Poco sotto Malga Ziolera, sullo sfondo Cima del BortoloEscursione col brivido sabato scorso. Tempo spettacolare, non una nuvola, caldo africano. L'idea era di raggiungere l'
alta Val Ziolera, e magari salire a
Valpiana o il
Ziolera stesso. Sapendo che il bollettino valanghe era tutt'altro che rassicurante, siamo partiti con l'idea di decidere il da farsi una volta valutata la situazione sul posto.
Partenza poco sopra
Malga Baessa, ci siamo inoltrati dapprima per la forestale poi per l'incasinato sentiero nel bosco fitto, che conoscevamo bene per averlo fatto diverse volte in estate. Ma con quasi 2 metri di neve, sono tutte gobbe enormi e insormontabili, il budello nel bosco, già tracciato alla meno peggio, impone di salire con tratti ripidi e zig zag malagevoli. Dopo un'oretta di marcia, la prima brutta sorpresa: usciamo dal bosco e scopriamo che
una valanga ha "falciato" la foresta con un fronte largo circa 100 metri. La lunghezza visibile è oltre mezzo km, la parte alta è nascosta da un salto di roccia: per scendere con questa forza dev'essere partita parecchio in alto. La valanga comunque non è recente, il pendio appare scarico quindi attraversiamo rapidamente il vallone che appare decisamente "lunare" con tutte le piante sradicate e scarventate alla rinfusa verso valle.
Continuiamo a salire nel bosco che diventa sempre più stretto e ripido, fino a superare l'ultimo strappo che sbuca finalmente sui
pascoli della Val Ziolera, sepolti di neve. Scorgiamo da lontano la malga, decidiamo di raggiungerla e di lì osservare la situazione. I pendii sotto la malga sembrano ben assestati, vediamo qualche sciatore che scende sul versante sud est del Ziolera, secondo noi tutt'altro che sicurissimo.
Alla malga ci rifocilliamo e, mentre prendiamo il sole con un caldo meraviglioso, un boato squassa la tranquillità della valle: una
valanga dalla cima del Ziolera si stacca dalle rocce assolate e precipita a valle con un rombo terrificante dopo un salto di roccia di 80 metri, infiilandosi rumorosamente nel canalone. Rimaniamo impietriti ad osservare quello spettacolo selvaggio e affascinante. Per fortuna la valanga non è enorme e si esaurisce dopo circa 1 minuto nel lungo canalone. Ci rimettiamo a mangiare quando, poco dopo, un altro boato ci fa saltare in piedi come molle: stavolta è un canalone più a sud, vediamo la colata di neve invadere il bosco e disperdersi nella piana, a non più di 100 metri da una vecchia traccia di salita. Il caldo è notevole, la neve sul tetto della malga gocciola in continuazione, poco dopo un altro "tuono" rimbomba nella valle, stavolta la valanga è sul lato sud est, si stacca con violenza e si infila fragorosamente in una gola. Ci guardiamo in faccia un po' perplessi, forse è meglio fermarci qui, pensiamo.. Mezz'ora dopo un altro boato tremendo ci fa scattare sull'attenti, un'altra valanga precipita sulle rocce nello stesso posto della prima.
Ok ragazzi, si torna a casetta!
Per fortuna abbiamo potuto ossevare le valanghe da un posto sicuro, altrimenti sarebbe stata
fifa blu! Torniamo quindi a valle per la stessa via dell'andata, con
selvaggio ravanage nel bosco insciabile, fino alla forestale e quindi con gradevole sciottata fino all'auto. Tutto sommato non è andata così male. In serata apprendiamo la tragica notizia della morte dei due forumisti di Overthetop in Val Martello, Paolo Chiti e Michele Bellini