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Grazie grazie... interessante punto di vista!Avevo pensato a gitarelle corte di impatto panoramico! ma il tuo punto di vista è interessante... Grazie Alan!!!ci mediterò...
Prego Daniele.è bene o male lo stesso tipo di approccio che ho utilizzato io, all'inizio ero attratto dall'arrivo, ora come ora sto cercando di godermi il viaggio, faticoso si, ma pur sempre tempo che va, quindi bisogna sfruttarlo!!!
Questo certo è vero;ritengo però che questo tuo approccio abbia funzionato perchè in te c'era già accesa la scintilla per la montagna... Nelle persone che non hanno alcuna esperienza di montagna è praticamente impossibile che abbiano anche la minima passione per una cosa MAI provata prima.Ecco dove nasce la mia difficoltà; nel cercare di tirar fuori dalla cenere una seppur piccola scintilla che sono sicuro poi crescerà
Un'altra cosa, chi non fà fatica non gode di particolari entusiasmi o gioie derivate dalla conquista, in quanto io penso che le cose facili non portino a grandi soddisfazioni.... sia in campo montano che nel resto!
d'accordo al 100%: anche noi quando siamo sulla cima sudati e assetati ci sediamo e, volgendo la sguardo all'orizzonte, proviamo quel misto di orgoglio e soddisfazione di aver guadagnato il panorama che ti ripaga ampiamente della levataccia e della fatica... comunque non tutti "capiscono", credo perchè non si ha amore per la montagna, però il mondo è bello perchè è vario .... altrimenti sai che confuzione
...aiuterà entrambi ad avvicinarvi ai vostri "amori", lei nella montagna, te magari nello shopping ...
Condivido in pieno tutti gli interventi fin qui postati sull'argomento... Sul discorso sul "come motivare il neofita", credo che sia un po' diverso se il neofita è una persona a te cara o se è un semplice compagno di un giorno-conoscente, anche se possono esserci tecniche di motivazione simili. Con la persona cara possono scattare anche altri meccanismi ... Riguardo alla preparazione fisica, come già scritto da altri, è ovvio che è opportuno un approccio graduale ... altrimenti per quanta passione già innata possa avere il neofita... "te lo copi subito" ... se il livello di difficoltà è troppo superiore alla sua forma fisica.Senza pretendere di dettare ricette valide sempre, nella mia esperienza di accompagnatore di escursionismo col CAI ho constatato che funziona bene la tecnica di scegliere un percorso che, al di là della meta finale-principale, abbia alcune mete intermedie... del tipo ... avendo in mente la mia ultima gita al Lago delle Stellune (meta finale xaltro non raggiunta), per arrivarci si passa per tre malghe... ognuna può essere un obiettivo già appagante .. da cui poi inciti il neofita ad andare oltre ... Però, in questo modo, se non si arriva alla meta finale, ma solo ad una meta intermedia, la gita non viene vissuta come un fallimento... senza tuttavia accettare subito la resa del neofita alla sua prima rinuncia, ma incitandolo a sforzarsi arrivare sempre un pochino oltre, nel percorso, rispetto al punto dove vorrebbe magari fermarsi .. un pochino, senza "ucciderlo" ...Per motivare il neofita, secondo me, è importante "educarlo" ad osservare i particolari - a volte anche apparentemente banali - che la natura offre ...(non sempre la montagna offre "effetti speciali" e allora meglio cercarseli ...) del tipo... una iscrizione su una Malga, un fiore, raro o meno che sia, un'impronta di animale, un fungo oltre poi a fargli vedere sullla cartina dove si è arrivati, i nomi delle montagne, i tempi di marcia ecc. ecc.... Per me sono le piccole cose che fanno bella la gita, se uno ha la voglia (e la cultura) di vederle ... a meno che non si cammini sempre "testa in sacco" ...Ovviamente, nonostante tutte le tecniche di motivazione, credo che su certe persone non funzioni .. sia un'impresa disperata .. non voglio dire che si debba nascere x forza con la passione per la montagna ... ma certo... un minimo di predisposizione ci vuole
... Difficile però spiegare al neofita come notare un fiore piuttosto che ascoltare il silenzio del bosco per uno come me che vive queste emozioni in modo molto intimo (difficile da spiegare)...
Io sono sposato da quasi vent'anni e, ti assicuro ho provato, ho provato e ce l'ho messa tutta per "insegnarle" la montagna cercando di condividere con lei quanta emozione ma... ho imparato a lasciarla a casa Questo è tutto.