Da Cima Litegosa vista verso Passo Litegosa, Formenton, Castel Aie, Busa Alta, Cardinal, Cauriol
Sul
Litegosa sono salito varie volte, quindi questa nelle intenzioni è una
escursione esplorativa nei dintorni. In special modo sono incuriosito dal
Sass della Bara, una elevazione rocciosa lungo la dorsale di NO. Osservando le foto satellitari di Bing (prima che le peggiorassero) avevo individuato una serie di sentieri militari molto interessanti, specie uno che traversava tutto il fianco ovest. Sarà ancora percorribile?
Litegosa col Sass della Bara, in rosso il sentiero di guerra
Su OpenStreetMap vedo che non è mappata
la salita a Passo Litegosa da Malga Toazzo. Decido quindi di farlo io, perché sono posti magnifici e soprattutto perché il percorso segue una
spettacolare mulattiera militare della Grande Guerra, che con innumerevoli zig zag risale le immense placconate di roccia fin sotto Cima Litegosa.
Val Cavelonte
Malga Toazzo
Salendo verso Malga Litegosa, vista su Cimon di Cadinello, forcella Cadinello, Corona Alta
Ho in mente quindi di
salire Cima Litegosa ma, anziché scendere dal ripido versante sud, vorrei provare a scendere per la
dorsale NO al Sass della Bara, per poi calare in qualche maniera nel vallone sotto Cima Copolà, e da lì salire alla Forcella dei Pieroni per rientrare aggirando Formion e Cadinello, tornare in Val Cavelonte dalla forcella Cadinello. Tutti propositi in realtà, come vedremo, andati elegantemente su per il camino
Malga Toazzo
Cima Litegosa salendo verso il Passo omonimo
Ma veniamo ai fatti. Da
Panchià in Val di Fiemme risalgo brevemente per la
Val Cavelonte fino a quota 1000, dove c’è il divieto. Per tratti di forestale e sentiero raggiungo
Malga Toazzo 1452 in una splendida piana. Poco al di sopra, inizia la
strada militare selciata che risale il ripido versante fino a
Malga Litegosa 1770, purtroppo in rovina. Di qui arrivava la
teleferica da Toazzo che ai tempi di guerra portava i materiali, con un altro tronco, nella zona del Litegosa. Dalla malga la strada militare si restringe per diventare mulattiera, coi
cordoli e il fondo selciato che si possono ancora vedere, dopo 100 anni, per ampi tratti ancora pressoché intatti.
La strada militare che da Malga Toazzo sale a Malga Litegosa
Il percorso della lunghissima mulattiera
La mulattiera per ampi tratti è ancora quasi perfetta dopo un secolo
Superate delle balze boscose
la mulattiera compie parecchi tornanti per guadagnare quota: veramente emozionante ripercorrere questi antichi percorsi storici. Senza alcuna difficoltà, a parte la lunghezza del percorso e il dislivello (siamo già a 1200 m di salita ), arrivo in vista di
Forcella Litegosa 2261, dove sono imponenti
le rovine dell’accampamento austriaco, uno dei più grandi e meglio conservati di tutto il Lagorai.
La mulattiera verso il Passo Litegosa, sullo sfondo il Formenton
Litegosa con la dorsale del Sass della Bara
Da Passo Litegosa vista verso Busa Alta, Cardinal, Cauriol
Vista verso Cima d'Asta
La mulattiera che porta a Passo Litegosa, a sx il Formenton e al centro il pinnacolo del "Frate"
In un dedalo di
stradine,
camminamenti,
ricoveri e
caverne, raggiungo il passo dove faccio una sosta. Quindi esploro un po’ di notevoli trincee a monte, con varie postazioni e osservatori in caverna. Trovo un
rampone, un
rotolo di reticolato, schegge, parecchie
scalinate di pietra che collegavano le postazioni lungo le creste. Bellissimo ed emozionante.
Trinceramenti a Passo Litegosa, con vista verso il Cauriol
Da un feritoia in trincea vista su Cima d'Asta
Veduta verso Passo Litegosa, a sx il Formenton, al centro Castel delle Aie, a dx il Cauriol
Mi dirigo ora verso Cima Litegosa traversando un vallone per una rognosa pietraia, dove raggiungo una delle tante mulattiere che in questa zona compongono una reticolo viario davvero impressionante.
Postazioni in cresta verso il Vanoi
Scalinata
Rottami della grande guerra e un rotolo di filo spinato
Postazione verso il Vanoi
Un rampone
Da una trincea vista verso Cima d'Asta
Risalgo le ripide scalinate di pietra del versante nord e sono in vetta a
Cima Litegosa 2548. Vista strepitosa come al solito, anche se la conoscevo già si resta sempre a bocca aperta:
Cima d’Asta,
Copolà,
Cauriol,
Cardinal,
Formenton,
Busa Alta,
Canzenagol...
Scalinata salendo a Cima Litegosa
Vista verso il Vanoi, a sx il Cauriol, in basso al centro si distingue il Lago Nero
In vetta al Litegosa, vista su Cima d'Asta
Trinceramenti su Cima Litegosa
Dalla postazione di cima Litegosa vista su Cima d'Asta e Cima Copolà
La galleria in vetta che portava alle postazioni di mitragliatrici
Visito brevemente le gallerie in vetta perché le conosco già e l’ora è tarda. Riparto per l’
esplorazione del Sass della Bara. Non c’è alcun sentiero o traccia: la prima parte di cresta di rocce aguzze e frastagliate è impraticabile, quindi resto più in basso nella conca sottostante per rimontare la dorsale un po’ più a valle. La dorsale qui si biforca: in mezzo c’è un grande crepaccio profondo una quindicina di metri con grossi macigni.
Vista verso Lasteolo, il versante precipita con rocce quasi verticali
Scalinate
Provo a scendere lungo il crinale roccioso, un
ammasso caotico di pietre instabili dove bisogna fare molta attenzione. Riesco ad affacciarmi sul versante ovest: quello che vedo non è entusiasmante: è molto ripido, forse con un salto di roccia in basso, l’alta val Cavelonte appare quasi irraggiungibile. Più in basso la dorsale si addolcisce ma per arrivarci devo scendere per pietraie davvero impegnative. Ormai è tardissimo, rischio di rientrare a notte fonda o peggio di infognarmi chissà dove. Lascio perdere quindi l’idea di arrivare fino in fondo seguendo la dorsale e di tentare di calare in val Cavelonte (e men che meno di raggiungere l’ormai lontanissimo Passo dei Pieroni).
Trinceramenti poco sotto Cima Litegosa, inizio la discesa per esplorare il Sass della Bara
La cresta diventa un ammasso caotico di macigni
Il versante verso Lasteolo appare irraggiungibile...
Discesa dalla cresta del Sass della Bara per sfasciumi infidi
Al primo canalone utile, decido di provare a scendere. Raggiunta quella che ritengo la cima del Sass della Bara, trovo un canalone ripido ma non troppo ostico tra placche di roccia e costoloni pratosi. Scendo quindi con prudenza e riesco a raggiungere la base della parete senza danni. Di lì
traverso le placconate di roccia fino ad intercettare la mulattiera che ho salito all’andata, con la quale ritorno a valle, sano e salvo anche stavolta
.
In rosso il percorso di discesa, ora rientro a valle per la stessa via dell'andata
Escursione in luoghi magnifici,
solo la visita a Forcella Litegosa a mio parere vale l’escursione. Se poi ci si aggiunge Cima Litegosa con la sua vista spaziale, direi che siamo al top! Sviluppo 22 km, dislivello 1700 m.
Il lungo percorso di salita a Cima Litegosa