Autore Topic: [CIMA D'ASTA] Monte Corma 2507, traversata da Lago Bus e Forcella Col del Vento  (Letto 12320 volte)

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Offline AGH

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Lago del Bus sul meraviglioso e selvaggio versante nord di Cima d'Asta

Adocchiato varie volte ma mai affrontato, arriva l’occasione giusta per tentare il Monte Corma 2507, nel selvaggio versante nord del Gruppo di Cima D’Asta. Domenica 28 giugno la giornata è magnifica ma fresca, l’ideale per non cuocersi nel percorso lungo e impegnativo che ho in mente. L’idea è di salire il Corma da ovest per il vecchio sentiero militare della Grande Guerra che si intravede appena sulla immagini aeree di Bing, e scendere in qualche maniera dal versante est fino al Lago del Bus. Qui ho due alternative: rientrare da Pra Bastian o, neve permettendo, salire fino alla forcella Col del Vento e scendere per la lunga dorsale col sentiero 363 verso Pront.


La strada forestale che percorre l'eterna Val Cia

Dal rif. Refavaie m 1110 prendo il sentiero 380 per eterna forestale che percorre la Val Cia fino al bellissimo Rif. Forestale Socede di Sotto 1469 (locale sempre aperto, tavolacci per dormire al piano superiore).


Il rifugio Forestale Socede di sotto, con locale sempre aperto


Salendo verso la Val Socede

Quindi col sentiero 380 mi dirigo verso Malga Socede Alta, che però non raggiungo perché quando mi affaccio sulla Val Coronon, abbandono il sentiero e salgo sulla dx orografica, seguendo una esile traccia ma soprattutto dei segni arancione verticali sugli alberi, molto utili.


Salendo verso Cima Corma, vista sulla val Socede, Lasteati sulla fondo con Passo Cinque Croci, Colle di S. Giovanni


Sul sentiero militare della Grande Guerra

Salendo i segni si diradano parecchio ma, facendo attenzione, è sempre possibile scorgerli (se c’è ottima visibilità ovviamente, perché sono abbastanza distanti). Superata la fascia boschiva il canalone diventa erboso e piuttosto ripido, anche la traccia diventa vaghissima ma non ci sono grossi problemi: si resta al centro del vallone, puntando alla cascatella. Qui in realtà i segni si sdoppiano, su un sasso c’è scritto “alternativa più facile”, che gira verso sud: non so dove vada questa deviazione, decido comunque di cercare di percorrere il vecchio sentiero militare. Arrivato a ridosso delle rocce, svolto decisamente a nord con un traversone nel bosco che arriva a un piccolo capanno di caccia di nuova costruzione. Il panorama si fa grandioso verso Cima d’Asta, la lunga Catena del Lagorai, il Gruppo
di Rava
.


Vista sul Lagorai orientale

Per spalla con bosco rado risalgo senza difficoltà la dorsale fino ad una piccola trincea di sassi sotto a delle rocce. Con un altro traversone su costone pratoso molto ripido (meglio non scivolare, ma dopo i traversoni sull’Altissimo in Val di Ledro, queste sono fesserie), vado a prendere una vaga traccia che va verso SE, costeggiando la fascia rocciosa.


Salendo a Cima Corma, si arrampica su coste erbose ripide


Il Cauriol con il canalone della grande valanga che ha spazzato via il bosco


Il tratto finale a Cima Corma


Resti della Grande Guerra

Ecco il vecchio sentiero militare della Grande Guerra che finalmente appare: si insinua su un costone pratoso tra due pietraie, e risale l’erto pendio con molti zigzag. Non è molto evidente ma con un po’ di attenzione lo si individua abbastanza facilmente: provo una certa emozione sapendo che 100 anni fa lo percorrevano i soldati fino alla cima.


Il vecchio sentiero della Grande Guerra risale il versante ovest di Cima Corma, in rosso la traccia GpS


Ultimo traversone

L’arrivo in vetta è entusiasmante: appaiono le vette di Cima dei Diavoli e Cima d’Asta separati da Forcella dei Diavoli: sotto, la splendida conca con il Lago del Bus 2288 col suo colore blu profondo, che emerge dai nevai. Credevo che la salita fosse più rognosa avendo letto le varie descrizioni on line.


L'arrivo su cima Corma col grandioso spettacolo su Cima d'Asta versante nord

Fin qui comunque sono 1400 metri di dislivello, s’impone quindi la sosta pranzo dove divoro i soliti panini. Quindi una pausa relax per riprendere le forze e per affrontare le incognite della discesa. Da stupido mi sono dimenticato di controllare le foto che avevo del versante est, per capire da dove scendere.


