In veste di "guida"
ieri ho accompagnato sul Ciste" una coppia di amici. Pur essendo dei buoni camminatori e dei frequentatori abituali della montagna non conoscevano il luogo e ne sono rimasti entusiasti. Dalla cima abbiamo percorso la bella dorsale fino alla cima Mendana, dove siamo saliti. Scesi alla sottostante forcella siamo tornati a Suerta passando per la solatìa malga.
Tralascio la descrizione dettagliata dell'escursione, ben nota alla maggior parte di tutti voi. Vi segnalo però i panorami sconfinati, la totale assenza di neve (qualche macchia
pepe-sale nei versanti nord) ma soprattutto la temperatura eccezionalmente mite. Sembrava di essere in ottobre. In cima non un alito di vento. Conseguenza sonora di ciò l'acqua che canta nei torrenti e nei ruscelli, quasi come in primavera.
Temp mat! Al ritorno, sulla strada verso Campestrini, siamo stati bloccati per quasi un'ora dalle operazioni di taglio e carico su camion di un abete natalizio. Abete di piazza, quindi non piccolo: ad occhio, una quindicina di metri, forse di più. Dalla macchina abbiamo assistito alla
morte della pianta. Dapprima un ondeggiare lieve della punta accompagnato dal canto funebre della motosega: quasi un'agonia. Poi il crollo "controllato" dopo il quale il lamento è andato in crescendo per le operazioni di pulizia dei rami più bassi e del tronco basale. Nel bosco ora manca uno splendido abete (quelli brutti non li vogliono in piazza...)
. Ma sarebbe mancato anche se fosse stato brutto e storto!
Alcune foto
Versante sud del Ciste
Sulla cima
Girovago con cagna
Suerta
Verso cima Mendana
Salita a cima Mendana
Da cima Mendana, la dorsale che viene dal Ciste
Malga e crozi d'Ezze
Zoom sui crozi d'Ezze
Forcella Mendana