...ieri sera avevo chiesto lumi su un itinerario facile per ciaspole. Non avevo proprio voglia di andarmelo a cercare visto che mi avevano preso alla sprovvista...evviva la sincerità!
In mancanza d'aiuto, mi son messo a scartabellare nel mio archivio dove solitamente c'è un po' di tutto...e, per non far le solite cose in Dolomiti Bellunesi e visto che i due amici sono due veri AMICI, ho pensato di far qualcosa di grande soddisfazione panoramica e che li potesse entusiasmare in termini di percorso.
Allora, parcheggiato al
ponte Conseria, quota 1468 secondo Kompass...stamani fa freschino, -3, ma cielo azzurro terso che lasciava presagire una giornatina stupenda. Solito nugolo di auto di scialpinisti, la zona della Val Campelle è sempre molto battuta. Partenza per il sentiero 317...ma conduco poi subito su per una variante con tecnica "de petto", ossia salita diretta su per il bosco più a nord, fuori dal sentiero. Dopo qualche impegnativa serpentina su neve molto ripida del tipo "vietato cadere", eccoci tutti rapidamente fuori dal bosco con i polpacci che tirano...ma davanti agli scialpinisti. Già gli amici godono del primato, piccola prima vittoria della giornata. Beh, raggiunta Malga Conseria, ci guardiamo attorno. Giornata che preannuncia l'ustione con questo sole bollente..la cremina è a casa, come sempre si mette a fine giornata...ehm non ci si aspettava un sole così caldo. Le foto di rito, poi diretti verso nord al
Passo Cinque Croci. La neve è pesante ma ancora tiene discretamente il passo, anche se non adatta alle ciaspole...ma l'ambiente aperto e un sole strepitoso, incoraggiano la salita. La neve è parecchio ventata, il vento inizia ad alzarsi un pochino. Tirata fino al Passo Cinque Croci...della serie, l'ultimo paga da bere. Peccato di bar neppure l'ombra. Mi metto il cuore in pace, mentre un amico mi ricorda che "tutto arriva per chi sa aspettare". Capirò al ritorno cosa intendeva.
Cima d'Asta fa capolino, la intravediamo sbucare dietro Cima di Soccede. A questo punto, serve una cimetta...via sul
Col San Giovanni a far foto. Condizioni neve non ottimali ma ancora sufficienti per una salita del genere, serve solo attenzione in qualche traverso...poi una volta arrivati sulla dorsale, si sbuca facilmente in vetta. FANTASTICO panorama. Raglio di gioia! Si vede pure il Baldo e dintorni, nonché tutta la catena di Cima d'Asta e dintorni. Beh, il vento non manca e...direi che si deve scendere. Gli amici mi guardano entusiasti, come si fa non godere in questo piccolo angolo di mondo perduto? Capisco che han ancora birra in corpo. Così saliamo anche l'altrettanto facile
Cima di Soccede, mi pare ovvio...panorama stupendo su Cima d'Asta e Cengello, su cui si vedono molti scialpinisti. Oggi ce ne sono tantissimi sui vari crinali, sinceramente anche in orari non propriamente consoni a certe gite. Sui pendii di Cima Soccede, innesto il turbo e salgo come una scheggia impazzita...gli scialpinisti aumentano il ritmo ma non ce n'è proprio per nessuno oggi...li passo uno ad uno ed in quindici minuti abbraccio la croce di vetta di Cima Soccede....son in gran spolvero. Stretta di mano con uno di loro, un bel "cinque" con l'immancabile Berghail di rito...apprezzano il gesto. Finalmente il giusto relax, tira forte vento. Arrivano anche gli amici, felici di quel ben di Dio lì attorno. Foto a ripetizione. A mezzodì arrivano altri ciaspolatori e qualche altro scialpinista che mi dice che il Col San Giovanni è oggi pericoloso...a guardarlo pare di no. Cessa il vento, il sole di mezzodì scotta, più di qualcuno inizia a russare, qualcuno addenta un paninazzo. Credo la gita si possa concludere qui, evito ulteriori varianti che avevo in mente per non render la giornata troppo dura. Non vorrei esser lapidato a palle di neve. Alle 14 il vento ritorna, stavolta freddo...è meglio scendere, ci stendiamo sul pianoro sotto Col San Giovanni (evidente segno di valanga) come umido bucato al sole...ustione completata, ora possiamo tornar alla base. Si scende stavolta regolarmente per il facile sentiero 317, che con un piacevole zigzagare ci deposita nuovamente al Ponte Conseria. Il tempo di veder i due amici affondare in qualche metro di neve, e giù tutti a ridere. Infine la grande sorpresa, che mi lascia commosso. Degno coronamento di una bella giornata: uno degli amici estrae dal cilindro magico del bagagliaio una bella bottiglia di prosecco di ottima marca! Incredibile ma vero. La mettiamo un po' nella neve, il tempo di creare la perfetta temperatura...e poi, stappo io. Mi spetta la prima sorsata di diritto, come capogita. Ne offriamo addirittura ad uno scialpinista tutto ben Monturato che arriva giusto in tempo...e che apprezza eccome il nostro gesto di solidarietà alpina. Il prosecco ha estimatori ovunque.
Un brindisi serio, insieme, per questa meravigliosa giornata nella neve! E grazie a Dio.
Che dire? Ogni tanto è bello girare senza troppo pensare, senza troppo impegno, così un po' senza itinerari prefissati ma perdendosi semplicemente nei silenzi dell'inverno, tra le neve immacolata, assaporando la montagna più vera, con gioia. Le pacche sulle spalle si sprecano...mi son proprio goduto questa gita improvvisata, malgrado non fossi così a regime a causa di altre due gite impegnative effettuate durante la settimana. Ma si sa, l'appetito vien mangiando. Giusto allego una foto da Cima Soccede, credo la dica lunga sulla giornata. Ciao Montanari! Vi auguro una domenica...come il mio sabato!