Cimon di Busa Grana m 2510, a dx Cima Stellune
Un’escursione piuttosto dura al
Cimon di Busa Grana 2510 nel
Lagorai centrale. Cima fatta anni fa partendo dalla tenda piantata nei pressi di Malga Tuschere, passando per Forcella Valsorda e Forcella Val Moena, da dove si intendeva prendere la cresta, che però era impraticabile davanti al roccioso e insuperabile
Cimon del Terzo, che dovemmo aggirare penosamente ravanando sui ripidi costoni a sud.
Salendo verso Malga Coston, con vista verso Fregasoga e Cimon del Tres
Stavolta voglio provare da
Ponte delle Stue m 1240. In verità l’escursione era nata piuttosto “liquida”, con diverse ipotesi da valutare sul campo strada facendo. L’idea iniziale era dunque di arrivare almeno fino a
Cima Inferno 2333, che non ha sentieri ufficiali.
Vista sul Monte Croce e la dorsale del Fregasoga fino al Cimon del Tres
Da Ponte delle Stue con una eterna forestale mi porto fino a
Malga Coston 1905. Di qui sono convinto che esista una traccia che salga a Cima Inferno.
Trovo invece una traccia che sale leggermente e si dirige verso SE che mi incuriosisce parecchio, non essendo segnata su nessuna carta. La traccia è bella ma, man mano che mi sposto, capisco che non sale alla dorsale, come speravo, ma fa un lungo traversone in quota alzandosi ben poco di quota.
La traccia svanisce in questo bel campìgol (radura)
A quel punto lascio perdere Cima Inferno (anche se ho trovato un bivio con una indicazione per “il Coston”), e proseguo. Alla fine del traversone
la traccia, come temevo, svanisce in un piccolo ma incantevole campìgol (radura). E ora?
Ora devo guadagnare la dorsale: cosa non semplice perché non solo non c’è alcuna traccia ma si tratta di un
versante boscoso ripido con diversi salti di roccia. Devo dar fondo a tutto il mio intuito ed esperienza per non infognarmi in passaggi pericolosi o troppo ripidi.
Ravanando su per i costoni ripidi per prendere la dorsale
L’erba “séola” (secca) è scivolosa come il sapone e devo stare molto attento. Con una dura ravanata comunque riesco a sbucare sulla dorsale senza troppi danni, perdendo però parecchio tempo. Come previsto Cima Inferno è lontana alle mie spalle,
ma ancora più orrendamente lontano mi appare il Cimon di Busa Grana, in fondo ad un serie di duri saliscendi per cime secondarie che mi ricordavo solo vagamente.
Eccomi sulla dorsale, alle spalle Cima Inferno
Cimon di Val Moena a dx, sullo sfondo il Corno Nero
Il Cimon di Busa Gran appare orrendamento lontanto, è in fondo a questa serie di cime
Vista verso Forcella Montalon, a sx Cima delle Buse, a dx Pala del Becco
La cresta è a tratti affilata e ghiacciata, è anche un po’ tardi: sono quasi sul punto di rinunciare. Decido comunque di andare avanti un po’.
La dorsale in molti punti è ampia e abbastanza facile ma, contrariamente a quel che mi ricordavo, si assottiglia parecchio in diversi tratti e ci sono poco piacevoli passaggi esposti su costoni ripidi di erba secca e scivolosa.
Per fortuna ho i ramponcini che mi danno un po’ di presa altrimenti sarebbe molto rischioso. Non occorrono cadute di centinaia di metri per farsi molto male, basta anche scivolare per un canalone erboso e sbattere un po’ sulle rocce per rischiare il boccino.
Superata la prima elevazione, il percorso in cresta appare lungo e non facile
Vista su Cima Stellune e Cima delle Buse
Vista verso Cimon di Val Moena
Superate le elevazioni, il percorso in cresta verso il Cimon di Busa Grana sembra ancora lunghissimo
Ci sono canaloni ripidissimi: se si parte, si fila giù come missili. Una volta i maglioni di lana e le braghe di fustagno facevano attrito, coi capi tecnici di oggi è come scivolare sul sapone. Con molta prudenza e molta calma guadagno la prima elevazione, poi la seconda, la terza, la quarta, andando su e giù e passando in costa diversi tratti insidiosi.
Più volte sono sul punto di rinunciare (ma chi me lo fa fare?) ma ormai la cima è sempre più vicina: controllo l’orologio, ho ancora abbastanza ore di luce. Con un ultimo strappo un po’ esposto su un traversone ripido, sono finalmente in vetta al Cimon di Busa Grana m 2510! Mi ha fatto sudare parecchio stavolta.
In vetta al Cimon di Busa Grana! Al centro Cima Stellune
Zoomata su Cima Stellune, a sx sullo sfondo Cima d'Asta
La gamba è ancora buona ma
il ritorno è lunghissimo e devo studiarmi qualcosa di alternativo rispetto alla discesa nella conca del Forame per prendere la forestale che rientra a Val Stue, a cui avevo pensato.
Rivedo Cima delle Buse, è incredibile pensare che tempo fa ho fatto la traversata (estiva) del crinale
Vista su Cima Stellune e il lago omonimo, in basso a sx, completamente ghiacciato
Dopo uno rapido spuntino e le solite foto riparto,
faccio a ritroso le cime per il percorso dell’andata fino al canalone sulla verticale con Malga Cazzorga 1815. Ho ancora un’ora di luce per scendere in qualche maniera verso la Val dele Stue e
trovare la traccia che corre 600 metri più in basso. Ce la posso fare! Una volta sulla traccia posso arrivare alla Malga e a quel punto posso rientrare comodamente per la forestale anche al buio grazie alla pila frontale.
Torno indietro per la stessa via dell'andata, i costoni verso la Val delle Stue sono ripidissimi
Il crinale da percorrere a ritroso, in fondo a dx Cima Inferno
Vista verso Cimon di Val Moena
Mi calo dunque con molta attenzione per il canalone ripido, cercando di indovinare i passaggi meno rognosi tra pietraie, colatoi, canalini, costoni, salti di roccia.
I ramponcini sono una manna sull’erba secca, che non è solo scivolosa ma anche assai pungigliosa, tant’è che ho messo i guanti apposta se dovessi cadere.
Montalon e Cima Ziolera scendendo verso Val Stue
Vista su cima Buse ravanando in discesa verso Malga Cazzorga
Salvo! Sono a Malga Cazzorga, qua metto la pila frontale e inizio l'eterna discesa
Mi infilo in un canalino malagevole con un piccolo rio, ma almeno ho la visuale aperta. Quando si sta facendo ormai scuro trovo finalmente la traccia: evviva! A quel punto scendo fino alla Malga (molti i “torrenti” di ghiaccio sul sentiero) e con la pila frontale affronto l’eterna discesa per la strada forestale che mi porta fino alla macchina, orami col buio pesto.
Ultime luci sulla piramide del Ziolera all'orizzonte
Escursione bellissima, difficile, rognosa, ravanando fuori sentiero tra Cima Inferno e Cimon di Busa Grana.
Grandiosi i panorami verso la zona di Cima Stellune. Un’altra escursione esplorativa da incorniciare, in questo anno per me davvero eccezionale.
Sviluppo km 23, dislivello circa 1550.
Il percorso col Gps