Il meraviglioso faggio monumentale del “Mas dei Boci”
La giornata è splendida, ma secondo il meteo molto fredda.
In valle in Piné siamo già a -7° e in quota le montagne sono ovunque un ghiaccione tremendo. Che si fa dunque? Vince la pigrizia:
itinerario a bassa quota a cercare un
fantomatico albero monumentale alle pendici del Monte Calvo, lungo la dorsale di Costalta, tra Altopiano di Piné e Val dei Mocheni.
Interpello il massimo esperto del posto, ovvero
il nostro forumista Spidi, che però è insolitamente vago in proposito. L’ha visto anni fa, dice, ma non ricorda bene il posto preciso. Penso d’aver capito la posizione e, controllate le carte, confortato anche da un sentiero segnato su OpenStreetMap, partiamo a caccia.
Carlini Alti
Da
Faida saliamo in auto alla
loc. Capriolo quindi scolliniamo e scendiamo verso
Mala. A
quota 1160 troviamo le deviazione prevista: visto che non c’è divieto, seguiamo in auto la strada forestale per
Costarefol, una bellissima frazione di casette in una conca soleggiata con vista spettacolare su
Gronlait e
Fravort.
Costarefol
Saliamo ancora per strada sempre più ghiacciata fino alla
loc. Carlini Alti, con un grande maso in una radura. Pur avendo il 4x4, decidiamo di fermarci parcheggiando in uno spiazzo. Cerchiamo il sentiero ma quello segnato in mappa non esiste. Niente alla lettera. Torniamo indietro e cerchiamo nella zona dei Carlini Alti, vicino al vecchio maso ma non troviamo nulla. Mi viene l’idea di mandare
un messaggio via Whatsapp a Spidi, chiedendogli migliori indicazioni. Poco dopo risponde, è anche lui in zona alla ricerca dell’albero fantasma ma non lo trova! Ci scambiamo le rispettive posizioni via whatsapp per circa 20 minuti, poi finalmente, dopo 10 anni di amicizia virtuale sul forum, ci incontriamo de visu al maso ai Carlini Alti
Il luogo dello "storico" incontro con Spidi
Io e Spidi facciamo il punto della situazione
Mi conferma che ha visto questo grande albero anni fa ma non riesce a ricordare bene dove, è qualche ora che girovaga anche lui senza risultato. Lui deve rientrare alla base, noi allora proseguiamo la ricerca vagando più o meno caso nella zona, ma senza alcun risultato.
Torniamo giù a Costarefol e chiediamo a un villico che sta lavorando al suo baito: ci indica quello quasi in cima alla Cros della Mala, il “
Pin del Pero”, oppure quello dove sono state
girate delle scene del film “La prima neve”, che sta al
Mas di Boci, che grosso modo so dov’è per esserci passato anni fa. In zona, a lui non risultano altri alberi secolari.
Da Costarefol con vista sul M. Gronlait
Scornati, decidiamo di scendere in auto fino a S. Orsola e provare a chiedere al bar e anche per bere un prosecco. Un colpo di fortuna: troviamo un tizio del posto che ha partecipato alle riprese del film, ci conferma la posizione del
grande faggio al Mas dei Boci. Visto che siamo in paese, facciamo pure una
sosta mangereccia (vergogna) e qui abbiamo un altro colpo di fortuna, incontriamo Walter della Proloco, che sta parlando con uno che conosce bene la zona: ci conferma il Pin del Pero e il faggio del Mas dei Boci, ma nessuna notizia riguardo il presunto faggio ai Carlini.
Indigeno simpatico al bar di S. Orsola
A questo punto torniamo su per andare a vedere almeno il grande faggio del Mas dei Boci.
Dal passo Capriolo scendiamo brevemente fino al Maso di Monte Calvo, dove parcheggiamo, quindi a piedi giù per una valletta arriviamo al cospetto del grande
faggio monumentale che sorge nei pressi del Mas dei Boci.
Eccolo!
Il faggio secolare sorge in una piccola valletta a ridosso di un maso, il Maso dei Boci
L'età dovrebbe essere di circa 250 anni
Le possenti branche
Incredibile che un monumento vegetale del genere non sia in alcun modo valorizzato, non c’è neppure uno straccio di cartello o una tabella informativa, niente alla lettera.
L’albero è maestoso e bellissimo: possiede numerose grosse branche che si slanciano verso l’alto per
oltre 25 metri, l’ampiezza della
chioma sfiora i 30. La circonferenza dei vari tronchi misurata assieme
supera i 5 metri. Quanti anni avrà? Non è dato sapere: penso così a occhio circa 250... Facciamo parecchie foto ma ormai la luce è quasi al tramonto e non è più propizia, ci ripromettiamo di tornare con più calma.
Il bilancio della giornata è comunque salvo:
come escursione è quasi una ciofeca, fatta in gran parte in macchina, ma qualche bella foto di questo meraviglioso albero monumentale l’abbiamo portata a casa. In attesa di trovare l’albero fantasma di Spidi... sempreché non se lo sia sognato…)
L'altezza del grande faggio raggiunge circa 25 metri
Le girovagate alle pendici del M. Calvo per cercare l'albero