Lago del Bus, in alto Forcella Col del Vento


Ultima foto prima di buttarmi nel canale per la discesa, a destra cima Corma

Osservando dalla cima, mi pare di vedere tre possibilità di discesa, anche se sono dubbioso perché non si vede la parte in basso (possibili salti di roccia). Poi però noto un ometto all’uscita del canalone di mezzo quindi ne deduco, sperando di non sbagliare, che quello possa essere il canalone giusto. Il canalone è bello ripido, per lo più erboso, ma con un po’ di attenzione si scende abbastanza bene sia pure con la dovuta prudenza. Quando ho disceso la parte più ripida intuisco un salto di roccia in basso, quindi devio nel canalone parallelo a nord. Discendo per un ripido colatoio e finalmente sono in fondo, senza danni.


L'itinerario di discesa dal versante ovest di Cima Corma

Ora attraverso delle pietraie e sono arrivo nella meravigliosa conca del Lago di Bus, circondato da specchi d’acqua, pozze d’acqua cristallina, torrentelli che “cantano” ruscellando a valle tra vaste placche di granito. Uno spettacolo meraviglioso alla luce radente e magica del pomeriggio, con un sole caldo rinfrescato da una leggera brezza.  E’ un paesaggio davvero da sogno. Sulla riva nord del lago il nevaio si infila nell’acqua con vari metri di spessore, alcuni “iceberg” vagano sulla superficie con brillanti sfumature di azzurro. Non andrei più via (avessi una tendina maledizione!) ma il tempo ormai stringe e il rientro è ancora lungo.


Lago del Bus


Specchi d'acqua poco a valle del lago del Bus


Zoomata sul Cauriol

Come previsto Forcella dei Diavoli 2806 è impraticabile senza piccozza e ramponi: in cima c’è un ripidissimo nevaio, uno scivolone e si va giù per centinaia di metri arrivando dritti nel lago. Osservo il canalone che sale alla Forcella Col del Vento, dalla quale vorrei scollinare: la parte finale è libera da neve, si può fare! Scopro che esiste un sentiero, non segnato sulla carta. Attraverso il nevaio con prudenza, la neve è assai papposa e si sprofonda, temo sorprese come buchi improvvisi che si aprono sotto il mio peso. Invece va tutto bene, arrivo sugli sfasciumi finali e finalmente sono alla forcella del Col del Vento m 2496, dove passa il sentiero 363.


La discesa da cima Corma e la salita a Forcella del Col del Vento da dove è stata scattata la foto


Sentiero del Col del Vento

Inizio dunque il lunghissimo rientro verso Pront, con diversi saliscendi e tratti esposti che non ricordavo quando avevo fatto il sentiero in salita alcun anni fa. Rivedo con emozione le scalinate della Grande Guerra, i panorami grandiosi di questi valloni selvaggi.


La forcella del Col del Vento a dx


L'eterna discesa verso il fondovalle per il sentiero del Col del Vento


Vista verso Val Regana, con il Conte Moro al centro e il Col dela Cros a dx


Ancora salita!


Scalinate della Grande Guerra

Magnifiche le viste verso le Pale, Cima Paradisi, il Lagorai orientale, sotto di me la Val Regana con la cima del Col dela Cros e il Conte Moro verso SE. La discesa è eterna e piuttosto spaccagambe, con molti alti scalini, fino alla micidiale mugara, poi diventa bellissima per la splendida stradella militare in un magnifico bosco.


Lago Negro


Vista verso Cima Paradisi al centro e il Lagorai Orientale


Finita la mugara si arriva finalmente in un magnifico bosco dove il sentiero diventa strada militare


La stradella militare che scende verso Pront con una lunga serie di zig zag

Verso Campo Regana di Sotto intercetto la forestale, prendendo il bivio (nessuna indicazione) per il bellissimo bivacco Pront o Sordo (acqua, locale sempre aperto, no brande). Di qui un sentiero, anche questo non segnato, mi riporta al rif. Refavaie dove arrivo che sono quasi le 21.


