Fravort versante ovest Ieri tranquilla escursione solitaria, ma non banale per via della neve e tratti ghiacciati, sul Fravort m 2383 . Ho “traversato” la cima con percorso in buona parte fuori sentiero anziché seguire la classica salita per la dorsale sudovest. Per il freddo becco e il pestolamente di neve prolungato, lo considero come 1° itinerario invernale della stagione
Partenza dal parcheggio degli impianti della Panarotta per la stradella trasformata in un insidioso lastrone e arrivo a La Bassa, dove prendo il sentiero 372, che abbandono qualche chilometro a quota 1792 per addentrarmi lungo il vestante sud . Un sentierello non segnato sale lungo il torrentello per sbucare nella bella conca ai piedi del Fravort: c’è un baitello, purtroppo attrezzato dai cacciatori, che domina la valle. Salgo a fianco dell’impluvio che poi mi porta su una dorsale con spettacolare panorama sulla Valsugana. La dorsale diventa ripidissima fino alla cima, dove risaltano le trincee “recuperate”. Il freddo è pungente per via di un venticello maligno che invita ad abbandonare rapidamente la cima (qui un piccolo ricovero ristrutturato).
Dalla vetta calo sul ripido versante ovest ora, con molta attenzione perché è tutto coperto di ghiaccio e neve, verso l’Oscivart. Da una forcella a quota 2283 una bella vista del vicino Gronlait. Calo ancora, per ripidi costoni erborsi, nell’ampio anfiteatro dove scappa un gruppo di capre. Evidenti anche qui le strade militari, con massicciate ancora perfette. Prendo un sentiero militare che corre sotto al crinale sud, con varie caverne belliche, che cala gradaualmente fino alla Bassa. Alcuni tratti sono franati e bisogna prestare attenzione, anche per via del ghiaccio abbonandante.
Rientro quindi al parcheggio per la stessa via dell’andata. Bel giro, panorami grandiosi, abbastanza facile se non fosse per la neve che rende alcuni tratti insidiosi.