GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino Orientale => Escursioni estive in Trentino => Lagorai - Cima D'Asta - Rava => Topic aperto da: AGH - 23/07/2014 16:13
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Cima Litegosa versante sud, con le scalinate della Grande Guerra
Ora che la neve sta lentamente sparendo anche dai versanti nord, riprendo l’esplorazione dei “sentieri della Grande Guerra” in Lagorai che avevo iniziato l’anno scorso. L’obiettivo stavolta è Cima Litegosa 2548 e Cima Cupolà 2547, nel Lagorai orientale. Voglio anche provare a scendere dall’ignoto versante est di Cima Cupolà: dalle mappe e dalle foto satellitari (grazie Bing) sembrerebbe praticabile, anche se alla fine deciderò sul posto.
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Cima Cardinal vista dal "Maseròn"
Parto dal Rif. Cauriol 1600 (Ziano - Val di Fiemme), raggiungo quindi rapidamente passo Sadole 2066, dove già è abbondante la presenza di trincee e baraccamenti. Avrei una mezza idea di prendere il sentiero, che non ho mai fatto, che sale a Castel delle Aie dal versante NE ma lascio perdere altrimenti il giro diventerebbe troppo lungo.
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Anfora tra i baraccamenti della Grande Guerra a Passo Sadole
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Da Passo Sadole guardando verso il Cardinal; in costa si nota il sentiero che porta alla "via Austriaca" al Cauriol
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Passo Sadole con Cima d'Asta
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Resti di baracche a Passo Sadole, sullo sfondo il Cardinal
Col sentiero Delugan 321 guadagno quota con un lungo traversone fino ad una stretta forcella con resti di trinceramenti e caverne. Magnifica la vista sul Cauriol ovest. Dopo aver scollinato scendo un po’ di dislivello nell’ampia conca della Busa del Castel, una grandiosa pietraia. Il sentiero riprende quota verso forcella Delle Aie 2257, che si oltrepassa senza raggiungerla.
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Da Forcella Sadole, il sentiero de Lugan verso la Busa del Castel
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Al centro Passo Sadole: sullo sondo da sx Cima Busa Alta, Cardinal, Cauriol (quasi nascosto) e Piccolo Cauriol
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Verso Busa del Castel: da sx Cima Cupolà, Litegosa, il Frate, Monte Formenton
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Cauriol visto dalla Busa del Castel
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Caverne della Grande Guerra alla Busa del Castel
Costeggio quindi il Formentone sul fianco est e poi il Frate con le sue impressionanti pareti rocciose a picco sul versante sud. Il sentiero si inoltra per una cengia esposta, per fortuna c’è un cordino di sicurezza che aiuta. Arrivo quindi nei pressi del bivacco Nada Teatin, poco più che una spelonca anche se chiusa all’ingresso da un tavolato in legno. Non l’avevo mai visto ma onestamente pensavo un po’ meglio. Due tavolacci, appoggiati ad una parete perché non marciscano per l’acqua che percola dalla roccia, permettono di avere delle rudimentali brande una volta messi a terra. Da qui ho un’ottima vista sul Litegosa e del versante nord che vorrei salire.
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Il tratto attrezzato del sentiero Delugan sotto le pareti rocciose del Frate, sullo sfondo il Cauriol
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Ecco cima Litegosa verso la quale sono diretto
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Trinceramenti a Passo Litegosa, sullo sfondo il Cauriol
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Le mie mete: Cima Cupolà (a sx), al centro Cima Litegosa. In basso Forcella Litegosa
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Le micidiali crode de Il Frate, sotto le quali si trova in un anfratto il Bivacco Nada Teatin
Studio un po' la salita migliore per evitare dirupi e qualche nevaio rimasto. Dal Biv. Teatin scendo in breve a passo Litegosa 2261 e mi attardo a ravanare un po’ tra le numerose trincee: è incredibile che a distanza di 100 anni e in un posto così “facile” ci siano ancora molti reperti di guerra come pezzi di ferro, schegge, cartuccere, fibbie, pezzi di gamella, ossa, perfino munizioni di fucile inesplose. Trovo molti mattoni con delle curiose sigle “NFB” e “Moguntia”, che dovrebbe essere Magonza, la città da cui probabilmente provengono.