Il bellissimo bivacco Pront o Don Sordo (locale sempre aperto, no brande)

Quasi 12 ore di marcia ininterrotte a parte la breve sosta pranzo. Giro magnifico, meraviglioso, una dei più belli fatti in questi ultimi anni. Piuttosto impegnativo fisicamente, in parte fuori sentiero. Pur essendo domenica, non ho incontrato anima viva, del resto il versante nord di Cima d’Asta è noto per essere assai selvaggio e poco frequentato.
Dislivello circa m 1800, sviluppo km 23,5


Il percorso
« Ultima modifica: 29/06/2015 23:16 da AGH »
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Offline Xtreme

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Becchi sempre delle giornate fantastiche, mi dai un fastidio...  ::)

Cima Corma è uno dei miei obiettivi, ma pensavo di fare il giro al contrario. Dal vivo mi sembrava fattibile anche salire più a sinistra rispetto alla tua foto, con una diagonale da sinistra verso destra sotto parete.

Se ricapiti in zona ti consiglio la salita al Col del vento e la discesa da forc. lago negro verso pra Bastian

Offline AGH

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Sì anche il canalone a sx (A) è fattibile, ho visto un tizio che ci saliva anni fa. Però ieri non mi ricordavo com'era la situazione e quindi ho dovuto improvvisare  ::) Ero per fare il canalone C ma poi ho visto l'ometto all'uscita del B, così sono sceso di là.
Comunque il B e C mi sembrano preferibile, a occhio, perché si devono fare meno pietraie in fondo che sono parecchio scomode...

Si mi sono affacciato alla Forcella del Lago Negro: la discesa, sia pure fuori traccia, pareva abbordabile ma non so dove si finisca...
« Ultima modifica: 29/06/2015 20:38 da AGH »
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Offline hardhu

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Complimenti per lo splendido giro...dislivelli e lunghezze simili, con difficoltà tecniche non banali, sono ancora un sogno per me.

Ti chiedo informazioni su una cosa più "classica": da quanto hai visto Cima D'Asta è già fattibile senza ramponi o c'è ancora troppa neve dalla forcella sopra il Brentari in poi?

Offline AGH

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Complimenti per lo splendido giro...dislivelli e lunghezze simili, con difficoltà tecniche non banali, sono ancora un sogno per me.

Ti chiedo informazioni su una cosa più "classica": da quanto hai visto Cima D'Asta è già fattibile senza ramponi o c'è ancora troppa neve dalla forcella sopra il Brentari in poi?

dal versante nord dove sono stato io non è possibile vedere l'altro versante :) Comunque, è presumibile che ci sia ancora neve a scendere dalla Forcolota sopra il rif. Brentari. Probabilmente è fattibile (battuta) coi soli ramponcelli (ci sono funi di sicurezza), tuttavia la cosa migliore è chiedere info aggiornate direttamente la rifugio Brentari:

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Offline hardhu

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dal versante nord dove sono stato io non è possibile vedere l'altro versante :) Comunque, è presumibile che ci sia ancora neve a scendere dalla Forcolota sopra il rif. Brentari. Probabilmente è fattibile (battuta) coi soli ramponcelli (ci sono funi di sicurezza), tuttavia la cosa migliore è chiedere info aggiornate direttamente la rifugio Brentari:

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Ah ok, non sono molto pratico della zona, dalla foto che hai postato ("L'arrivo su cima Corma col grandioso spettacolo su Cima d'Asta versante nord") pensavo si potesse capire lo stato d'innevamento del versante di salita, grazie dei numeri del rifugio, comunque non c'è fretta.

Offline angela

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Inutile dire che è un bel giro  :)
Per la discesa da cima Corma io consiglierei quello che tu hai definito canalino A, che in realtà è quasi un' autostrada



attraverso il quale si scende comodamente senza rischiare l' imbancamento  ;)

Nei pressi del lago del Bus hai incrociato il nuovo sentiero segnato l' anno scorso del giro del Zimon, del quale aveva parlato mi sembra Livioz a suo tempo in un topic dedicato  :)

Per Hardu ho delle foto abbastanza fresche della salita alla Cima d' Asta di sabato scorso: percorribile senza bisogno di ramponi, la traccia è ben battuta, un po' di neve si trova anche prima della forcella, sopra al rifugio





Faceva ben tanta gola, il lago del Bus



« Ultima modifica: 30/06/2015 22:29 da AGH »
"i fiori, la musica e i bambini sono i gioielli della vita"
Pyotr Ilyich Tchaikovskj

Offline pianmasan

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Faceva ben tanta gola, il lago del Bus...

... ma mai come quando qualcuno ci ha messo in ammollo i piedi infuocati!
« Ultima modifica: 30/06/2015 22:28 da AGH »

Offline Xtreme

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Si mi sono affacciato alla Forcella del Lago Negro: la discesa, sia pure fuori traccia, pareva abbordabile ma non so dove si finisca...

