Autore Topic: Crozi d'Ezze  (Letto 2354 volte)

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Offline pianmasan

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Crozi d'Ezze
« il: 12/12/2015 18:36 »
Oggi nuova esplorazione della zona a nord dei crozzi d’Ezze con passaggio al baito delle Casarote. Approfittando del permesso di uno dei componenti, saliamo in macchina fino a Casa Bolenga da dove scendiamo ad attraversare il Maso sulla passerella. Tempo spietatamente bello, dice Kobang. Nell’ombra fredda ma non gelida del versante nord camminiamo spediti lungo il bel sentiero che risale a larghi tornanti il bosco fino alla la radura delle Casarote in fondo alla quale ci attende il solitario baito.




La radura è chiusa ad ovest dal Col dei Boi mentre ad est corre la dorsale che scende verso nord dal Tornion del’Agnelessa.  Al baito si accende una vivace discussione riguardo il divieto di praticare lo scialpinismo nell’oasi Valtrigona (argomento già trattato nel forum).
Proseguiamo la salita verso sud e superate alcune balze


siamo in vista dell’alta bocchetta di Cagnon,




punto di passaggio verso la val d’Ezze.
Dalla bocchetta, ove ci accarezza il primo sole della giornata, rimontiamo la cresta che verso ovest porta al punto  culminante dei Crozi d’Ezze (2300 m.). La cresta è prima erbosa e larga




ma poi diventa rocciosa e in alcuni tratti della parte centrale piuttosto esposta. Verso sud (Ezze) partono dei ripidissimi pendii rivestiti di erba secchissima, occhio quindi in questi passaggi. A nord piombano nel vallon dei Boi pareti scoscese e uno stretto canale sassoso.






Superato il tratto più ostico, il largo, caotico ammasso di macigni porfirici (che ricorda la sommità del Sasso rotto) ci aiuta a raggiungere l’ometto di vetta.
Alcuni passaggi.








Il punto più alto dei crozi


Zoom dalla cima sul baito


Tentiamo una ricognizione per valutare se è possible proseguire in cresta completando la traversata e proseguiamo brevemente lungo la cresta, qui molto accidentata. I passaggi si fanno più arditi, si presentano paretine verticali per le quali è obbligo fare sicurezza (abbiamo con noi alcuni spezzoni di corda), i versanti a sud e a nord sono sempre più delicati da percorrere e per questo decidiamo – saggiamente – di tornare alla bocchetta di Cagnon.

Cresta veros ovest


Discesa alla bocchetta




Scendiamo verso nord e qui il gruppo si divide. In due scendiamo nel vallon dei Boi per un canalino erboso, lungo il quale numerose colate di ghiaccio obbligano a cambi di direzione. Gli altri salgono al doss dei Boi, che separa le due valli, dei Boi e della Caserote.
Noi caliamo rapidamente ad una radura pianeggiante e in un magnifico bosco silente arriviamo al torrente Maso, attraversato il quale giungiamo a Casa Bolenga. Poco dopo arriva anche il resto del gruppo.
I luoghi sono molto solitari e l’ombra che regna sovrana li rende anche più nascosti. Manca, è evidente, la bianca signora: il bosco è pronto per accoglierla, è in silenziosa ma fremente attesa, come lo siamo noi. Il grigio dei palldi larici stanchi e il tenue verde degli abeti risalta contro la luce della vette ove domina un sole beffardo e prepotente.
Quanto ancora dovremo attendere?
« Ultima modifica: 23/10/2017 10:44 da pianmasan »

Offline kobang

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Re:Crozi d'Ezze
« Risposta #1 il: 12/12/2015 19:46 »
Per non ripetere in toto l'itinerario fatto pochi giorni fa abbiamo deciso di salire il Col dei Boi:niente di che,però offre qualche scorcio sulla zona da una prospettiva diversa.
Il piccolo rilievo ospita numerosi cirmoli ed è tappezzato di rododendri.
Dalla sommità abbiamo tagliato quasi sulla verticale del baito delle Caserote.
Circa la discussione sulla riserva della Valtrigona sia chiaro che tutti siamo convinti della necessità "etica" di rispettare il divieto:si tratta di una piccola area in cui gli animali possono godere di una ridotta frequentazione umana,sopratutto quando sono più in difficoltà come d'inverno.
La questione verteva sopratutto sulla modalità di tutela,sulla "legalità" di eventuali multe ecc.Discorsi teorici,ciacole tanto per dir visto che di neve non se ne parla!!
Aggiungo qualche foto e la traccia su mappa con la deviazione sul Col dei Boi










Offline AGH

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Re:Crozi d'Ezze
« Risposta #2 il: 13/12/2015 07:45 »
Bello, non sono mai salito ai Crozzi d'Ezze...mi par di capire che la salita è abbastanza rognosa...

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Offline pianmasan

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Re:Crozi d'Ezze
« Risposta #3 il: 13/12/2015 08:25 »
In tanti anni che frequento il Lagorai e questa zona in particolare, era la prima volta anche per me. Salita non banale, non per difficoltà alpinistiche, tipo passaggi atletici o arrampicata, ma per traversi su erba slipeghènta e qualche tratto esposto. Questo nella parte centrale, dopo la rampa erbosa che sale dalla forcella. Il tratto finale è un largo ammasso di blocchi di porfido, senza strapiombi o esposizioni, dove la difficoltà è il camminare non sempre agevole sui sassi e il pericolo è finire in qualche buco o sbucciarsi le mani sulla roccia. Dalla quota più alta in avanti la cresta diventa più stretta, più aerea e più impegnativa. Si notavano diversi ometti costruiti lungo il percorso ma non è più un itinerario escursionistico. In tre siamo andati avanti fino ad una forcelletta e qui ci siamo fermati.

Offline SPIDI

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Re:Crozi d'Ezze
« Risposta #4 il: 13/12/2015 14:08 »
Interessante la zona ! !
Avevo notato la bella cresta scendendo da Cima d' Ezze lungo il sentiero Delio Pace ma sinceramente da quel lato mi sembrava quasi impraticabile almeno a livello escursionistico, senza attrezzatura alpinistica intendo.
Sarà fattibile ?   
Bisogna andare dove pochi sono andati per vedere   
ciò che pochi hanno visto