Partenza sulla forestale dell'Aia del Buso, al bivio per l'agritur malga Casarine. Saliamo lungo la strada fino all’Aia, che attraversiamo. Sul magnifico sentiero che va a malga Conseria guadagnamo quota nel bosco interrotto da alcune radure. Appaiono i volti noti della zona.
Innevamento direi molto buono, considerata la stagione avara di precipitazioni. Nei pressi della croce del cimitero di guerra, con vista su s. Giovanni e col della Palazzina
si punta decisamente a sud, con percorso in falsopiano che ci porta al Cristo di legno (in estate panche e tavoli, ci ho passato tre splendidi giorni in tenda con una delle mie “pòpe”, che adesso ha 30 anni… che bei ricordi e scusate la divagazione). Il sentiero prosegue per il baito del Cengello, ecco il proprietario del baito.
Noi pieghiamo a est, verso i laghetti dei Lasteati. Il percorso si fa ondulato, non faticoso, su neve morbida e su traccia già fatta.
Al primo laghetto, abbandoniamo la traccia e puntiamo alla cresta nord della cima. Dapprima una valloncello abbastanza ripido
che costa un po’ di fatica per batter traccia, poi una costola più abbordabile e infine la cresta.
Stando poco distanti da essa, percorriamo la pala finale, con neve dura che ci costringe a tirar fuori i coltelli e ad eseguire le inversioni a regola d’arte. Siamo in vetta.
Qualche foto.
Lasteati sud, Cengello, Fumo, Tombola nera, Trento, Brunella ecc
La gran signora.
Mi-ra-bi-lio-so!
Pala del Cengello
Scendiamo sui passi di salita e alla seconda forcelletta di cresta, ci buttiamo giù verso i giaroni del Cengello. Un bel canale con ottima neve
ci deposita ai piedi del Cengello.
L'ultimo pendio a sx è quello percorso in discesa.
Si traversa alle Buse todesche cercando di perdere quota meno possibile.
Verso la lontana forcella una fila strozega di persone punteggia l’ultimo e più ripido tratto del vallone.
Comincia la seconda salita. Il versante est della Nassere è già tracciato, per fortuna.
Giungiamo alla penultima forcella della cresta che collega c. delle Buse todesche alla Nassere. In falsopiano siamo all’ultima depressione della cresta e comiciamo l’erta ma breve rampa finale. Poi un ultimo tratto in falsopiano,
lo strappetto conclusivo ed eccoci alla grande croce celtica.
Foto dalla cima.
La prima parte dell'escursione.
Cengello, Fumo, Tombola nera, forcella e cima delle Buse todesche
Orsera, cresta Ravetta, Caldenave, Tombolin, forc. Caldenave, croz di Primalunetta
Percorriamo la non larga cresta che conduce al croz di Conseria
e subito prima di questo, giù verso nord-est, direzione Aia del Buso, per una supersciata dai ritmi danzanti in neve profonda e morbida. Un vero piacere!
Arrivati sulla forestale, lunga scivolata fino alla macchina.