Autore Topic: [LAGORAI] Cima Bolenga  (Letto 5367 volte)

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Offline kobang

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[LAGORAI] Cima Bolenga
« il: 28/11/2016 21:35 »
Giornata dedicata alla ricerca di sentieri recuperati ed altri.....immaginati.
La meta è la Cima Bolenga,o meglio le cime perchè in realtà si tratta di due rilievi:quello "ufficiale che incombe sul Passo Cadin quota 2272m,mente la "Cima Sud" è di poco più bassa.
Tra loro corre una settile cresta posta sul fondo dell'intaglio che le separa.
Lasciamo dunque la macchina al parcheggio di Valtrighetta a 1440m e ci avviamo verso Malga Bolenga.
Solo piccoli tratti di asfalto sono velati di ghiaccio,per il resto terreno umido e temperatura fin troppo mite per il periodo....
Vogliamo intercettare il sentiero,o meglio traccia,che porta dalla strada di Calamento all'Aiona di Bolenga;sappiamo che è stato pulito e segnato da non molto,ma mancano indicazioni del punto di partenza che si trova in quota rispetto alla strada.
Nella foto si vede il punto dove tagliare su per il prato per intercettare la traccia nel bosco.

Abbiamo fortuna nell'indovinare il percorso più logico,infatti nel bosco troviamo un cartello e poi alcuni segni arancione.


Saliamo godendo di begli scorci sulla Valsugana e avendo come riferimento un risalto roccioso che copre la vista verso Cima Fornace.


Il tracciato si perde a tratti in un ambiente piuttosto selvaggio e molto frequentato da ungulati,a giudicare dalle tante tracce ed escrementi.
Usciamo alla fine dal bosco al cospetto della grandiosa prateria dell'Aiona di Bolenga;un tappeto di erba dorata incorniciata dal verde dei mughi con i contrafforti di  Cima Bolenga a fare da sfondo.
Sulla destra si erge cima Fornace ed in mezzo la spianata del Passo di Bolenga che si affaccia sulla valle del rio Agnelesse.

La zona del passo ospita i ruderi di alloggi e trincee ed alzando lo sguardo si vede bene il sentiero 310 che va verso il Passo Cadin.



Indugiamo un poco in zona ed osserviamo molte orme di cervo nella neve,poi saliamo fino ad intercettare il sentiero 310 diretti verso ONO.
Cerchiamo l'imbocco del largo e ripido canale che vogliamo percorrere per raggiungere la Cima Bolenga "sud" ed eccolo che si stacca ampio e dritto sulla nostra destra.

La salita è faticosa per il terreno assolutamente instabile e le rocce e zoppe d'erba coperte dal leggero strato di neve,la tipica situazione di un passo avanti e mezzo indietro;ad ogni modo ne usciamo su un'esile forcelletta che offre la vista del Kreutz spitz in tutta la sua maestosità.



Sulla sinistra la via per la cima è bloccata da un risalto roccioso dall'apparenza piuttosto instabile per cui lo aggiro da nord fino ad piccolo spiazzo dove può sostare solo una persona.
Da qui un mezzo camino sale a strapiombo sul canale appena risalito.Riesco a percorrerne metà con qualche passagio un pò azzardato,ma il distacco di due grossi blocchi di roccia mi invita in modo perentorio a tornare sui miei passi,non senza difficoltà....
Provo un canale sul lato nord della costola rocciosa:è più protetto e salgo anche se gli appigli son tutti reversi;anche qui la roccia è pericolosamente marcia e la neve complica le cose.
La fedelissima Maya sale con me,mentre i due compagni mi dicono che da lì non intendono passare.
Con un poco di rammarico ridiscendo (sempre più brigoso come al solito) con la sensazione che mancasse poco ad uscire dalle rogne;pazienza,la prossima volta metterò un pò di corda nello zaino ad evitare problemi.
Affrontiamo dunque con cautela la discesa del canalone,un poco delicata in alto per l'erba seola coperta di neve,poi a salti da giaron fino al sentiero.

Riprendiamo la marcia verso Passo Cadin eper salire poi il pendio che ci porta sulla Cima Bolenga "nord".
Una volta su vedo bene il punto dove ho fatto dietrofront:ancora una ventina di metri ostici e poi sarei stato su terreno più praticabile.
La cima è panoramica e ci fermiamo ad ammirare le montagne attorno ed a fare le rituali foto,mentre per lo spuntino decidiamo di tornare in basso al riparo dalla fresca brezza.