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Mattoni con la sigla NFB; resti di gamella
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Portello di stufa; mattone con la scritta "Maguntia", ovvero la città di Magonza dalla quale probabilmente provenivano
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Fiori nella trincee
Mentre ravano nelle trincee incontro incredibilmente “Guidone” del nostro forum, impegnato nella Transalgorai! Scambio di chiacchiere e poi ripartiamo per le rispettive destinazioni. Abbandono il sentiero e taglio per i nevai verso il versante nord del Litegosa: trovo un sentierello militare che però scompare sotto un nevaio ripido. Avrei con me ramponcelli e piccozza ma preferisco aggirarlo perdendo una cinquantina di metri di quota. Quindi riprendo la salita per ll ripido sentiero militare fino all’arrivo in Cima Litegosa m 2548, assai spettacolare: è un balcone roccioso che precipita a sud con impressionanti baratri verso Cima Cupolà, che sta di fronte a poca distanza. La vetta è scavata da caverne e cunicoli che esploro brevemente.
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Cima Litegosa
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Cima Cupolà vista da Cima Litegosa
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Le caverne scavate nella roccia della vetta; ingresso della caverna
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Da Cima Litegosa verso Cima Formion
Dopo la solita sosta per foto affronto la parte più rognosa, ovvero la discesa dal ripidissimo versante sud, che ricordo solo vagamente per averlo fatto, in salita, molti anni fa. Imbocco con una certa titubanza un canalino che mi sembra il principale tra quelli che si affacciano su dei discreti baratri di cui non si vede il fondo. Non c’è nessuna indicazione. Forte del fatto che il gestore del rif. Cauriol mi aveva assicurato che avevano messo un cordino (ma forse ci siamo capiti male e lui alludeva al cordino sotto il Frate), procedo comunque nella discesa con molta cautela. Poco dopo ecco le strette e ripidissime scalinate di pietre che ricordavo nella salita fatta parecchi anni fa. Sono in parte rassicurato, continuo a scendere su tratti un po’ esposti ma, del cordino, neppure l’ombra. Ci sono pochi appigli tra i ciuffi d’erba pungente e scivolosa. Sudo freddo in alcuni passaggi dove bisogna essere massimamente concentrati, un errore e si vola di sotto. Ormai scendo, cordino o non cordino. Sono ormai in prossimità della forcella sud, calo per un ultimo canalino erboso verticale e sono in fondo, dove posso finalmente tirare il fiato.
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La rognosa discesa da Cima Litegosa per il versante sud
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Salendo verso Cima Cupolà, tra le trincee con vista su Cima d'Asta
Gironzolo tra trincee e altre commoventi scalinate quindi riparto per Cima Cupolà che è poco distante. Qui passa il sentiero 321 ma lo abbandono subito per prendere una specie di stradello che percorre una cengia un po’ esposta, in parte scavata nella roccia, lungo il crinale nord. Ci sono altri trincermenti, caverne, feritorie di osservazione, resti di baracche con le palificazioni ancora in piedi. Arrivo sulla cima pianeggiante di Cima Cupolà 2542 senza grosse difficoltà, è un reticolo di trincee con delle piazzole e muri a secco dove sorgevano probabilmente le baracche dei soldati.
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Trincee lungo il crinale di Cima Cupolà, al centro il Castel delle Aie
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Cima Litegosa sud vista dai pressi di Cima Cupolà: in primo piano i ruderi dell'arrivo della teleferica della Grande Guerra
Qui mi fermo per la sosta pranzo e poi gironzolo un po’ per le trincee. Riprendo quindi la discesa per l’inesplorato versante est, come previsto non ci sono sentieri né tracce. Scendo per l’ampio e facile costone fin sul ciglio di un grosso salto di roccia verticale, dove posso vedere di sotto delle magnifiche scalinate nella roccia. Mi piacerebbe andarle a vedere con più calma ma è il caso di proseguire perché si sta facendo tardi. Mi sposto quindi verso nord seguendo un grande trincerone che attraversa tutto il versante.
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Da cima Cupolà verso Cima d'Asta
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Scalinate nella roccia scendendo da Cima Cupolà versante est
Calo a valle cercando il passaggio meno ripido per sfasciumi e zolle erbose. Arrivato sul fondo della valletta, trovo una traccia con qualche ometto di pietra qua e là. Man mano che scendo ne costruisco anche io qualcuno per quelli che passeranno dopo :). La parte più rognosa (mi illudo) è fatta. Punto ora verso dei bei pratoni pianeggianti a quota 2100: l’intenzione sarebbe di scendere il Costone di Cupolà lungo il cirnale ma quando mi affaccio sul ciglio ho una cocente delusione: il terreno è impercorribile. Boscaglie di ontani, mughi, rododendri alti un metro che nascondono buche e fossi.
