Non so perché ma provo sempre una grande attrazione per i
luoghi abbandonati. Cercando di seguire un
vecchio sentiero Sat ormai in disuso (ci sono ancora qua e là i segni bianco/rossi), mi sono imbattuto nel folto del bosco in un
grande casolare abbandonato. Il tetto nella parte centrale era crollato.
Il sentiero Sat in disuso, si trovano ancora segni bianco/rossi qua e là
Anche i muri esterni avevano
vistose crepe e l'insieme dava l'idea di essere tutto
molto pericolante. Ho provato ad entrare per pochi minuti con molta circospezione. Con mia grande sorpresa in una stanza c'era ancora
la vecchia stufa, una credenza mezza crollata con ancora i piatti dentro: tutt'intorno varie suppellettili, pentolame sparso, una cornice di un quadretto ormai stinto dal tempo.
Il locale adiacente era
una stalla con le mangiatoie in legno per gli animali, i
soffitti a volta. Il piano superiore era semichiuso da una porta sgangherata e anche il pavimento non dava l'idea di essere molto stabile. Non ho insistito. Un altro stanzone chiuso a lato faceva da fienile.
La stalla con la mangiatoia per gli animali
La vecchia stufa per cucinare e riscaldare: c'è ancora il pentolame, una teglia, i resti di una moka
Il posto si chiama
Prà della Baita: ma il prato non c'è più, il casolare è stato inghiottito dalla vegetazione. I
muretti a secco nei dintorni, i
sentieri e le mulattiere, indicano che un tempo c'era vita anche in questo
posto abbandonato da almeno mezzo secolo.
Le antiche stradelle che conducevano al Prà della Baita
Il percorso tra Montepeloso e Brusago, sull'Altopiano di Piné, lungo la valle che si insinua sotto il Monte Cogne, verso Fregasoga e Montecroce