Pale di Segura a sx e Campanili di Orsera a dxMeravigliosa escursione in
Val Campelle, con salita a
Cima Orsera m 2471. Non conoscevo la Val Orsera, nel Gruppo di Rava, anche se l’avevo adocchiata in altre occasioni, l’ultima nella salita ai Giaroni delle Tavarade. Così studiando un po’ le mappe decidiamo di esplorare questa zona, che non ha sentieri ufficiali, anche se nella parte più in quota intercetta un tratto dell’
Alta Via del Granito.
Si parte da
Tedon in Val Campelle a quota 1403 e si prende il sentiero
332 che sale a
Malga Caldenave 1792. Sempre emozionante l’arrivo nella fantastica piana sotto la malga, col torrentello sinuoso dall’acqua limpidissima, sui prati asinelli e cavalli che pascolano. Raggiunta Malga Caldenave (ristrutturata di recente, sembra non male), si prosegue brevemente col sentiero verso Forcella Ravetta, che però si abbandona quasi subito per calare in un altro splendido e vasto pianoro. La mappa riporta solo una vaga traccia, ma in realtà ci sono dei cartelli e il sentiero che si inoltra in
Val Orsera è ben segnato, indicato anche dai soliti segni bianco-rossi. Si traversa la piana e si rimonta il ripido versante opposto nel bosco, col sentiero che sale prima abbastanza erto per poi piegare in costa. Si sbuca quindi in una fantastica radura con piccoli prati punteggiati di grossi macigni, dove pascolano cavalli: in alto si vede la ripidissima forcella Orsera, a destra gli impressionanti dirupi scuri di
Cima Brunella e Cima Trento, gli
spettacolari Campanili di Orsera. Ci si inoltra ancora, con pendenza modesta, nell’ampio e selvaggio vallone, attraversando una serie di bellissimi poggi erbosi.
Sotto l’erta finale per la forcella i segni del sentiero scompaiono sotto il nevaio, ancora presente nella testata della valle (è la neve dell’inverno scorso!). Si attacca, un po’ a caso e per la linea di massima pendenza, il ripidissimo costone per guadagnare la forcella. Per fortuna, vediamo i segni del sentiero sulla sinistra, che si inerpica in un
canalino attrezzato con corda fissa, che si risale senza grossi problemi fino alla
Forcella Orsera m 2306. Già da qui il colpo d’occhio sulle cime circostanti, e sull’imponente Cima d’Asta in lontananza, è magnifico.
Di qui si prosegue brevemente verso nord per l’Alta Via del Granito fino ad arrivare alla base di Cima Orsera, sul
versante est, che si presenta con un ripidissimo costone e un canalino sassoso che incute un po’ di timore. Con un po’ di intuito troviamo però i
vecchi sentierini militari che si arrampicano con stretti zig zag tra ripidi costoloni e resti di trincee. In parte sono franati o invasi dalla vegetazione, ma si individuano senza troppe difficoltà con un po’ di attenzione.
Si arriva quindi all’
accampamento militare nei pressi della cima, con notevoli
resti di trincee e un baraccamento. Alcune trincee si percorrono per diverse decine di metri, ancora in buono stato, fino alla
cima ampia e pianeggiante di rocce fratturate e parecchi crepacci. Assolutamente fantastico il panorama che spazia a 360 gradi.
Dalla cima si ridiscende ora sul sentiero dell’Alta Via e si prosegue verso
Cima delle Buse Todesche lungo i vecchi sentieri della Grande Guerra. Dalla forcella omonima si cala
per sentiero 360 verso il Monte Conseria, quindi si scende ancora verso
il Laghetto dell’Infernetto, deviando verso il
Lago Nassere e passano accanto al
vecchio baito ora ristrutturato, piuttosto carino. Bello come sempre il Lago Nassere, nella sua magica conca silenziosa. Il
sentiero Nomadi cala ripidamente a valle nel canalone che presenta ancora vistose tracce di valanga con decine di alberi spezzati.
Dal
Bivacco Malga Nassere si scende ancora, per ripido bosco,
verso il Rifugio Carlettini quindi, con deviazione non segnata sulla carta, per canalino ripido boscoso fino a Tedon dove abbiamo l’auto.
Concludendo, la Val Orsera è di sicuro tra le
più belle e selvagge vallette del circondario, il tratto dell’Alta Via del Granito è spettacolare. Circa
12 km di sviluppo, dislivello 1200 m circa.
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