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Dorsale est di Cima Cupolà: vista sul Cauriol
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Calando da Cima Cupolà dorsale est, sullo sfondo Cima d'Asta
Cambio allora direzione e mi dirigo verso sud cercando un terreno meno ostico. Incontro delle trincee, provo a seguire delle vaghe tracce, forse di animali, ma è peggio. Seguono ¾ d’ora di duri ravanamenti e bestemmioni: in pratica si cammina su una distesa di macigni ricoperti di vegetazione fitta, con rododendri dappertutto e l’erba alta che nasconde il terreno pieno di buchi. Incontro altre trincee quasi sepolte dalla vegetazione, devo stare attento a non pigliare storte o peggio. Io che di solito non cado quasi mai, piglio diversi scivoloni, per fortuna senza danni. I bastoncini sono una manna in queste situazioni.
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Dalla dorsale di Cima Cupolà: da sx, vista su Castel delle Aie, forcella Sadole, Piccolo Cauriol e Cauriol
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Scalinata della Grande Guerra sotto Cima Cupolà
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Salgono le nebbie verso il Frate e Formenton
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Malga Cupolà di Sopra
Lentamente e con calma trovo una zona di bosco meno rognoso dove perdo quota gradualmente fino a intercettare, finalmente, il sentiero 301 che corre più in basso. Decido di scendere fin quasi a Malga Cupolà per fare rifornimento d’acqua. Quindi inizio il lungo rientro verso forcella Sadole, un traversone eterno che sembra non finire mai, dove riguadagno lentamente i quasi 300 metri di dislivello persi. Quindi scendo di buon passo col buio che ormai incombe fino al Rif. Cauriol dove arrivo senza usare la pila frontale alle 21.50 :).
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Castel delle Aie all'imbrunire
Giro magnifico, lungo e abbastanza faticoso in zone selvagge e disseminate letteralmente di vestigia della Grande Guerra. La discesa da Cupolà fuori traccia onestamente non la consiglierei, se non ai masochisti ;). Partendo molto presto si può aggiungere al giro anche la salita al Castel delle Aie, la discesa verso i laghetti omonimi per scollinare dalla forcella delle Aie verso Litegosa. Da Cima Cupolà ritorno per il sentiero Delugan in quota.
Sviluppo 24,4 km, disl. 1300
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Il tracciato
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Beh...Complimenti davvero! Oltre ad avere fatto un giro fantastico e tutto sommato come leggo in certi punti un pò "pericolosetto" (come altre volte del resto), ci hai regalato panorami mozzafiato e foto di particolari che apprezzo molto come i manufatti e i resti della grande guerra che solo in certi luoghi "meno accessibili" si trovano....Sempre di qualità i tuoi giri...Grande!
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Beh...Complimenti davvero! Oltre ad avere fatto un giro fantastico e tutto sommato come leggo in certi punti un pò "pericolosetto" (come altre volte del resto), ci hai regalato panorami mozzafiato e foto di particolari che apprezzo molto come i manufatti e i resti della grande guerra che solo in certi luoghi "meno accessibili" si trovano....Sempre di qualità i tuoi giri...Grande!
in realtà il punto pericoloso è stato solo uno, la discesa del Litegosa sud. Se avessi saputo che il cordino non c'era (come credevo) sarei sceso da dove ero salito, cioè dal versante nord che è facile. La ravanata finale per il costone est del Cupola non era così pericolosa, solo rognosa assai :)
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Gran bel giro e bellissime foto, complimenti! :)
domanda: nella foto 'micidiali crode de Il Frate' si intravede il bivacco Teatin? non ci sono mai passato, può tornarmi utile in ipotetica TL...
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Gran bel giro e bellissime foto, complimenti! :)
domanda: nella foto 'micidiali crode de Il Frate' si intravede il bivacco Teatin? non ci sono mai passato, può tornarmi utile in ipotetica TL...
non si vede ma è alla base delle rocce, poco a dx del nevaietto che si vede in foto. Ti dico subito però che è poco più di un antro umido ricavato da uno "stol" di guerra, io sinceramente non ci dormirei se non costretto.
(https://lh3.googleusercontent.com/-DwLEFHq49U8/U9DEvcU9wxI/AAAAAAAAg14/S47MBlbaqK0/s800/teatin-1888.jpg)
(https://lh4.googleusercontent.com/-QAhUlPgbOTc/U9DEsSSqM6I/AAAAAAAAg1s/O1ujZS6w0oc/s800/teatin-1889.jpg)
(https://lh3.googleusercontent.com/-1X96hiHjC6s/U9DEwHR2aVI/AAAAAAAAg18/avYyE46BGEw/s800/teatin-1890.jpg)
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Che belle foto, posti magnifici!! Complimenti!!! :)
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non si vede ma è alla base delle rocce...
