vedo perchè sono proprio sotto e ributtarsi giù a pesce verso il passo. Non ci sono segnalazioni ne vedo alcuno nei pressi del sentiero che dovrebbe probabilmente sbucare in corrispondenza della presunta piazzola di atterraggio: vedo però l'elicottero atterrare al passo cinquecento metri sotto e spegnere la turbina. Allora allungo il passo ed in cinque minuti arrivo sull'anticima: come supponevo trovo il materiale scaricato dove sbuca il sentiero e ad una cinquantina di metri, comodamente seduti su una panca in prossimità della baracca militare, una decina di soldati gozzovigliano e trangugiano birra sbattendosene altamente di presidiare la piazzola di atterraggio. Mi incazzo e non li saluto nemmeno: riferirò a valle ai Carabinieri perchè la cosa è alquanto pericolosa anche se non c'è nessuno salvo il sottoscritto.
(continua)
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Offline radetzky

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Re: Pal Piccolo
« Risposta #1 il: 07/07/2009 12:28 »
Il Pal Piccolo è una vera e propria città morta dove vissero per due inverni e mezzo (tra cui il durissimo 1916; le posizioni furono definitivamente abbandonate con lo sfondamento austriaco a Caporetto nell'ottobre 1917) migliaia di soldati a sentinella di un confine formalmente invalicabile da ambo le parti a causa sia degli ostacoli naturali che delle micidiali postazioni di entrambi gli schieramenti che sfruttavano abilmente ogni costone di roccia e si addentravano nelle viscere della montagna con innumerevoli gallerie.Di fatto il confine rimase inviolato salvo per il periodo che gli austroungarici sfondarono a Caporetto ed oggi è dove era nel 1914.
L'ambiente assomiglia molto al Pasubio, solo un poco + aspro e scosceso.
In pratica qui si combattè pochissimo e furono + i morti di freddo e stenti che non quelli di piombo. Fecero + che altro da spettatori al passaggio dei proiettili da 320 sparati dai mortai a valle dalla Crinzia sulla Carnia e viceversa.
Vivevano trincerati a 50 metri di distanza: si trattava, per la maggioranza, di gente che si conosceva bene per motivi di buon vicinato e di lavoro e commercio, spesso imparentata (curioso il caso di due fratelli sottufficiali: uno da una parte ed uno dall'altra...l'italiano fu fucilato per insubordinazione in quanto si rifiutò di partecipare ad un blitz all'arma bianca !) che di spararsi non ne aveva voglia alcuna.
Ed un giorno successe l'inevitabile: cominciarono a fraternizzare un pò troppo,alcuni uscirono dalle trincee e si misero a bere e fumare assieme da buoni amici. Ovviamente la cosa non poteva passare sotto silenzio ma gli austriaci si salvarono perchè l'ufficiale di turno riuscì a nascondere l'episodio: non così in casa italiana dove, in questi casi, la legge di Cadorna era una sola.."decimazione" e così fu (dieci militi furono fucilati a valle ed oggi sono ricordati come i "martiri di Cercivento"
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Offline radetzky

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Re: Pal Piccolo
« Risposta #2 il: 07/07/2009 12:41 »
Il tempo fa schifo e comincio a pensare che farò un bel bagno sulla via del ritorno (sperando non scoppi un temporale perchè sarò tra le rocce per almeno un paio d'ore) ma vorrei fare un salto a vedere alcune postazioni italiane che non avevo visitato in precedenza...mi avvio aggirando la piazzola di atterraggio ma, senza alcun avvertimento, i rompiballe con l'elicottero arrivano di nuovo (e 'sta volta non mi vedono sicuramente e mi pelano una seconda volta...). Rinuncio e vado sotto la ferrata di vetta a fare un paio di foto: sul cucuzzolo non salgo perchè non mi fido e non ho neanche un cordino con moschettone.
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Re: Pal Piccolo
« Risposta #3 il: 07/07/2009 12:49 »
Vivevano trincerati a 50 metri di distanza: si trattava, per la maggioranza, di gente che si conosceva bene per motivi di buon vicinato e di lavoro e commercio, spesso imparentata (curioso il caso di due fratelli sottufficiali: uno da una parte ed uno dall'altra...l'italiano fu fucilato per insubordinazione in quanto si rifiutò di partecipare ad un blitz all'arma bianca !) che di spararsi non ne aveva voglia alcuna.

