Da cima Sette Selle verso Rujoch (a sx) e Monte Croce a dx
Vista la poca neve e il clima mite decido di provare
Cima Sette Selle 2396. Parto dal
parcheggio libero sotto Frotten (
Valle dei Mocheni) e mi dirigo velocemente verso il rif. Sette Selle (aperto) ma non mi fermo e proseguo fino alla spalla sotto il
crinale di NO, dove ci sono le
vecchie mulattiere militari e le trincee della Grande Guerra.
Sentiero per il rif. Sette Selle
Rifugio Sette Selle
Il crinale NO del Sette Selle, il percorso segue una vecchia mulattiera della Grande Guerra
Attacco il crinale, c’è così poca neve che non metto neppure i ramponcelli. La salita, con segnavia qua e là lungo la vecchia mulattiera della Grande Guerra, è
abbastanza facile con passaggi di 1° grado, qualche breve tratto esposto. A ¾ però preferisco però mettere i ramponcelli, sulla traccia si è accumulata poca neve, spesso ghiacciata, e scivolare potrebbe essere poco salutare.
Cima d'Ezze, sullo sfondo Cima d'Asta
A pochi passi dalla vetta
Quella poca neve che c’è è infida: ha fatto crosta ma spesso cede sotto il peso e scivola via a piccoli lastroni. Con calma e attenzione arrivo a
Cima Sette Selle m 2396 senza grosse difficoltà, col solito panorama spaziale.
La mancanza di neve sul versante sud è desolante, sono tutto prati! L’idea originale era di
traversare, come avevo fatto in passato, a Cima Sasso Rotto 2394 e poi scendere per il ripido versante ovest. Una veloce ispezione visiva però mi fa cambiare idea: c’è un “salto” di 30 metri per arrivare sulla dorsale che non ricordavo bene, con questa neve a chiazze sul costone ripido è molto infido.
Inoltre la neve sui grandi macigni per arrivare al Sasso Rotto rende tutto molto disagevole, non parliamo poi del versante ovest che appare ghiacciatissimo, per cui decido di tornare da dove sono venuto.
La traversata al Sasso Rotto con la neve appare ostica
Vista sulle conche D'Ezze e Sette Selle, il Lago d'Ezze, al centro le cime di Saleri e M. Ciste. Sullo sfondo Cima d'Asta e a dx la Valsugana
C’è un clima incredibilmente mite, faccio una piccola sosta, sembra aprile! Poi scendo con molta attenzione dalla cima e decido di
proseguire per il sentiero 343 fino alla
Forcella Cunella 2198. Di qui abbandono il sentiero per andare al
Lago di Erdemolo per le vecchie mulattiere militari più in basso, anziché per le solite creste.
Scendo liberamente per facili dorsali per intercettare il sentiero 324 più in basso
Vecchia traccia militare della Grande Guerra si inerpica verso la Cima di Cavè
Vista verso l'Hoamonder, dietro la lunga dorsale tra Lemperpech e Rujoch, sullo sfondo il Brenta
Per tracce militari prendo un traversone fino ad una piccola selletta quindi scendo per
intercettare il sentiero 324 che corre più in basso. Noto con piacere che ci sono tabelle nuove e il sentiero è stato ripulito. Al
Lago Erdemolo m 2006 entro in un conca di ghiaccio col lago tutto bianco. Il vicino rifugio sempre chiuso.
Oh oh, c'è qualcuno...
Lago Erdemolo
Ora voglio provare a salire e poi scendere per il
M. Stocher m 1981 (o Stocker secondo la toponomastica locale), una affascinante montagnola vista mille volte ma che non ho mai fatto. Sulle varie mappe non risultano sentieri.
Inizialmente prendo il 324 che scende verso Val Cava, quindi l’abbandono per
stare sulla dorsale boscosa.
Monte Stocher in basso a dx, sullo sfondo il Rujoch
Salendo per la dorsale del M. Stocher
Come sospettavo c’è una traccia. Scendo gradualmente seguendo la dorsale fino ad una bella radura ai piedi della cima. Qui la traccia quasi scompare e affronto
la salita per il crinale sud, andando un po’ a intuito. Trovo anche dei trinceramenti della Grande Guerra qua e là.
Sulla dorsale del M. Stocher, sguardo indietro verso il Gronlait
Vista verso nord, con cima Costalta scura e le Dolomiti di Brenta sullo sfondo
Molto belli gli scorci di panorama col sole ormai al tramonto. La cima dello Stocher è parzialmente boscosa, isolata, solitaria. Verso sud diventa per un breve tratto quasi rocciosa, ma stando sulla dorsale si riesce a scendere sul lato opposto
fino ad un croce. Sempre stando sulla dorsale si riesce a calare seguendo una traccia, non sempre evidente, che scende verso una radura con un
capanno di caccia.
Vista dalla dorsale del M. Stocher
Scorci "canadesi"
Calo di quota ormai col buio che incombe, fino a intercettare una
strada forestale che scende a Malga Pletzn m 1600. Da qui devo cercare di rientrare verso Palù, su OpenStreetMap non c’è nulla, mentre sulla Kompass c’è una discreta confusione. Seguo uno stradello con indicazioni per “Fernon”, essendo anche un tratto di ippovia arriverà sicuramente a valle.
Ho ancora mezz'ora scarsa di luce, meglio affrettare il passo, anche se a malincuore
Infatti così è, lo stradello diventa sentiero, scende fino ad una vecchia segheria veneziana, e quindi con un lungo traversone arriva fino alla strada provinciale, 1 km sotto alla piazzola dell’elicottero dove ho la macchina. Giro molto bello, orientamento articolato, grandi panorami nella sempre meravigliosa
Val dei Mocheni - Bersntol. Sviluppo 18 km, dislivello circa 1100.
Il percorso