Si parte poco sopra la baita Sette Nani, difronte a Panchià. Penetriamo in val Cavelonte, prima su mulattiera poi sulla vecchia carrozzabile. L’innevamento è buono e non ci sono segni del ventaccio dei giorni scorsi, solo qualche ramoscello spezzato. A Cavelonte (edificio delle vecchie terme) attraversiamo il ponte sul rio Cavelonte e cominciamo la lunga salita verso malga Aie. La forestale risale il boscoso versante nord della montagna con pochi tornanti ma con pendenza regolare.
Dai 1400 la neve cresce in quantità e qualità e appaiono le cime innevate di questo settore del Lagorai.
Formenton, Litegosa, Lasteolo, cimon di Cadinello, forc. di Cadinello, Corona alta.
Litegosa e Lasteolo
Cimon di Cadinello e forc. omonima
Con due tornantini ravvicinati siamo alla malga Aie semisommersa dalla neve.
Forra del Formion e cimon di Cadinello
Formenton
Poco oltre la malga la traccia sale più ripidamente nel bosco.
Solo alcune zete, poi sempre su diritto. Il bosco termina e si raggiungono gli aperti pendii superiori.
Cadinon, Canzenagol, Busa alta
Si passa sotto la sella che comunica con la val Castelir, una delle mete della discesa, e si risale la pala finale
fino alla quota 2394, dominata dal torrione del Castel delle Aie.
Dalla quota 2394 verso Formenton e forcella delle Aie
In discesa preferiamo ripercorrere l’itinerario di salita. Una bella serie di curve e scodinzoli nella polvere ci porta dalla cima, senza ripassare per la malga e scendendo in un magnifico bosco, fino ad una forestale. Una lunga e piacevole scivolata conclude la nostra escursione. Unica nota dolente la carrozzabile dopo il bivio con la mulattiera percorsa al mattino: ghiaccio e terreno scoperto ci obbligano a levare gli sci. Percorriamo così gli ultimi due km sci in spalla e… un paio di volte sedere a terra.