Grazie Agh, avevo già visto in rete foto dell'interno, volevo capire dov'è l'entrata, nella foto, per individuarlo. :)
Ti dico subito però che è poco più di un antro...
lo so, non è il massimo, diciamo che per una notte può andare, per la TL può essere una buona tappa partendo dal Manghen...
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Banalmente, belle le foto! :)
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Grazie Agh, avevo già visto in rete foto dell'interno, volevo capire dov'è l'entrata, nella foto, per individuarlo. :)
su alcune vecchie carte la posizione del bivacco è sbagliata, e anche i cartelli sul posto inducevano erroneamente a cercare il bivacco nei pressi di forcella Litegosa. Avevo segnalato a suo tempo il problema al responsabile dei sentieri Sat che poi è effettivamente intervenuto modificando la segnaletica. Il bivacco comunque NON si trova alla forcella Litegosa ma circa 50 m più in alto, lungo il sentiero Delugan 321. Ergo, dalla forcella, per chi proviene da sud, bisogna andare brevemente verso valle per lo stradello militare quindi fare attenzione al sentiero che si stacca verso monte (ora hanno messo dei segni freschi) e sale ad una specie di poggio ai piedi dei roccioni del Frate, dove ci sono dei cartelli. Da li si abbandona brevemente il sentiero 321 e si costeggiano i roccioni verso nord, a circa 80 m c'è il bivacco, un po' nascosto da un anfratto. Non puoi sbagliare :)
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Senza parole :o
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Che spettacolo !!!
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Bellissimo fotoreport agh :) Ormai il Lagorai non ha più segreti ;D Suggestive soprattutto le gradinate
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che giro meraviglioso....complimenti, le foto sono magnifiche.
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A bocca aperta come il tuo avatar :). Escursione notevole e foto molto interessanti
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su alcune vecchie carte la posizione del bivacco è sbagliata...
Grazie per le info ... :)
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Bellissimo, vedo con piacere che anche sul versante nord la neve non è più un grosso problema.
Grazie per le foto , servono molto per farsi una chiara idea del percorso.
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vedo con piacere che anche sul versante nord la neve non è più un grosso problema.
dipende dai versanti, ce ne sono alcuni che per la loro esposizione a nord, e per il fatto di essere molto incassati, mantengono la neve anche fino a stagione avanzata. Per esempio la forcella tra Cardinal e Busa Alta era ancora bella piena di neve
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eh la Litegosa è sempre una signora cima... finalmente quest'inverno sono riuscita a farla con una bella variante in discesa da un canalino spettacolare 8)
ma scusa invece che scendere diretto non hai guardato se tornando indietro si potesse aggirare la cima diciamo verso sud-est?perchè sulle guide di scialpinismo la danno come discesa alternativa..in pratica si torna al passo che sta alla base dell'ultimo risalto verso la cima e si passa sotto a una fascia rocciosa.. ::) cmq zone interessanti...
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eh la Litegosa è sempre una signora cima... finalmente quest'inverno sono riuscita a farla con una bella variante in discesa da un canalino spettacolare 8)
ma scusa invece che scendere diretto non hai guardato se tornando indietro si potesse aggirare la cima diciamo verso sud-est?perchè sulle guide di scialpinismo la danno come discesa alternativa..
si poteva fare di certo, visto che il sentiero ufficiale passa proprio a est, ma io non volevo tornare indietro e poi, come detto, confidavo ci fosse il cordino sul versante sud. Se avessi saputo che non c'era non l'avrei fatto, e sarei tornato indietro da dove ero venuto :)
Va beh, esperienze anche queste ::)
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Riporto alla ribalta anche questa vecchia discussione perché volevo mostravi questa immagine, che trova un riscontro contemporaneo in una delle foto proposte dall'autore della relazione. La teleferica sul Cupola con sullo sfondo Cima Litegosa (che negli archivi storici austriaci figura quasi sempre come "Litigosa"
https://www.europeana.eu/it/item/9200291/bildarchivaustria_at_Preview_15428635 (https://www.europeana.eu/it/item/9200291/bildarchivaustria_at_Preview_15428635)
(https://i.ibb.co/D5BMNLG/Europeana-eu-9200291-bildarchivaustria-at-Preview-15428635-055470ec31d4727fc3de8f7127e973ce.jpg)
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si grazie la conosciamo, abbiamo rintracciato anche la posizione esatta della teleferica :)