Malgrado la meteo non fosse appetibile,malgrado i " ma seè de fora?" e via dicendo,ieri sera abbiamo raggiunto la croce sul Ciste alle 21,il solito gruppetto di cinque ben affiatati.
La parte bassa,fino a sotto il Prà dele galine offriva un manto nevoso portante e scorrevole;la neve più molle l'abbiamo trovata poco sotto la corolà,con qualche scivolata indietro a rompere il ritmo.
Temperatura mite fin sotto la vetta dove il venticello teso ed il nevischio hanno cominciato a mordere la pelle,consigliandoci ad indossare qualcosa di più rispetto alla sola maglia usata in salita.
Salita fatta in 90',senza affanno e con qualche dubbio perla visibilità ostacolata da una nebbia sottile,ma persistente,nel terzo superiore del percorso.
In vetta le foto non sono venute affatto bene, tra nebbia e nevischio.Abbiamo firmato per l'ennesima volta il libro di vetta e poi si è fatta un pò di gara fra le varie lampade frontali.
Io avevo una Lafayette,piuttosto efficente e soprattutto comperata a circa 30€,ma quando Rolando e Dennis hanno acceso le loro Petzl Nao non c'è più stata gara!
Il risultato è stato una rapida corsa a Isera in tarda mattinata e l'immediato acquisto.....
La discesa affrontata cautamente subito sotto la cima per i sassi affioranti e traditori,è poi diventata fluida e bella, rallentata solo dall'effetto riverbero delle luci con la nebbia ed il nevischio
I pendii ripidi erano sciabili su neve ormai trasformata ed anche il tratto intermedio del bosco e poi gli ultimi pratoni sono stati molto divertenti.
Purtroppo sotto i 1850 abbiamo sciato sotto una pioggerella quasi polverizzata che si è fatta più intensa e strutturata col diminuire della quota.
Alle macchine,lasciate a Prà del Bosco si è conclusa questa uscita particolare:la montagna di notte ha un fascino particolare che ognuno percepisce e vive a modo suo.
Quando si è in vetta, raccolti nel piccolo spazio luminoso delle lampade,con tutto quel buio misterioso e silenzioso intorno ho la sensazione di una vicinanza ancora più forte con gli amici,istintivamente si parla a bassa voce,i gesti sono più lenti e misurati anche per non rischiare di perdere qualcosa nel buio intorno.
Il bosco innevato di notte è un mondo magico di cui la lampada frontale sembra fissare solo pochi,veloci fotogrammi.Anche i suoni,il rumore degli sci sulla neve,gli odori hanno una intensità diversa,o forse la percezione è più forte perchè limitata a quel piccolo spazio luminoso davanti a noi.
Esperienza che ripeteremo ,come già più volte in passato, e che consiglio a quanti davvero vogliono conoscere e vivere la montagna in tutti i suoi aspetti.Certo una notte stellata,la luna piena,un tramonto infuocato sono ingredienti di inestimabile valore,ma anche una notte cupa,grigia e severa offre sensazioni fantastiche.