L'iscrizione della Grande Guerra a Passo Litegosa
Avevo visto la vecchia foto degli anni '70 per la prima volta al
mini museo del Rif. Cauriol (Val Sadole, Lagorai) e mi aveva subito affascinato: una
ricercata iscrizione della Grande Guerra incisa sulla pietra! Che io sappia, unica nel suo genere in Lagorai e forse in Trentino. La didascalia indicava stringatamente
"Monte Formenton".
La vecchia foto dell'iscrizione al rif. Cauriol
Purtroppo al rifugio, nel corso delle varie escursioni dalla Val Sadole, non c’era mai la persona giusta a cui chiedere maggiori dettagli. Dopo una prima uscita infruttuosa su
Cima Formenton, battuta in lungo e in largo, dove però c'erano pochissime tracce di guerra, mi ero convinto che non poteva essere lassù dove non c’era quasi niente. Ho cercato quindi di assumere informazioni più precise, perché altrimenti era come cercare un ago in un pagliaio.
Passo Litegosa col Cauriol
Piccone presso una galleria sul sentiero 321
Cavo della teleferica che arrivava a Passo Litegosa da Malga Litegosa
Stazione di arrivo della teleferica
Gancio di un tascapane italiano mod. 1907 rivenuto sul sentiero 321
Il tascapane italiano con il gancio
Dopo due anni di ricerche fisiche con varie uscite in zona, e anche virtuali in rete, la potenza di internet ha risolto il caso. Per merito di
Santo De Dorigo, studioso e
autore di parecchi libri sulla Grande Guerra, che ringrazio. Incontrato per caso su un gruppo, dove aveva letto alcuni miei post riguardanti la zona di Litegosa, conversando si è arrivati a parlare della famosa quanto fantomatica iscrizione: appena ho capito che lui sapeva dov’era, ho cercato di farmi descrivere il luogo. Ma a parole non era facile. Così gli ho mostrato alcune foto scattate sul posto in precedenti esplorazioni: una di queste, casualmente, riprendeva in lontananza l’iscrizione, che tuttavia era invisibile a distanza. Ormai non poteva più sfuggirmi!
Il crinale di Castel Aie con lo sfondo del Cauriol
Così nei giorni scorsi, con un caldo asfissiante, sono andato quasi a colpo sicuro: dal
Rif. Cauriol sono salito a
Passo Sadole, quindi con un lungo traversone sono passato poco sotto
Forcella delle Aie e infine ho raggiunto il ben conosciuto
Passo Litegosa. In base alle indicazioni ho trovata subito l’iscrizione senza difficoltà. Dopo averla cercata per tanto tempo, eccola lì, c’ero passato tante volte vicino, a poche decine di metri dalle trincee. Una grande emozione.
Il Frate a passo Lietegosa
Più difficile invece è stato fotografarla:
l'iscrizione si trova a circa 5 metri d'altezza su una parete quasi verticale. Per arrivarle a tiro bisogna arrampicarsi e scattare con una mano sola (l'altra serve per tenersi!). L'iscrizione a quota 2260 nei pressi di Passo Litegosa, è esposta su una parete sud e appare molto deteriorata rispetto alla vecchia foto in bianco e nero di di Aldo Zorzi, scattata quasi mezzo secolo prima che avevo visto al rifugio.
La parete sud del Litegosa dove c'è l'iscrizione
La luce ideale per fotografarla sarebbe quella radente del mattino, poi le scritte in pieno sole risultano illeggibili; ho provato ad aspettare la luce del tardo pomeriggio per vedere se le cose miglioravano, ma l'ombra della roccia vicina si proietta sulla iscrizione, coprendola in parte. Magari un giorno salirò di sera e proverò a fotografarla col buio e con un flash radente. Sulla vecchia foto al rifugio qualcuno ha provato a decifrare, parzialmente, le scritte:
"Dal 20 ottobre 1915 al.... giugno 1916 al 5a compagnia di Riserva dell'Imperial Regio Reggimento Barone Laudon... n. 20 sotto il comando del Capitano Albert Beck".
L'iscrizione su una parete verticale a 5 m di altezza dal suolo
Tracce di rerticolati a Passo Litegosa, sullo sfondo Castel Aie, Busa Alta e Cardinal
Alla luce del tramonto un'ombra si proietta sull'iscrizione
Sulla via del ritorno, già che c’ero, ho finalmente esplorato anche la
Busa del Castèl, vista tante volte dall’alto. Nel
torrione roccioso che si erge verso il Vanoi, si affacciano
due caverne della Grande Guerra. Abbandono quindi il
sentiero E321 trovo una vecchia traccia militare, che si vede a stento, che cala verso la conca con vaste pietraie. La traccia poi scompare, portata via della frane, quindi raggiungo il torrione attraversando una pietraia.
La prima caverna dà l’accesso a due lunghe gallerie distinte scavate nella roccia, che si affacciano sul versante opposto verso il Vanoi e Cima d’Asta con postazioni di osservazione e di mitragliatrici.
Busa del Castel
Il torrione roccioso dove si scorgono le due caverne della Grande Guerra
Ingresso dalle gallerie
La data "1917" scolpita nel porfido
Con emozione trovo una iscrizione all’ingresso, scolpita nella roccia: “1917” e una sigla che non riesco a decifrare. La seconda caverna in alto conduce a una ulteriore postazione, da dove si dominava la
Val Cia e il massiccio di
Cima d’Asta. Sono esplorazioni col brivido, ci sono punti in cui
la volta è crollata, con grosse pietre sul pavimento, probabilmente non è molto prudente intrattenersi all’interno quindi dopo una rapida ispezione abbandono le caverne.
La lunga galleria che raggiunge le postazione verso il Vanoi
Postazione di osservazione e di mitragliatrice
"Nido d'aquila che si affaccia sui contrafforti di Cima Litegosa
Postazione di artiglieria leggera
Iscrizioni
Galleria che si affaccia verso la Val Cia
Ora attraverso le pietraie con macigni ciclopici:
le trincee si insinuano tra i massi giganteschi, le seguo fin sotto la forcella dove riprendo il sentiero 321 col quale rientro a Passo Sadole e poi giù fino al rif. Cauriol dove ho la macchina.
Trinceramenti dalla Busa del Castel verso Cima d'Asta
Una bella escursione senza cime stavolta, alla ricerca di reperti storici davvero interessanti.
Sviluppo 18 km, dislivello 1100.
Il percorso