Ormai si tratta di decidere dove proseguire il ravanage per la discesa.
Sulla via di ritorno saliamo la  quota 2134 che ospita la riedificata "Baracchetta 1918"


Da quel piccolo nido d'aquila si vede Malga Cagnon ed un tratto di strada di Calamento verso Malga Bolenga.Decidiamo di improvvisare una discesa diretta nel bosco che scopriremo al limite della praticabilità:ripidissimo terreno infido,schianti antichi e recenti,salti di roccia poco visibili da sopra ed altre piacevolezze.Evidenti ed abbondanti le tracce degli ungulati,veri ed unici padroni di queste pendici selvagge dove non troviamo la minima traccia di passaggio umano.E' un bosco antico,sicuramente non praticato,dove il ciclo della natura procede inviolato.Discesa faticosa e piuttosto pericolosa,di sicuro da non consigliare,ma molto interessante sotto l'aspetto naturalistico,
Con un'ultimo tratto fra enormi accumuli di legname residuo di schianti e tagli senza ripulitura arriviamo ai prati lungo la strada,a nord di Malga Bolenga,infine per asfalto fino al parcheggio.
Qui le immagini della traccia su foto satellitare e su IGM
 

Una giornata intensa,il divertimento di cercare i percorsi in zone di solito non molto frequentate e la soddisfazione di vedere che anche le comunità delle valli hanno voglia di conservare la memoria di antichi e particolari percorsi.

Offline L

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[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #1 il: 28/11/2016 21:51 »
Sempre relazioni interessanti: grazie. Ne approfitto per sottolineare con il bosco del Cagnon lato Bolenga sia stato orrendamente mutilato dai tagli del bosco con il verricello. Inoltre, la notizia dell'apertura della strada sino a Malga Cagnon di Sotto, dal mio punto di vista, aggiunge sale alle ferite. Tra vent'anni si salirà in auto al Brentari.

Offline kobang

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[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #2 il: 28/11/2016 22:03 »
La strada è aperta solo nel periodo di servizio alle malghe,o meglio,è stata aperta verso fine settembre per un periodo.
Ora è chiusa come al solito e speriamo resti così.Ieri transitavano le auto dei maledetti cacciatori,ancora più arroganti ora che renzi ha scambiato voti con la provincia in cambio della totale deregulation (Caccia nei parchi,abbattimento di fauna protetta ecc.)
Quanto ai boschi sono a tratti devastati:tagli fatti per prendere il grosso lasciando il terreno impraticabile e pericoloso;con le nevicate sempre più scarse e le altre variazioni climatiche ci vorranno decenni prima che tutto quel legname si decomponga.
In AA,Austria,Svizzera il taglio deve lasciare il bosco perfettamente pulito,infatti producono enormi quantità di cippato:chi deroga è pesantemente sanzionato,ma qui siamo nella solita squallida italietta.

Offline AGH

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[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #3 il: 29/11/2016 09:02 »
Mi hai preceduto! Sono ANNI che volevo andare a darci una occhiata  ;D Ho visto quel bel posto, specie la radura di prato, tantissime volte, dal vero e sulle mappe. Una volta dal passo, dove ci sono le rovine di guerra, ho provato a scendere per un po' (c'è una vaga traccia) ma poi sono risalito. Insomma non ho mai fatto la salita o la discesa diretta. Non sapevo che avessero ripristinato il sentiero. Grazie per la condivisione. Una situazione molto simile, che mi sono ripromesso di andare a vedere prima o poi, è la Val Meneghina sotto il Pastronezze, dove ci sono anche i ruderi di una vecchi malga. Io domenica nello stesso giorno ero a 1 km e mezzo di distanza da te, ovvero in cima al Monte Croce :)

PS: colgo l'occasione per comunicare che finalmente Google Earth ha coperto la zona di Cagnon con immagini ad alta risoluzione (prima si vedeva un pastrocchio)
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Offline kobang

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[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #4 il: 29/11/2016 09:14 »
Se vai a vedere dovrebbe esserci la mia relazione della Val Meneghina,se non erro fatta nell'estate 2015,anche quella volta su tracce non segnalate,ma relativamente battute.
Abbiamo la fortuna di un territorio con ancora tante aree da scoprire,basta ricordarsi che non ci sono solo le vette più rinomate e che spesso rilievi minori e zone di mezza montagna offrono situazioni e ambienti incredibili.
Tornando a Bolenga la discesa diretta dalla Baracchetta non è un percorso "consigliabile",ma ha il suo fascino

