Gita nota, o almeno, già relazionata certamente da AGH, che mi ha dato lo spunto per visitare un settore a me nuovo.
Partenza da Maso Romina, salita per sentiero 390 fino a (la nomino io così, non avendo "nome" sulla carta) forcella Costòn.
Di qui per la dorsale sud ovest che scende da cima Folga, salita all'omonima cima.
Discesa verso la predetta forcella "Costòn" e rientro per il 344, dopo aver toccato forcella Valsorda.
Oggi, sabato 20/11/21, giornata spettacolare, con visibilità "infinita", temperature gradevolissime (anche troppo).
Presenza di neve diciamo dai 2100, all'ombra; dai 2300 alla vetta, un buon 10/15 cm, che meritano attenzione, onde evitare spieacevoli ...lunghi... scivoloni.
Incontrato... 0 persone. Zero.
Usciti dal bosco, dopo i masi Folga, la prima radura che si incontra, impreziosita dal rio Folga, con tanto di bella cascatella.
Nei pressi di malga Folga, dietro la quale, sullo sfondo, la dorsalina che risaliremo per avvicinarci alla dorsale sud-ovest di cima Folga
Nei pressi di forcella "Costòn", sullo sfondo il Costòn
Qui siamo a cavallo della dorsale sud-ovest di Cima Folga, panorama verso Cima d'Asta
forcella Valsorda e l'omonima cima
Il monte Costòn e il Pavione
Da cima Folga, verso le Pale; in primo piano, cima Grugola, credo.
Panorama di vetta verso cima Lagorai
Verso Cima d'Asta: settore in veste pienamente invernale direi; magari non come spessori ma come "attrezzatura" richiesta direi proprio di sì.
Cimon de la Pala e Marmolada
Rio Valsordetta (?)
Cima di Cece (credo) e Latemar (di sicuro)
Cima di Ceremana (?) e in forcella si intravedono il Sasso Piatto e il Sassoluongo
Cimonega e Sass de Mura (mi pare)
Infine, verso sud, laggiù, cima Grappa e oltre, sprofondata nella mestizia della nebbia che ci attende al rientro, la pianura (si intravedono appena emergere i colli euganei)