Vi racconto la mia storia in val Fossernica.....
Partenza dal rifugio Refavaie nel Vanoi nel primo pomeriggio, proprio dove il rio Coldosè finisce la sua corsa nel torrente Vanoi. L'acqua è abbondante, i decibel piacevolmente forti.
Dopo qualche centinaio di metri di forestale prendo il sentiero che porta a Malga Fossernica di dentro. Un lontano calpestio mi induce ad uscire di traccia, basta salire, con passo felpato
Il Cauriol mi appare sornione e invitante
E una femmina di capriolo con cucciolo si fermano, vanitosi, per farsi ammirare
La salita è piacevole, ogni tanto interseco la forestale che avanza a lunghi tornanti e....
....un vento gelido e sferzante mi accoglie alla malga. Da dx: Coltorondo, forc. Coldosè, Cadinon, Canzenagol e Busa Alta
Dopo aver perlustrato il bivacco e acceso il fuoco (legna in abbondanza, brandine e materassi, il resto bisogna portarselo, comprese le vettovaglie) ri-esco a godermi lo skyline, bardato come un siberiano e..... 50 cm da terra. Ecco uno sguardo verso la val Cia e Cima d'Asta
Il vento non cessa un attimo, meglio rientrare, al calduccio
Esco ogni tanto con il cell
, unico collegamento con l'umanità, la notte è buia, le stelle straordinarie. Quando mi appresto a mettermi nella cuccia ecco la gradita sorpresa, altri due orsacchiotti forumisti, Angela e Giarela, saliti in auto fin quassù con alcune golosità, a farmi un po' di allegra compagnia. Senza di loro non avrei potuto pianificare alla meglio la parte logistica di questa escursione in posti mai visitati. Quando scendono a valle mi resta una strana sensazione ma positiva, tra la splendida solitudine e i legami della gente di montagna. Fatico a prender sonno, il vento sibila forte nel tetto e...zzzzzzzzzzzz
L'alba è bellissima, freddissima, frizzantissima
Nei prati sottostanti arrivano alla spicciolata tre fuoristrada...è giorno di caccia
. Addirittura uno sale per chiedermi se devono spostarsi...avrei avuto un'ipotetica precedenza
Litegosa (a dx) e Cupolà risaltano nel cielo color indaco
Cima d'Asta mostra già il suo abito invernale
E' l'ora di partire, au revoir!
Contrariamente a quanto programmato dopo gli ulteriori suggerimenti dei due indigeni la sera prima, salgo direttamente per la cresta sudovest di Cima dei Paradisi...meglio stare alla larga dalle doppiette. Salgo spedito ed entusiasta, infilo i ramponcini (che bella invenzione!!)
Cima d'Asta, forcella di Val Regana e famiglia dei Conti
Le splendide praterie dei Paradisi
E all'improvviso, come una regina, Cima Cece
con la forcella di Valmaggiore, l'omonima cima e quella di Valbona
Uno sguardo alle spalle
e raggiungo in breve tempo Cima dei Paradisi, accompagnato dalla tramontana
In basso al centro la cresta da percorrere, sopra i Lagorai fino al Colbricon e in fondo a dx il Cimon de la Pala
Da sx, Cauriol, Castel Aie, Cardinal e Busa Alta
Sass Maor
Pala di San Martino
Malga Fossernica di fuori e la valle del Vanoi
Una zoomata verso Colbricon e Pale
Si riparte, scendo senza problemi sulla neve ghiacciata, le pendenze non sono proibitive, il vento invece mi mette a dura prova, in alcuni punti sbando vistosamente
Forcella Paradisi, anche la mia anima miscredente rivolge un pensiero alle migliaia di gioventù spezzate
E qui decido di stare basso, fuori dalle correnti, quindi subito ai laghetti di Coltorondo. Questo è il più esteso, sulla dx, in una prospettiva mai vista, le cime di Valmaggiore, Valbona e Coltorondo
Valmaggiore sud
Proprio en Col del Vent
La neve si presenta compatta, ravano che è un piacere, tra numerose impronte animali e iniziando la discesa sull'altro versante
Arrivo al Campo di Belle Fior, a sx Cima dei Paradisi e poi la Cima d'Asta
E mi addentro nel fitto bosco, attraversato da numerosi torrenti. Arrivo alla diroccata malga Coltorondo
In lontananza si comincia a sentire il frastuono dei torrenti, dopo alcuni km di comoda mulattiera raggiungo la forestale e la fonte della colonna sonora, il ritrovato Rio di Coldosè
E da lì raggiungere il Refavaie e i suoi masi è un'altra immersione nei caldi colori dell'autunno