Offline alpe

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[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #5 il: 29/11/2016 09:15 »
se è di servizio alle malghe la strada è sicuramente di tipo B, quindi aperta ai titolari di uso civico, quindi probabilmente anche ai cacciatori che avete visto

se non fanno le strade, le malghe vengono progressivamente abbandonate, poi non lamentiamoci degli abbandoni, vorrei vedere quelli che criticano, provare a gestire una malga

in Austria lo sfruttamento del bosco è enormemente più intensivo che da noi, sarà anche vero che all'occhio è più pulito, ma la natura di suo non è pulita ... da noi una parte di residuo viene obbligatoriamente lasciata in decomposizione, per scelta ambientale

"bosco mutilato dal verricello" ... e con cosa pensate di poter lavorare? a mano portandosi i tronchi in spalla come Obelix?

adesso leggo incentivi al cippato ... se cambio sito trovo avversione alle centrali a cippato ... quindi facciamo il cippato e poi? ...

e non venitemi a scrivere delle attività sostenibili ... prima provate voi ... poi insegnate agli altri ... troppo comodo uscire dalla città ed entrare nella "natura" come se fosse un enorme parco giochi a vostra disposizione ... e per città intendo anche chi vive in paese ma esercita un attività economica che nulla ha a che fare con la montagna

Offline AGH

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[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #6 il: 29/11/2016 09:58 »
Se vai a vedere dovrebbe esserci la mia relazione della Val Meneghina,se non erro fatta nell'estate 2015,anche quella volta su tracce non segnalate,ma relativamente battute.

vista! Ricordavo il posto sulla ravanata in cresta di Pastronezze ma non la Val Meneghina :) Grazie
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Offline kobang

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Re:[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #7 il: 29/11/2016 14:01 »
Ascolta Alpe,
vado a far legna da quando avevo 15aa,con e senza verricello,abbattimento pianta in piedi o "raccolta" dopo abbattimento dei forestali:qualcosa ne so ed è ovvio che non si possa fare il lavoro senza mezzi meccanici.
OK anche al rilascio di residuo,ma non a tappeti di zocche,rami,spezzature dove a stento riesci a posare un piede dopo l'altro.
La tecnica Austriaca è come quella del Canada e Nuovazelanda,paesi che conosco abbastanza e dove si fà il taglio a terreno denudato per poi ripiantumare.Si tratta di boschi coltivati allo scopo,con crescita della vegetazione a scalare e conseguente taglio programmato,su monocoltura.
Da noi i boschi sono naturali,misti e con vario periodo di vegetazione:il nostro sistema è più naturale,ma un minimo di pulizia è prescritto,anche quando si tratta di ripulire zone di schianto!
Quindi confermo che quei boschi della Val Calamento sono stati devastati.
Sul cippato è ovvio che ci sono varie opinioni,come su tutto,ma finchè impera l'utilizzo del fossile è ovvio che di altre fonti se ne ragiona in proporzioni marginali.Dove ci sono le centrali a cippato che ridistribuiscono energia ad interi nuclei abitativi ,le cose vanno molto bene,sia dal pdv ambientale che da quello della resa energetica.

Offline alpe

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Re:[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #8 il: 29/11/2016 20:07 »
ascolta Kobang
vado a far legna da quando avevo ... bohh non lo so ... ero talmente piccolo che non ricordo  ;D ... e non è una balla ;)

a parte un po' di ilarità che non guasta, ti conosco nel forum per essere una persona molto equilibrata e anche il tuo ultimo post lo conferma

non so cosa sia successo in Calamento per cui non mi pronuncio oltre

mi sentivo invece di stigmatizzare quanto scritto dall'amico L, che giudico sulla stessa linea dei discorsi dei cacciatori (tanto per fare un esempio), solo su una posizione diametralmente opposta ... certi discorsi, se affrontati senza il giusto equilibrio, portano solo ad accrescere le divergenze
« Ultima modifica: 29/11/2016 20:10 da alpe »

Offline kobang

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Re:[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #9 il: 29/11/2016 21:04 »
Tanto per fare i punto,io credo che in Trentino si faccia davvero troppo poco per agevolare le attività tipiche della montagna,anzi molte scelte sono diametralmente opposte a quanto fa Bolzano e questo mette davvero in bilico la possibilità di sopravvivenza di malghe e attività connesse.
L'appunto sul come viene lasciato il bosco dopo il taglio è anche in una ottica di prospettiva:i disastri come in Calamento bloccano per anni la rigenerazione e quindi sono anche un danno economico.
Sui privilegi dei cacciatori (da noi circa l'uno per cento della popolazione) ho più volte detto la mia e non è il caso di impelagarsi in sterili polemiche ::)
Certo se la politica locale capisse che sostenere le attività tradizionali in quota,oltre ad essere un dovere verso la memoria storico sociale delle nostre terre,costituisce anche un fondamentale volano economico....

