Autore Topic: [RAVA] Traversata M. Cenon, Croz di Primalunetta, Cima di Primaluna, Cima Ravetta  (Letto 9028 volte)

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Offline AGH

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Cima Cenon 2278


Cristalli di neve sotto cima Primaluna


Verso Malga Ravetta di Sopra coi laghetti, la Cresta del Frate e il Monte Castelletto

Con la poca neve in montagna non si sa bene dove andare e c’è la solita tribolazione per decidere un itinerario decente, se portare le ciaspole o no, ramponi o meno, visto che gli sci per ora sono utilizzabili solo dai 2500 in su. Vista la bella giornata (lunedì 8 dicembre) decido di provare a fare qualcosa in Val Campelle: l’obiettivo minimo è Cima Cenon 2278, poi sul posto si vedrà. Neve fino a 1900 non ce n’è, al di sopra di tale quota fino a 2400 non sembra essercene molta ma per precauzione porto le ciaspole. Da Ponte Rudole 1330, dove parcheggio, percorro la forestale fino nei pressi di Malga val di Prà dove si stacca il sentiero che sale al Coston di Val Pra, ovvero la dorsale ovest del Cenon


Malga Val di Prà

A sx Cima Orsera, Campanili di Orsera,  Cima Caldenave, in basso i Giaroni delle Tavarade
   
A metà salita metto i ramponcelli, molto comodi sulla poca neve che rende scivoloso il sentiero che si affaccia sul canalone della valanga; con un traversone raggiungo la bella e panoramica dorsale. Da qui la neve diventa più consistente ma salgo comunque senza usare le ciaspe: non è passato nessuno quindi non c’è traccia. Ma sfruttando i tratti sventati ghiacciati, non si sprofonda troppo e si sale benino. Raggiungo quindi senza difficoltà Cima Cenon 2278 con la caratteristica croce. Il tempo è spaziale, vista a 360° da urlo, clima abbastanza mite. Mostruosa la vista sulla Catena del Lagorai, entusiasmanti gli scorci verso cima Orsera, Cima d’Asta e, sotto, la conca coi giaroni delle Tavarade, dove anni fa ho fatto una bellissima ravanata fuori sentiero.


Da Cima Cenon, la cresta che conduce al Croz di Primalunetta

Decido di proseguire verso il Croz di Primalunetta: la cresta ha cumuli di neve sventata ma non si è particolarmente ostica, anche se il versante sud è molto ripido e conviene muoversi con una certa attenzione. Percorro i resti di trinceramenti pieni di neve, raggiungo la selletta e salgo il breve costone che porta ai baraccamenti di guerra dell’ampia cima del Croz di Primalunetta 2304.


Trinceramenti in cresta verso il Croz di Primalunetta


Ancora trincee piene di neve


Vista sulla Valsugana

I recenti lavori di ripristino hanno fatto “spuntare” della grande segnaletica in ferro e perfino una casupola in legno (chiusa a chiave). Onestamente preferivo com’era prima. Mi porto quindi sul versante est dove c’è il ripido e stretto canalone che permette di scendere verso il Laghetto di Primalunetta. Affacciarsi sul canalone fa un po’ impressione per la ripidezza ma, avendolo salito di recente l’anno scorso, senza neve, so che è praticabile grazie al sentiero militare che lo risale a stretti zig-zag. Neve ce n’è poca quindi no valanghe: decido di scendere, molto utili anche qui i ramponcelli.


Trinceramenti sul Croz di Primalunetta con vista sulla Catena del Lagorai


Resti di baraccamenti con la nuova casetta


La segnaletica in ferro


Il Croz di Primalunetta


Trincee sul Croz di Primalunetta


La cima


Croz di Primalunetta con vista sulla Valsugana

Arrivato nei pressi del Laghetto di Primalunetta, sarei tentato di provare a scendere per la valletta anonima ma poi decido invece di proseguire ancora, stavolta verso Cima Primaluna e guadagnando altri 100 metri di quota circa. Risalgo il costone con un lungo traversone, sulla falsariga del sentiero che si riesce ancora a individuare sotto la neve. Devo passare con un po’ di attenzione alcuni canaloni pieni di neve ma arrivo senza problema al passo nei pressi di Forcella Ravetta.


