Lago delle Stellune
4a uscita in
sciotti, stavolta al
Lago delle Stellune sul versante fiemmese del Lagorai. La giornata è splendida anche se in quota è annunciato vento. Partiti dal
Ponte delle Stue m 1240, seguiamo la comoda forestale -s
egnava n. 318- che sale con un lunghissimo traversone toccando prima
Malga Stue Bassa m 1454, poi
Malga Stue Alta m 1566 e quindi
Malga Cazzorga m 1845, quasi sepolta di neve.
Malga Stue Alta
Disgelo nel bosco
Malga Stue Bassa: le creste già fumano furiosamente
Malga Stue Alta
L’innevamento è ancora eccezionale, anche se il paesaggio è parzialmente “rovinato” dalla
colorazione marrone delle sabbie sahariane che hanno sporcato ampi versanti un po’ ovunque. Il vento è sostenuto, facciamo il punto della situazione con una mini sosta: quando le folate sembrano calmarsi decidiamo di ripartire e tentare la salita fino al lago.
Paesaggio incantato
Si esce dal bosco
La valle di apre camminando verso Malga Cazzorga: sullo sfondo Cima Stellune
Vento furioso su
Pala del BeccoMalga Cazzorga quasi sepolta di neve
La stalla coperta di neve
Verso Cima Stellune
Malga Cazzorga dall'alto, sullo sfondo la Pala del Becco
Fin qui la situazione valanghe è abbastanza tranquilla, ma sopra so che ci potrebbe essere pericolo. Prendiamo la falsariga del sentiero alle spalle delle malga, che sale ripido sotto il margine del bosco. Poco prima di
Malga Stellune 1976, ecco una non piacevole sorpresa: una valanga di fondo ha “arato” il rio che scende ripido dal
Cimon di Busa Grana, trasformato in un canale di neve profondo circa 4 metri. Con una certa apprensione ci togliamo gli sci e ci caliamo sul fondo, quindi attreversiamo velocemente risalendo non senza difficoltà il muraglione opposto, lisciato e pressato dalla forza possente della massa nevosa che è passato “piallando” ogni cosa sulla sua strada.
Il rio scavato dalla valanga
Valanga di fondo caduta dal Cimon di Busa Grana e scesa nel rio presso di Malga Stellune
Riprendiamo la marcia passando accanto a
Malga Stellune m 1976, proseguendo con un comodo traversone per costoni sempre più ampi e infine quasi pianeggianti fino al magnifico anfiteatro nei pressi di Forcella Valsorda. A sx svetta
Cima Stellune, a sx il
Montalon e Cima delle Buse che ho attraversato in cresta questa estate.
Malga Stellune
Montalon e Cima delle Buse
In marcia verso Forcella Valsorda
Poco prima di arrivare al Lago Stellune un’altra grossa valanga di fondo si è staccata dai pressi di
Forcella Val Moena. Molta gente ha rischiato: ci sono un sacco di tracce di sci coperte poi dalla valanga. Osservando la distesa caotica di blocchi di neve solidi come cemento, un brivido ci percorre la schiena pensando di dover scavare….
La valanga dai pressi di Forcella Valmoena
Con un ultimo strappetto risaliamo la collinetta che nasconde la splendida conca del
Lago delle Stellune a quota 2091: il paesaggio è meraviglioso ma c’è un vento piuttosto fastidioso, a raffiche anche forti, perciò decidiamo di abbassarci un po’ in un zona riparata per la sosta pranzo.
Missione compiuta! Lago delle Stellune 2091
Verso le 16.00 iniziamo la discesa, ripassiamo con qualche ansia il canalone della valanga e poi giù per le rampe fino a Malga Cazzorga. Consiglio a Signo di togliere gli sci nei tratti più ripidi, la neve in certi tratti battutti dal sole è ormai polenta e non è per nulla facile stare in piedi coi leggerissimi sciotti. Io provo a resistere e riesco a cavarmela senza neanche un volo, neppure sull’ultima ripida rampa sopra la malga
.
Complimenti comunque a Signo che in appena 3 volte di sciotti è già in grado di fare gite sci-escursionistiche di tutto rispetto.
L'ultima rampa per calare a Malga Cazzorga
Ultima sosta all’ultimo sole a Malga Cazzorga e quindi lunghissima, gradevole sciottata fino al fondovalle al Ponte delle Stue, dove arriviamo appena prima che faccia buio.
Si torna a valle!
Escursione sempre magnifica con paesaggi superbi, un po’ lunga tra andata e ritorno, circa 18 km, dislivello di 950 metri. Ideale anche in ciaspole.
Il percorso