avevo letto di episodi simili in Lagorai, quando ad esempio a Natale c'era una tacita tregua, e addirittura i soldati dei due fronti avversi, che stavano nelle trincee spesso a pochissima distanza gli uni dagli altri,  si scambiavano sigarette o dolci...  Salvo poi tornare a spararsi, e ad uccidersi, qualche giorno dopo...
Robbadamatti :(
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Offline radetzky

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Re: Pal Piccolo
« Risposta #4 il: 07/07/2009 12:51 »
Non mi resta che scendere di buon passo dal sentiero italiano che è molto + lungo (ci salivano con i muli e le mitiche portatrici carniche con 30 chili sulle spalle !) ma almeno se devo correre non rischio il precipizio.
Attraverso tutta l'ampia anticima (ci vuole un quarto d'ora) e lascio sulla sinistra il bivio per Casera Pal Grande e Casera Pramosio (giro molto lungo ma in quota attorno alla Creta di Timau che suggerisco assolutamente di fare !) e scendo con di fronte la vista della val Collina ed il sentiero verso il rifugio Marinelli.
Giusto il tempo di arrivare all'auto al passo ed arriva il diluvio !
Mi spiace averla fatta quasi di corsa ma sono soddisfatto di aver fatto tutto il giro in poco + di tre ore e mezza: sarò costretto a tornarci !
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Offline radetzky

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Re: Pal Piccolo
« Risposta #5 il: 12/01/2010 12:32 »
Una deviazione che non ho mai fatto in zona ma che vale senza dubbio la pena è la salita alla cima del Freikofel che è poi la parete verticale che sovrasta Timau, ultimo paesino prima di Monte Croce Carnico.
Cartina: http://www.suimonti.it/escursioni/cuelat/cartina.html
Qui http://www.suimonti.it/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=18 trovate comunque una splendida relazione. Non impegnativa ma richiede attenzione e per l'esposizione e per le roccette sempre umide e scivolose.
E' interessante, oltre che il paesaggio, la storia di questa cima che ad inizio guerra era caposaldo austroungarico circondato da cime controllate dagli italiani (Pal Piccolo e Pal Grande): in pratica fu persa e conquistata una decina di volte da entrambi gli schieramenti con assalti all'arma bianca (baionetta e mazze ferrate !) che gli italiani portavano solo di notte scalando la parete in fotografia !
Inoltre proprio in fianco alla cima passavano i proiettili di obice da 420mm. sparati dalla Carinzia e che cadevano sull'abitato di Timau.
Un proiettile da 420mm. ha un peso di 1000 Kg. ed una gittata massima di 14,5 Km.
« Ultima modifica: 12/01/2010 12:34 da radetzky »
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Offline JFT

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Re: Pal Piccolo
« Risposta #6 il: 12/01/2010 14:05 »
fu persa e conquistata una decina di volte da entrambi gli schieramenti con assalti all'arma bianca (baionetta e mazze ferrate !) che gli italiani portavano solo di notte scalando la parete in fotografia !


Incredibile...

Le vicende belliche in montagna hanno dell'incredibile... Il friuli, mi ricordo che da piccolo ci andavo spesso, è un museo a cielo aperto.
Per quanto riguarda la parete da scalare per l'attacco... Mi ricorda le vicende del Corno Battisti, con la parete scalata nottetempo da un manipolo di italiani per sferrare l'attacco di sorpresa al caposaldo austriaco... Anche quella è una parete impressionante a pensare di scalarla in libera e con le armi addosso....
"La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli."
Friedrich Nietzsche