Il canalone che da Croz di Primalunetta scende ripido verso il Lago di Primalunetta: sull sfono Cima Primaluna e Cima Ravetta

Magnifica la vista sulla Cresta del Frate, i laghetti e la  Malga Ravetta di Sopra. Proseguo sulla dorsale pressoché pianeggiante verso cima Ravetta: qui scopro con sorpresa, non l’avevo mai vista prima, una caverna di guerra con una iscrizione: 84° Fanteria, rep. Zappatori 1917. E’ sul ciglio di un canalone ripido ma non resisto, vado a vedere :) C’è un cunicolo di circa 8 metri con apertura nella roccia e vista la zona di Monte Cima.


La caverna di guerra con l'iscrizione


L'iscrizione dell'84° fanteria all'ingresso




Dalla caverna vista sul Monte Cima

A Cima Ravetta vado a (ri)vedere l’altra iscrizione dell 81° Reggimento di fanteria, incrostata di ghiaccio e quasi illeggibile. Proseguo ancora per la dorsale pianeggiante per i trinceramenti tra grossi macigni di granito, col sole che volge orami al tramonto.


Giunge il tramonto...


L'iscrizione italiana su Cima Ravetta


Ultime luci su Cima Ravetta


Trinceramenti sulla dorsale di Cima Ravetta

Postazioni militari

Affretto la discesa verso il Bivacco Argentino, quindi raggiungo la sottostante Forcella del Dogo, poi per sentiero 333 fino a Malga Primaluna e poi Cappella S. Bortolo, dove accendo la frontale. Ma ormai è tutta strada forestale fino alla macchina quindi non ci sono problemi.


Bivacco Argentino


Dorsale di Cima Ravetta con trinceramenti e vista sulla Catena di Cima 12

Giro meraviglioso con panorami superbi, se con poca neve fattibile senza grandi pericoli. Particolarmente interessante fare questo itinerario con la neve, rende l’idea, sia pure approssimativa, di come doveva essere vivere quassù in trincea durante l’inverno.
Dislivello 1100 circa, sviluppo 18 km.   


Il percorso
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Offline trabuccone

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Molto bello Agh  :) Peccato per la poca neve  :'(
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i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

Offline southernman

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Con delle necessarie semplificazioni, è un mio sogno estivo una lunga escursione da quelle parti. Se riesco a camminare quest'inverno in modo da allenare i muscoli l'anno prossimo tento.

Offline AGH

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@trab non direi che è un "peccato" la poca neve: con molta neve questo diventa un giro piuttosto impegnativo e forse impossibile :)
@south: south è un giro facile in estate, lo puoi fare senz'altro
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Offline trabuccone

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Secondo me ne esce una bella traversata scialpinistica, che richiede ovviamente nevi sicure
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Offline Renzo

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Mi intrufolo :) per ricordare che la strada per la Val Campelle è "chiusa" al traffico molto prima del Crucolo dal 30 ottobre  :o a fine lavori dalle  7:30 alle 12 e dalle 13 alle 17:30 per taglio legna. Chiusa messo tra virgolette perchè alle 9:30  non c'era nessuno e perchè se proprio non stanno occupando la strada con mezzi o tronchi si passa comunque. Oggi son salito fino al rifugio Caldenave, 7/8 cm di neve fino a ponte Campivelo, poi 25/30.

Offline AGH

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Mi intrufolo :) per ricordare che la strada per la Val Campelle è "chiusa" al traffico molto prima del Crucolo dal 30 ottobre  :o a fine lavori dalle  7:30 alle 12 e dalle 13 alle 17:30 per taglio legna. Chiusa messo tra virgolette perchè alle 9:30  non c'era nessuno e perchè se proprio non stanno occupando la strada con mezzi o tronchi si passa comunque. Oggi son salito fino al rifugio Caldenave, 7/8 cm di neve fino a ponte Campivelo, poi 25/30.

hai fatto bene a precisare, ma la chiusura riguarda i giorni feriali, nei fine settimana è aperta. Pessima comunque l'assenza di qualunque indicazioni a Strigno. Mi risulta chiusa comunque anche la strada sull'altro versante (che sale verso il Manghen)
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Offline Renzo

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.. Pessima comunque l'assenza di qualunque indicazioni a Strigno. ...

Già... arrivare fino a li e magari dover tornare indietro non sarebbe bello.
Ah aggiungo anche che al bivio del Crucolo la strada che passa sopra è bloccata subito dopo il parcheggio da un accumulo di neve.