Veloce escursione mattutina a questa bella cima risalendo la val d' Ilba.
La neve in zona rif. Serot è ormai scomparsa. Solo nei versanti protetti ed esposti a est è ancora presente ma si tratta perlopiù di una crosta dura.
Il bosco poco dopo il lago della Prese.

Situazione molto migliore dai 1700 m in su sia per quantità che per qualità. In vista del baito d'Ilba.

La valle è ancora immersa nell'ombra mentre sul col Ominetti splende già il sole (notare a sx la valanga di fondo).

Abbandono l'idea di salire verso gli Ominetti e proseguo lungo il dolce fonndovalle movimentato da dossi e vallette. In vista della testata della valle

appare sulla dx la croce del Cola.

L'ampia val d'Ilba

Comincia la salita per raggiungere la cresta che chiude a nord la valle.

Nel tratto più ripido la neve comincia ad ammorbidirsi ma conserva ancora il ricordo del timido rigelo notturno. Raggiungo la cresta e supero il primo dosso verso la cima.

A nord precipitano invitanti canali nevosi.

Dopo una raccolta valletta un secondo dosso porta in vetta.

Sulla cima

La cresta del Cola con la sua doppia faccia

Il Gronlait sembra congiunto all'Hoabonti senza soluzione di continuità.

Numerose slavine tormentano il versante nord della val Cavè.

La discesa è di piena soddisfazione fino a poco sotto il baito d'Ilba. Nel tratto sotto la cresta un bel firn regala curve facili.

Se il tempo non fosse tiranno ci starebbe una ripellata. Dopo la sosta al baito d'Ilba

scendo ancora alla quota della Punta, dopo la quale il bosco scende ripido verso i prati del Serot. Qui sciata di sopravvivenza fino a quando c'è neve.
Poi sci in spalla nel bosco alla malga Fravort e alla macchina lungo la strada.