Sarò abbastanza telegrafico in questa relazione. La gita è abbastanza conosciuta sul forum, Kobang la descrisse l'anno scorso. La partenza dal Ponte Salton presuppone un innevamento abbondante anche a bassa quota: di fatto mi trovo a solcare uno straterello di neve appena sufficente e spesso senza fondo sulla strada che sale a malga Pozza.
Situazione leggermente migliore dalla malga in su, dove devo giocoforza seguire la strada ancora per un bel pò
All'altezza del torrente più evidente inizio a tracciare liberamente nel bosco abbastanza rado e mai troppo ripido su neve talvolta fresca, talvolta ventata. Prendo quota abbastanza velocemente fino alla bella radura di malga Lavoschietto
Il bosco di larici si fa sempre più rado e le pendenze sono invitanti: punto all'evidente dorsale Nord-Est.
Il punto più pericoloso è piuttosto spleacchiato, nessun accumulo che faccia pensare a distacchi.
L'ultimo tratto si percorre a piedi, neve assente purtroppo.
Mi godo la totale solitudine in vetta, sebbene sia chiaro che due persone mi abbiano preceduto dal versante di Campestrini
La prima parte della discesa mi costringe a stare attento ai numerosi sassi scoperti ma, appena possibile, abbandono la dorsale e raggiungo l'impulvio del torrente.
Nel bosco, stando nei punti più protetti, la neve è buona e riesco piazzare numerose curve
Mi tengo poi sul versante della strada a tornanti fino a congiungermi alla traccia di salita.
Sciata davvero interessante, abbastanza protetta da valanghe se si sceglie con saggezza la traccia nella parte alta (come descritto anche nella Navarini).
Salita in verde, discesa in blu