Dalla Cima del Castelletto verso la cresta del frate col famoso monolito
Meravigliosa escursione nel magico
Gruppo di Rava (Cima d’Asta), con le sue fantastiche e bizzarre forme di granito. La zona la conosco bene ma non ero mai salito al
Castelletto, una montagna isolata di 2387 metri, perché in genere si punta al più celebre e spettacolare
Monolito del Frate.
Per il Castelletto inoltre non ci sono sentieri ufficiali: ma siamo escursionisti o rammolliti?
. Sulle mappe e immagini di Bing ci sono delle
invitanti tracce dei vecchi sentieri militari della Grande Guerra che sussurrano “vieni!” e così via, si va alla ricerca! Come piace a me, esplorando il territorio fuori sentiero. Dal
Lago di Pradellan (Tesino) prendo la biforcazione e parcheggio al poco
a monte del rif. Spiado a quota 1340. Scopro con orrore alla prima foto che la macchina fotografica non ha né scheda né batteria! Mi mangerei le mani: e le scorte di riserva che tengo di solito nello zaino non ci sono!
Pazienza, mi arrangerò col cellulare quindi mi scuserete se le foto non sono il massimo…
Malga Fierollo di Sotto
La magnifica valletta che sale verso i Laghi della Bella Venezia
Malga Fierollo, splendido balcone sulla Valsugana
Malga Fierollo di Sopra con le pareti rocciose meridionali del Castelletto
Un lungo traversone quasi pianeggiante su strada
forestale/sentiero 365 mi porta alla bellissima
Malga Fierollo di Sotto m 1526 (locale aperto), quindi con
sentiero 366 all’altrettanto splendida
Malga Fierollo di Sopra a quota 1747 (anche qui locale aperto ma riservato agli aventi diritto di usi civici, ma perché?). Tra magnifiche radure di larici arrivo nella splendida conca dei
Laghi della Bella Venezia 1980, dove finalmente
abbandono il sentiero per cercare la traccia della vecchia strada militare.
Salendo al Castelletto con grossi macigni in bilico, vista su Cima del Frate
La scopro poco più in alto grazie ai muretti a secco che si vedono qua e là, grosso modo all’altezza del piccolo bivacco più a est: con
un traversone malagevole per via della vegetazione che ingombra la traccia,
attraverso il versante est del Castelletto fino alla spalla sud. Qui la strada militare prosegue verso ovest, forse verso il
Lago Primo, ma io abbandono la via per
salire direttamente per la dorsale sud, apparentemente senza traccia alcuna. Eppure una mulattiera non può essere sparita nel nulla, da qualche parte ci deve essere per forza, visto che serviva a collegare il fondovalle con le postazioni della cima.
Infatti la intercetto spostandomi leggermente verso est: con emozione vedo qua e là le
massicciate, gli
stretti tornantini, il fondo ancora ben selciato nonostante siano trascorsi 100 anni. Anche se qua e là è stata erosa da frane, con un po’ di intuito si riesce a indovinare il percorso.
Mulattiera militare e trinceramenti sul Castelletto
Pilastri di granito, sullo sfondo Cima d'Asta
Baraccamenti sotto cima Castelletto, sullo sfondo Cima del Frate e Cima d'Asta
Questi monoliti sembrano le famose teste sull'isola di Pasqua, invece siamo in Trentino a 2200 metri
Al centro il Monte Fierollo
Arrivo ad una
fascia rocciosa con enormi macigni, attorno ai quali sono state ricavate
postazioni,
trincee,
caverne. Del resto si capisce la posizione strategica, qui la vista è davvero grandiosa. Salgo ancora verso la cima, dove ci sono
resti di baracche, altre
trincee,
fortificazioni. In un canalino di erosione sabbioso dove sono andato a ravanare, trovo una
suola di una scarpa, un
badile.
Strane e bizzarre rocce
Ritrovamenti su Cima Castelletto
Bizzarri torrioni di granito in cui si annidavano, come topi, i soldati dentro cunicoli e gallerie
Salgo ancora e in breve sono alla cima del
Castelletto m 2387, ampia e pianeggiante, sormontata da enormi roccioni di granito dalle forme bizzarre e sorprendenti. Anche qui numerose le tracce della Grande Guerra tra
scalinate e feritoie scavate nella roccia, gallerie, trinceramenti.
All’orizzonte verso nord svetta il colossale monolito del Frate.
Resti di baraccamenti sotto cima Castelletto, in primo piano la dorsale di Cima Fierollo, dietro la Catena di Tolvà, passo Brocon e Monte Agaro
Cima Castelletto
Trinceramenti su Cima Castelletto
Purtroppo l’ora inizia a farsi tarda e tocca scendere: resisto alla tentazione di provare a scendere per lo spigolo nord o quello ovest, dove scoprirò poi esserci dei dirupi tremendi.
Cerco invece la traccia del sentiero militare sul fianco est segnata sulle mappe, che trovo dopo essere sceso un po’ alla cieca tra enormi macigni, aggirando salti di roccia e grandi lastroni inclinati di granito.
Cima Castelletto vista con Bing: si nota la "zeta" di una mulattiera, in rosso la mia traccia con la discesa sul ripido versante est
La trovo circa 100 metri più in basso: percorro una
cengia esposta in parte scavata dai soldati che mi conduce alla
Forcella Fierollo 2246, sforacchiata da
numerose caverne come un groviera. Anche qui, suggestive le
scalinate scavate nella roccia (come nel vicino Tombolin di Rava), numerose gallerie col frontespizio numerato inciso nel granito. Ne visito alcune, poi devo accelerare il passo perché il buio ormai incombe.
Sentiero di guerra
Gallerie
Forcella Fierollo; badili
Ingressi di gallerie a Forcella Fierollo
Da Forcella Fierollo calo quindi a
Malga Rava di Sopra 2032 (con bellissimo bivacco!) dove prendo gli ultimi raggi di sole, prima di calare nella splendida
val di Rava che sta per essere inghiottita dal buio. Scendo toccando
Malga Ravetta di Sotto 1866,
Malga Rava di Sotto 1671 dove tiro fuori la pila frontale.
Tramonto sul Lago di Mezzo
Quindi, col buio, il lungo traversone nel bosco fino a Malga Fierollo di sotto dove chiudo l’anello, poi per la forestale dell’andata fino all’auto. Giro magnifico e selvaggio, nei paesaggi incantati e nei labirinti di macigni di granito del Gruppo di Rava. A parte l’orientamento non banalissimo e il traversone esposto per arrivare a forcella Fierollo, le difficoltà tecniche sono modeste, chiaramente bisogna essere decentemente allenati. Disl. m 1100, sviluppo 19 km
Il percorso