Catena del Brenta vista dall'Hoabonti, in primo piano il Mutt, anticima del GronlaitVista la bella giornata prevista, mercoledì 7 fuggo sui monti del Lagorai. Decido per la traversatina
M. Cola 2262 -
C. Hoabonti 2334, è un giro abbastanza “soft”, l’unica incognita è la presenza di neve. Per precauzione porto i ramponcelli. Raggiunta
Malga Trenca 1650 taglio per prati, purtroppo sconciati dalle ruspe del nuovo acquedotto e bacino antincendio, decido di non salire dalla solita dorsale sud. Raggiungo quindi il Monte Colo e per tracce mi inerpico per la facile dorsale che si affaccia sulla bella
Val Larga, di fronte il
Col del Chelder 2162. Dev’essere bella da fare anche in scialp, il nostro Kobang la nomina spesso, anche se non mi pare proprio priva di pericoli (valanghe), a meno di non stare sulla dorsale di salita.
Lago della CarezzeSalendo per la dorsale est, in basso le baite di TrencaVal Larga, sulla dx il Col del ChelderVista sul FravortCima FravortSenza difficoltà raggiungo
quota 2119 dove mi ricongiungo con la dorsale sud. La temperatura è gradevole, i paesaggi ancora quasi autunnali anche se i colori non sono più così accesi. Sulla cresta ci sono alcuni passaggetti con neve dura e ghiacciata a cui bisogna prestare attenzione, ma arrivo senza problemi in vetta al
Monte Cola 2262, dove però tira un vento bestiale e soprattutto gelidissimo, che mi obbliga a cercare rapidamente un riparo per una vestizione pesante.
Vista sul Gruppo di Rava e sulla ValsuganaPanorama verso il M. Ciste e Salubio, sullo sfondo Cima d'Asta e Gruppo RavaIn vetta al Monte ColaDi solito non sono freddoloso ma devo mettermi i guanti perché si gela! Di fermarsi a mangiare non se ne parla, quindi proseguo per la dorsale verso l’Hoabonti. Come prevedevo alcuni passaggi nei canalini ripidi ed esposti sono intasati di neve, devo ravanare sulle roccette per evitarli, basta uno scivolone e si vola di sotto.
La dorsale verso l'HoabontiVista sui sette Laghi (ghiacciati), sullo sfondo la piramide del Pizzo AltoSguardo indietro verso la Val d'Ilba e la cima del Monte ColaVerso la cima Hoabonti, sullo sfondo il GronlaitArrivato sulla cima scatto rapidamente qualche foto, il vento è violento con raffiche, quindi affronto la discesa con l’ultimo tratto ostico innevato, il costone ripido che da sul
Passo Portella 2152. Non metto i ramponcelli perché ho “briga” di star lì ad armeggiare col vento gelido, riesco ad evitare la neve dura e ghiacciata più ripida passando sopra a fil di cresta.
Discesa dall'Hoabonti, forse il tratto più rognoso per la neve duraDiscesa dall'Hoabonti versante NOSuperata la rampa nevosa calo con attenzione verso passo Portella, anche gli sfasciumi ghiaiosi sono letteralmente gelati e dove si pensa di mettere giù il piede sul “morbido” si prende invece un bel contraccolpo
Scendendo dall'Hoabonti: vista su Rujoch, Fregasoga, Monte CroceVista verso NO, forse Maddalene o val d'Ultimo, troppo freddo per controllare Passo Portella e GronlaitAppena sotto Passo Portella il clima torna decisamente più piacevole. La sorgente è addirittura senza traccia di ghiaccio e l’acqua scorre liberamente nell’abbeveratorio. Avevo una mezza idea di continuare per Gronlait e Fravort ma l’idea di tornare su al gelo e al vento mi fa cambiare idea.
Dal Passo Portella, ultimo sguardo verso l'Hoabonti appena discesoDal Passo Portella vista su Val Cava e Monte CroceScendo fino al
Baito a quota 1937, poi poco sotto in un bel prato sgombro da neve faccio la sosta panini. Il sole ormai scalda poco anche se si sta bene, adeguatamente coperti beninteso.
Il Baito di Val PortellaScendendo verso il Lago delle Prese, guardando indietro per la Val Portellag
Vista sulla catena di Cima DodiciBaita dei sogniLoc. Malga PresaIl Fravort tra i lariciScendo per il
sentiero 317, aggirando a sud il Col Omenetti, quindi per stradelle passo per il bellissimo
Lago delle Prese, raggiunto dagli ultimi raggi di sole.
Riflessi di larici nel Laghetto delle PreseToccata e fuga in superficie di un pesce
Ultimi raggi di sole sul Lago delle PreseRiflessi nell'acqua del Lago delle Prese
Per traccia di sentiero mi alzo un po’ di quota passando sopra i
Masi di Calavin e quindi rientro per prati a Malga Trenca dove ho la macchina. Bel giro con grandi panorami, percorso abbastanza facile, con altra neve annunciata meglio avere i ramponi.
Sviluppo 13 km, disl. 700.
Percorso