Mentre appaiono all'orizzonte nuove forme di scialpinismo, noi proseguiamo alla vecchia maniera.
Poche parole e solo qualche foto per questa bella escursione.
Unico aspetto da rimarcare, anche per chi domani andrà per monti con sci e pelli, è la qualità doppia-faccia della neve. Fino ai 1700/1800 m. il manto nevoso è un marmo sgrofoloso, indispensabili i coltelli (o i ramponi se si sale a piedi), soprattutto nel bosco. Io li ho calzati quasi all'inizio, poco sopra le miniere, dopo essermi ribaltato, e non li ho più levati fino in cima.
Più in alto, dove la pioggia, il killer d questi giorni, non ha colpito, un meraviglioso firn "invernale: uno straterello di neve grana semigrossa, si potrebbe dire una
brina di superficie, su fondo duro e compatto.
In conclusione, quattro fasi: salita impegnativa sul marmo, salita bella comoda sul firn, discesa superlativa sul firn, discesa controllata sul marmo.
Ecco le foto.
Sopra di noi il grigiume, all'ovest il sole

Cima e forcella di Cavè, da farci un pensierino...

Al centro il Sasso rosso, a sx forcella Sasso rosso e primi crozzi del Sasso rotto

All'uscita dal Prunn, qui già neve ottima

Hoamonder

Cima di Sopra Conella e cima di Terra bianca

In cima

Verso est, Ciste e gruppo Asta e Rava.
