Autore Topic: [LAGORAI] Rujoch 2415 - Schliverai Spitz 2432  (Letto 3469 volte)

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Offline AGH

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Schliverai Spitz

Venerdì 14 danno uno spiraglio di tempo passabile, quindi decido per fare una sgambata, obbiettivo il Rujoch 2415. Mèta fatta e strafatta millanta volte ma sempre bella. Dal Passo Redebus 1450 prendo la forestale verso SE e quindi la diramazione per sentiero 462,13 che mi porta al Passo Polpen m 1939.


Le nuvolaglie avvolgono le montagne verso il Gronlait


Lemperpech, sullo sfondo tra le nuvole il M. Costalta

Di qui prendo il costone ripido a est e quindi la bella e aerea dorsale che mi porta senza difficoltà prima all’Uomo Vecchio 2233 e quindi alla cima del Rujoch 2415. Negli ultimi metri pestolo la prima neve della stagione: poca roba, 10 cm al massimo e solo in alcuni tratti riparati. Il tempo non è proprio il massimo, nonostante le previsione di Meteotrentino che parlava di tempo “prevalentemente soleggiato specie in montagna”. Invece ci sono nuvolaglie ovunque e una cappa consistente di nuvole su tutto l’orizzonte. Però sono salito in maniche di camicia e non è per nulla freddo. In vetta un po’ d’aria consiglia di indossare una giacchetta leggera.


Veduta verso Monte Conca (a sx) e Sette Selle


Uomo Vecchio


Eccomi in vetta al Rujoch, tra le nebbie lo Schilverai Spitz


Dallo Schliverai Spitz la dorsale che scende verso il Rif. Tonini


Impronte a quota 2400: cane solitario?

Non ho deciso il ritorno:  potrei scendere verso Stramaiolo, oppure sul versante opposto verso Val dei Mocheni ma decido invece di proseguire per la cima dello Schliverai Spitz di 2432, il punto più alto dell’escursione. Scendere verso il rif. Tonini? Troppo corta. Decido quindi di scendere a Passo Val Mattio 2310 e percorrere la dorsale che scende verso Passo Cagnon 2121.


Discesa verso Passo Val Mattio


Il M. Fregasoga tra le nebbie

Qui ho modo di rivedere i numerosi resti di baraccamenti della Grande Guerra sopra la “Busa del Carl”. Si possono vedere anche i resti di una stufa con la data incisa nel cemento: "1916 6/1"


Trincerone con vista sul M. Croce a sx


Dorsale verso Passo Cagnon coi resti dei baraccamenti militari; il sentiero verso Passo Cagnon

Resti della stufa nel baraccamento austriaco; si legge la data 1916 6/1


Discesa verso Passo Cagnon, con il Monte Conca interessato da evidenti erosioni


Ziolera emerge in lontananza tra le nebbie

Avrei una mazza idea di proseguire per la vetta del Monte Croce ma il tempo pare davvero inclemente ed è inutile intestardirsi. Al Passo Cagnon vedo sopra Campiò il Laghetto di Pinello 2017: siccome non l’ho mai visto da vicino, decido di andare a vederlo perché l’ora non è tarda e ho tutto il tempo. Per una traccetta esile che scende in costa con alcuni tratti un po’ rognosi ed esposti, arrivo in un magnifico valloncello dove gorgoglia un piccolo rio che esce da una sorgente. Aggiro delle mugaie e perdendo un po’ di quota arrivo allo specchio d’acqua del Laghetto Pinello a quota 2017, un luogo davvero incantevole.


Discesa per il valloncello verso il Laghetto di Pinello, sullo sfondo a sx il Monte Croce


Laghetto di Pinello

Peccato che in zona sembra sia caduto un asteroide: la vegetazione (specie i rododendri) è stata tagliata e ci sono distese di rami secchi che rendono i dintorni della lande abbastanza desolati: tutto questo per favorire il ritorno dei tetraonidi, dicono. Mah! Intanto il paesaggio è stato rovinato.


I dintorni del laghetto di Pinello con la vegetazione tagliata


La sosta panino in questo bellissimo valloncello con vista su M. Croce e C. Bolenga


Discesa da Passo Cagnon, con veduta verso il Gronlait avvolto dalle nuvole


Vecchia croce in memoria

Faccio una sosta panino in riva al torrentello e quindi riparto, riguadagno il Passo Cagnon e inizio la discesa per il sentiero 314. Quando intercetto la forestale, la seguo verso ovest passando per Pruner, Moas, quindi con un lungo traversone in leggera salita ritorno sotto passo Polpen.


Scendendo verso Val dei Mocheni, vista sulla Cima di Cavé


Muschio


Vista sul Gronlait

Quindi aggiro a sud il M. Crossone e con un bel sentiero che cala gradualmente ritorno a Passo Redebus.
Bel giro panoramico tutto sommato facile, anche se oggi il tempo non era proprio il massimo, pareva di essere in Islanda :). Consigliato senza dubbio, specie col bel tempo, per i paesaggi grandiosi. Sviluppo 19 km, disl. 1100.


Il percorso
« Ultima modifica: 16/11/2014 23:18 da AGH »
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« Risposta #1 il: 15/11/2014 13:14 »
Bè almeno il pomeriggio il tempo era accettabile. Immagino non abbia fatto freddo, quaggiù c'è una temperatura (e un'umidità) da monsone indiano....

Interessante il Lago Pinello

Offline AGH

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« Risposta #2 il: 15/11/2014 14:09 »
no niente freddo, sono salito in maniche di camicia (lunghe però). In cima un po' di aria ma nulla di che. Per essere metà novembre le temp sono sopra la media mi sa...
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Offline bandurko

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[LAGORAI] Rujoch 2415 - Schliverai Spitz 2432
« Risposta #3 il: 15/11/2014 17:07 »
Complimenti per le foto, nonostante la giornata un po' plumbea il risultato è davvero notevole.
Interessante soprattutto quella delle orme sulla dorsale del Rujoch, che qualche "presenza inquietante " abbia cominciato ad aggirarsi anche per le cime dei Lagorai? :-\

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« Risposta #4 il: 15/11/2014 17:30 »
Speravo lince, ma mi sa che è cane... anche se è un po' strano a quella quota da solo...
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Offline Gino61

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[LAGORAI] Rujoch 2415 - Schliverai Spitz 2432
« Risposta #5 il: 15/11/2014 18:12 »
Rujoch sempre bello io ho girato parecchio la zona ma il lago Pinello non sapevo esistesse sarà una buona nuova idea per un prossimo giro.
Fa un po' impressione vedere quei rododendri sacrificati, stessa cosa era successa in Panarotta tempi addietro; anche peggio visto che sono passati all'interno degli stessi con dei cingolati non era un bel vedere ma adesso si è un po sistemato, speriamo che i galli cedroni ne godano un po'.
Foto sempre super complimenti

Offline AGH

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Re:[LAGORAI] Rujoch 2415 - Schliverai Spitz 2432
« Risposta #6 il: 15/11/2014 21:43 »
Il Laghetto di Pinello si trova in un conca un po' nascosta a nord del M. Conca. Visto tante volte dall'alto ma non ci sono sentieri che ci passano: bisogna deviare dal 314, o salire ravanando da Campìo
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