Poiché la strada che scende alla loc. Pulesi, in fondo al lago di Forte Buso (Paneveggio) non è stata aperta, partiamo direttamente dalla provinciale del Rolle (esiguo lo spazio per parcheggiare). Ci aspetta la lunga forestale che costeggia il lago. Alla deviazione per la val Ceremana montiamo le pelli ed entriamo nel bosco. Neve ancora molto abbondante.
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Dal pian di Ceremana si entra decisamente nella valle, dapprima larga e quasi pianeggiante. Poi le pendenze aumentano e la valle si restringe. Resti di valanghe cadute dalle balze del piccolo Colbricon la attraversano ma non ostacolano la marcia.
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Un tratto in falsopiano più ampio presenta in fondo a destra il canalino che bisogna risalire per accedere agli aperti spazi superiori.
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Lo superiamo e siamo nell’amplissimo pendio che scende dalle cime di Ceremana e Bragarolo.
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Saliamo ancora ma ci spostiamo verso ovest, tralasciando le tracce che vanno verso la Ceremana. Sulla sinistra il Bragarolo.
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Ci portiamo sotto la piramide finale del Bragarolo e siamo su. Vento freddo e sole smorto.
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Scendiamo su neve piuttosto dura e ventata
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lasciandoci scivolare fino al sommerso bivacco Moro. Questo è quello che si vede:
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Si decide di salire anche al coston dei Slavaci. Seguendo le tracce che scendono verso il vallon di Bragarolo, ne raggiungiamo l’angusto fondo,
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ripelliamo e cominciamo la salita al Coston. La traccia è fatta, quindi basta salire e salire, seguendola. Il pendio è più erto di quello del Bragarolo, meno ampio ma senza difficoltà.
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La croce di vetta è raggiunta.
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Meno vento che sul Bragarolo. Da notare che la cima è un’esile cresta: solo presso la croce c’è un po’ più spazio.
Dalla cima si vede molto bene il vicino Bragarolo. Il bivacco Moro è situato dove c'è l'intaglio più basso del crestone.
La discesa è la parte migliore della giornata, sciisticamente parlando. Fino al fondo del vallone, al punto nel quale abbiamo iniziato la salita, è una serie di belle curve in neve polverosa.
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Eccoci al vallon di Bragarolo. Un susseguirsi di conche, vallette racchiuse, balze, pendii, dossi, tra i quali il vallone si allarga e si restringe parecchie volte. E’ tutto ben coperto, non affiora nemmeno un sasso, ma la neve non è delle migliori. La sciata è controllata e devo dire che ci aspettavamo di più.
Metto alcune foto che spero rendano l'idea.
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Giù e giù ritroviamo il pian di Ceremana. Con dolce scivolata raggiungiamo la strada del lago e con per niente dolce “buta e spenzi” torniamo al punto di partenza.