é fuori traccia solo lungo il canalone, poi iniziano gli ometti e poi dei sbiaditi segni bianco rossi. L'ultimo tratto è un po sconnesso e disagevole. Termina lungo il sentiero per il lago, dove su un grosso masso è segnato il bivio lago del bus e palchi

Offline Matteo Nicolin

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Ieri, ispirato da questo topic, mi sono recato al Lago Negro, facendo il 363 in salita (un caldo spezza-gambe). Volevo raggiungere il Lago del Bus, ma una suola delle pedule si è staccata per metà, per cui ho ripiegato in anticipo.

Matteo Nicolin

La realtà è il cinque per cento della vita. L'uomo deve sognare per salvarsi.

Walter Bonatti


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Dall'ultimo bollettino SAT




Offline Alex Bear

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Guardando sulla mitica Kompass 626 ho notato che c'è un sentiero,non ufficiale diciamo,quindi non sat,che partendo dal rifugio Refavaie porta prima al rifugio forestale "R. Sordo" e da li incrociando una strada forestale,presumo,sale ed arriva al lago del Bus,qualcuno di voi l'ha fatto,tracce evidenti? Grazie :)

Offline pianmasan

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Guardando sulla mitica Kompass 626 ho notato che c'è un sentiero,non ufficiale diciamo,quindi non sat,che partendo dal rifugio Refavaie porta prima al rifugio forestale "R. Sordo" e da li incrociando una strada forestale,presumo,sale ed arriva al lago del Bus,qualcuno di voi l'ha fatto,tracce evidenti? Grazie :)
Il sentiero si stacca poco dopo il rif. Refavaie dalla strada che sale in val Cia, quando questa è ancora in dx orografica. Non ha segnavia ma è evidente e ben individuabile nel bosco. Va su a larghi tornanti e termina al bivacco (della Forestale, chiuso) "R. Sordo".
Da questo punto arrivare al lago del Bus non è propriamente una passeggiata. La direzione di massima è sud. Bisogna percorrere alcuni tornanti della forestale che passa dal bivacco, facendo attenzione a non inoltrarsi nella valle, dove va il rtamo principale della strada (che poi muore). Ad un certo punto si prende un bivio sulla sx e si sale dolcemente nel bosco percorrendo una suggestiva strada militare. Non puoi sbagliare. Arrivi alla radura del Prà Bastian e qui devi seguire i grandi segni gialli, eredità del Franzi Vitlacil, che ti condurranno al bivio per i Palchi, al Bus Nero, alle aiette del Coronon, al granitico, lungo e ripido "scivolo rosa" e, infine, in discesa, al magico lago del Bus.
Se hai bisogno di info più dettagliate, sono qui.

Offline Alex Bear

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Il sentiero si stacca poco dopo il rif. Refavaie dalla strada che sale in val Cia, quando questa è ancora in dx orografica. Non ha segnavia ma è evidente e ben individuabile nel bosco. Va su a larghi tornanti e termina al bivacco (della Forestale, chiuso) "R. Sordo".
Da questo punto arrivare al lago del Bus non è propriamente una passeggiata. La direzione di massima è sud. Bisogna percorrere alcuni tornanti della forestale che passa dal bivacco, facendo attenzione a non inoltrarsi nella valle, dove va il rtamo principale della strada (che poi muore). Ad un certo punto si prende un bivio sulla sx e si sale dolcemente nel bosco percorrendo una suggestiva strada militare. Non puoi sbagliare. Arrivi alla radura del Prà Bastian e qui devi seguire i grandi segni gialli, eredità del Franzi Vitlacil, che ti condurranno al bivio per i Palchi, al Bus Nero, alle aiette del Coronon, al granitico, lungo e ripido "scivolo rosa" e, infine, in discesa, al magico lago del Bus.
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Bene,grazie,molto gentile,già con queste indicazioni penso di cavarmela,leggendo le tue spiegazioni con la cartina sottomano tutto collima :),per il ritorno,dal lago vorrei buttarmi sul sentiero 363 attraverso la Forcella Col del Vento che,mi sembra,sia passato anche AGH,per poi fare una capatina al lago Negro :D

Offline pianmasan

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Per completare le notizie informative ecco la relazione dell'escursione del 2011. Noi partimmo dalla chiesetta del Pront e raggiungemmo il bivacco Sordo percorrendo la forestale

http://girovagandoinmontagna.com/gim/lagorai-cima-d'asta-rava/passo-dei-diavoli-dal-lago-del-bus/