Offline alpe

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Re:[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #10 il: 30/11/2016 08:39 »
TN VS BZ

c'è chi ci definisce "cugini" ma ormai siamo forse solo lontani parenti

il fatto di non essere ne austriaci ne italiani, ha generato  una sorta di enclave, dove la socialità interna e la tutela di tutti i propri valori, diventano fondamentali per sopravvivere ... per molti versi sono superiori all'Austria stessa

noi invece siamo figli del consumismo e drogati da un tipo di sviluppo che non poteva essere infinito

TN vuole competere con il mondo ... BZ vuole difendersi dal mondo

Offline AGH

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Re:[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #11 il: 30/11/2016 09:39 »
L'appunto sul come viene lasciato il bosco dopo il taglio è anche in una ottica di prospettiva:i disastri come in Calamento bloccano per anni la rigenerazione e quindi sono anche un danno economico.

ma cosa è successo in Calamento? E' un po' che non ci passo... Hanno fatto nuovi tagli? Dove? Hai foto?
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Offline L

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Re:[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #12 il: 30/11/2016 10:03 »
Una domanda per Kobang: esiste ancora la traccia più a Sud rispetto al SAT 310 che attraversa i Crozzi di Brusadi partendo dall'Aiona?

Per Alpe: se non erro, la strada del Cagnon è stata aperta sino al 12 Novembre, per consentire ai clienti delle malghe di acquistare i formaggi arrivando in auto. Per i mezzi dei malgari e dei pastori è, sempre se non erro, sempre percorribile in auto. Anche dopo il 12 Novembre, infatti, ci sono auto o mezzi dei pastori in quota. Dal mio, sempre opinabile, punto di vista si è trasformato il Cagnon da luogo per escursioni in luogo di transito auto, con l’obbligo di guardarsi sempre alle spalle, respirare i gas di scarico delle auto (gli stessi che emette la mia auto sino a Valtrighetta) e sentire il frastuono dei motori invece del ribollire del Maso. Se sia giusto o sbagliato, non lo so. A me non piace.

Che sia più agevole e produttivo rimuovere intere porzioni di bosco rispetto al taglio selezionato, non ci piove. Nessuno, se ha una alternativa più veloce e redditiva, sceglie di spendere di più. Sempre dal mio opinabile punto di vista, vedere in una lunga sequenza, ogni venticinque metri, una striscia verticale larga dieci metri che sale nel bosco in cui tutto (ma proprio tutto) è stato “devastato” non piace e non a caso ho usato quella espressione che, francamente, ripeterei mille volte. (Ancora una volta) in mia opinione, serve solo a “catturare” il più legname possibile in luoghi facilmente accessibili ai mezzi pesanti infischiandosene altamente di sistemare i boschi più difficili da raggiungere e bisognosi almeno del minimo sindacale di manutenzione.

Offline kobang

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Re:[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #13 il: 30/11/2016 15:58 »
Della traccia di cui chiedi non ho notizie,Agh
Per i tagli a raso concordo che oltre ad essere brutti,presuppongono una coltivazione monotipo e molto "geometrica"" del bosco
Quello che contesto è lasciare le aree di taglio in condizioni di totale disordine e e abbandono di enormi quantità di residuo non appetibile commercialmente

Offline iw6bff

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Re:[LAGORAI] Cima Bolenga
« Risposta #14 il: 30/11/2016 16:24 »
Quest' estate tornando da un escursione in Lagorai, all' altezza di Predazzo, ho avuto un passaggio in auto in una strada forestale da un locale che mi spiegava che la comunità montana di Predazzo, da la possibilità ai residenti, di recuperare i rami degli alberi tagliati a costo zero, ognuno ha la sua zona assegnata dalla comunità ed il permesso per utilizzare le strade forestali che portano alla zona assegnata, per tenere i boschi puliti.
Pensavo fosse così dappertutto, in effetti il sottobosco in Val di Fiemme è pulito dappertutto.