Cima Gronlait m 2383
Decido di ripercorrere, a distanza di parecchi anni, un bel
sentiero militare della Grande Guerra che attraversa il
fianco ovest del Gronlait. Da
Fierozzo salgo fino ai
Prati Imperiali dove parcheggio nel piazzale del
ristorante Kaserbisn Hitt a quota 1650 circa. Qui ci sono 2 bellissimi cani "antiorso" della Karelia.
Un cucciolone di cane antiorso della Karelia
Di qui p
er forestale fino alla malga soprastante, seguo le indicazioni
“Sentiero della 1a Guerra Mondiale” diretto verso
La Bassa. In realtà il sentiero militare si stacca dalla forestale: qui stranamente non esistono indicazioni, bisogna tenere come riferimento l
a presa d’acqua lungo la strada, dopo circa 200 metri si prende la deviazione a sx. La stradella si alza di quota lentamente in un bel bosco, qua e là si intravedono tratti di
strada selciata con le massicciate. Superato il limite della vegetazione ad alto fusto, il panorama si apre in modo spettacolare verso la
Val dei Mocheni e il
Gruppo delle Dolomiti di Brenta.
Vista sul Brenta
Ora si intravede bene anche la
forcella Fravort e la
strada militare che con un lungo traversone costeggia il versante nord del Fravort. Nella conca sotto la forcella, in loc.
Kesseljoch, altri tratti di massicciata appaiono ancora miracolosamente quasi intatti dopo un secolo. Abbandono la strada militare e raggiungo la
Forcella Fravort 2140: qui ci sono evidenti segni di fortificazioni, camminamenti militari, resti di baraccamenti.
La strada militare presso Kesseljoch
Fortificazione e camminamenti presso Forcella Fravort
Per
sentiero 325 seguo la comoda, larga e panoramica dorsale sud raggiungendo, dopo aver risucchiato un gruppone di veneti, la
Cima del Gronlait m 2383. Giornata spaziale e panorama eccezionale come al solito sull’universo mondo a 360 gradi sull’orizzonte.
L'ampia cima del Gronlait con vista grandiosa verso nord
Da Cima Gronlait con vista su Hoabonti
Trinceramenti sotto la cima del Gronlait
Da Cima Gronlait vista su Passo Portella e Hoabonti
Dopo sosta panini e foto di rito, abbandono il sentiero 325 che corre lungo la dorsale per
scendere per tracce dal versante nord, che però ricordavo più facile. Invece è
piuttosto ripido su roccette infide, a tratti esposte, dove bisogna fare decisamente attenzione. Col calma e circospezione scendo per la diramazione della
dorsale NO calando fino a Cima Mutt 2140, un promontorio panoramico isolato.
Dalla vetta, la discesa per il versante N, NO verso Cima Mutt: sullo sfondo la dorsale del Rujoch
La temperatura è così mite e il panorama così bello che indugio fino alle ultime luci del tramonto. Osservo con attenzione anche dei
pazzeschi camminamenti militari della Grande Guerra che calano a zig zag per i ripidissimi versanti nord del Gronlait.
Un altro sentiero militare percorre il tormentato e quasi verticale fianco ovest del Pizzo Alto dal Passo Portela. Chissà se seranno ancora percorribili? Magari quest’estate andrò a vedere, ora però sarebbe troppo rischioso.
Gli arditi sentieri militari sui versanti nord del Gronlait in una foto scattata in una escursione precedente
Il camminamento militare della Grande Guerra che percorre il ripido versante ovest del Pizzo Alto da passo Portella
Ultime luci del tramonto, è ora di scendere
Il sentierino esposto che cala verso il Mutt
E’ ora di rientrare.
Per traccia assai vaga mi fiondo giù per il valloncello verso ovest, quindi per altra traccia meno incerta calo di quota nel bosco. Un paio di bivi mi mettono in crisi: zio GPS del cellulare mi mette sulla retta via, poi il sentiero, complice la quasi oscurità, si perde definitivamente... Ma porc! Sta facendo buio, cerco di seguire l’ennesima traccia ma è impossibile.
Da Cima Mutt verso il Rujoch alle ultime luci del tramonto
Prima che faccia buio del tutto, mi infilo in un valloncello e ravanando tra i rododendri alti mezzo metro punto direttamente a una radura che si vede più in basso. Va bene anche stavolta: calo ancora i quota e finalmente
intercetto la forestale che mi riporta ai Prati Imperiali dove ho la macchina, pochi minuti prima che arrivi il buio pesto.
Tramonto tra i larici prima di calare ai Prati Imperiali
Bellissimo giro come sempre a cima Gronlait, una vetta che non stufa mai. Non troppo impegnativo, con chilometraggio e sviluppo modesti. La discesa è un filo rognosetta, probabilmente è un giro che andrebbe fatto meglio in senso inverso, e non in zona Cesarini col buio, ma questa è un’altra storia
Sviluppo km 12, dislivello m 750
Il percorso