In vetta la Monte Cogne m 2171, sullo sfondo il FregasogaMeravigliosa gita nel
meraviglioso Lagorai sabato febbraio 2010
Considerato il rischio 3 marcato, abbiamo scelto una gita relativamente "sicura", ovvero il
Monte Cogne m 2171. Dopo una salita negli anni scorsi da Brusago, e da Malga Vernera l'anno scorso senza raggiungere la cima, stavolta puntiamo decisi ad arrivare in vetta partendo dal paese di
Montesover.
C'è una strada
forestale che è lunga eterna e, memori di ciò, appena vediamo un sentierello che ha tutta l'aria di essere una scorciatoia, lo imbocchiamo senza troppi dubbi. Mal ce ne incoglie: ci perdiamo nella boscaglia che diventa sempre più fitta e ripida. Dopo una buona mezzora di ravanamento, per fortuna troviamo il
sentiero 468 che sale da Montesover, bello battuto dai ciaspolari, che si ricongiunge più a monte con la forestale tagliando un po' di noiosi tornanti.
A
Piani Formighe tagliamo ancora per il bosco per sentiero con traccia battuta, che si inerpica nel bosco e quindi, con un ultimo strappo, raggiungiamo la
Malga Vernera Bassa m 1671, stranamente deserta. Facciamo una minisosta e poi ripartiamo verso la vicina chiesetta. Qui il sentiero si biforca, da una parte il
468, più in basso il
469.
Il 469 dovrebbe essere più panoramico ma arrivati alla Baita degli Alpini ci rendiamo conto che non è passato nessuno, c'è la traccia da battere in almeno 40 cm di neve fresca e poi non conosciamo la via di salita. Decidiamo quindi saggiamente di
prendere il 468 che almeno è già tracciato. Questo raggiunge prima
Malga Vernera Alta m 1782, poi si inoltra in un bel bosco e con successivi strappetti guadagna
la dorsale sbucando in una magnifica radura pianeggiante. Qui c'è un vento a raffiche gelate piuttosto fastidioso, ora si prosegue sempre lungo la dorsale, si supera un'ultima fascia bosco e con altri strappi ripidi, alternati a tratti semipianeggianti, si arriva finalmente sulla
spettacolare e larghissima dorsale finale, un ampio costone che si risale senza difficoltà fino alla cima con la grande croce in ferro.
Panorama grandioso come al solito, sotto di noi Passo Mirafiori (o Vasoni), Malga Vasoni Alta, Malga Sasso: di fronte la
Pala delle Buse e l'imponente
Fregasoga. Vediamo le tracce di altri sciatori che si sono buttati giu' dal versante nord est, ma considerato il pericolo odierno non ci facciamo tentare e decidiamo di scendere dalla stessa via dell'andata. Leviamo le pelli e via. Un po' di spinte e ridiscendiamo per la dorsale, quindi una divertente discesa nel bosco con "farinone" da mezzo metro almeno, stando attenti a non piantarsi... Accenno un po' di curve sotto Malga Vernera, quando ho preso un bel ritmo, all'ultima m'ingavono e faccio un maestoso "pelle di leone" con la faccia nella neve. Mezz'ora per rialzarsi affannosamente, nel solito groviglio di sci e bastoni, affondando ancor di più ad ogni movimento
Riguadagnata Malga Vernera Bassa, riprendiamo l'eterna forestale, ma in discesa è tutt'altro paio di maniche e si fila via veloci. Nell'ultimo tratto a bassa quota la neve sulla strada è diventata un ghiaccione ondulato che mette a dura prova gambe e ginocchia. Arriviamo a Montesover quasi all'imbrunire, anche stavolta è andata, sani e salvi
Dislivello 1076, km circa 15