
Lungo il cengione sotto cima Stradon, strepitosa vista sui Laghi Colbricon
Dura ravanata come ai vecchi tempi fino al
Piccolo Colbricon m 2509, quasi tutto fuori traccia, un macello tra l'erba alta, gli schianti, gli ontani e i rododendri. Sono zone che conosco molto bene, tuttavia stavolta decido di provare a salire
Cima Stradon da sud, cioè dal
canalone che si fa di solito in inverno con gli sci. Dal parcheggio al
tornante sopra Paneveggio a quota 1650 raggiungo rapidamente per strada forestale
malga Colbricon. Provo a salire ma l'intento di risalire il canalone invernale lo devo mettere ben presto in saccoccia, perché salire tra ontani, salti di roccia, erba alta piena di buchi e e alti rododendri si rivela subito velleitario.

Asini nei pressi di Malga Colbricon

Malga Colbricon

Risalita per la dorsale boscosa
Ripiego allora sul sentiero che va verso il Bivacco Buse dell'Oro, con l'idea di percorrere la dorsale boscosa che si fa l'inverno per salire al Piccolo Colbricon. A quota 1900 trovo un bivio dove c'è una evidente strada militare selciata, segnata anche da un ometto. Provo a seguirla per un po' ma poi si perde nella vegetazione folta. Salgo ancora alla meno peggio nel bosco, facendo giri tortuosi per evitare l'erba alta e la boscaglia, poi a quota 2100 circa esco dal bosco nel vallone aperto e provo a traversare verso est, sotto cima Stradon.

Salendo per il cengione tra i rododendri, bellissima vista verso le Pale
Trovo un altro
tratto di strada militare selciata che arriva da chissà dove, provo a seguirla fin sotto dei roccioni dove si perde, o forse è terminata, c'è uno spiazzo che pare il posto di baraccamenti. A questo punto di tornare indietro non se ne parla, decido allora di seguire una vaga traccia che sale a filo dei roccioni, fino a diventare
una stretta cengia con sotto un notevole salto nel vuoto.

Panorama verso Passo Valles

Eccomi sulla pietra sotto Cima Stradon

Vita verso Cima Bocche e Cima Juribrutto

Spunta Cima Colbricon
In compenso c'è una vista spettacolare sulla zona dei
Laghi di Colbricon e le Pale sullo sfondo. Avanzo con circospezione, sperando che la cengia non si interrompa. Ho fortuna, superato un tratto quasi franato, poi il cengione spiana e diventa più largo. Dopo un traverso verso i dirupi, finalmente con una esile traccia guadagno il
costone pietroso soprastante, proprio sotto al cima. Nella pietraia trovo
vari rottami di guerra, il più interessante è un
grosso scolapasta vicino a dei trinceramenti. La parete ora diventa verticale e quindi l'aggiro verso ovest per una dorsale pietrosa ricca di
trinceramenti,
fortificazioni,
bunker.

Vari ritrovamenti di materiale bellico

Verso cima Stradon

Bunker

Mi affaccio verso le due Cime di Colbricon, a dx Cima Piccolo Colbricon che raggiungerò per lunghissima dorsale trincerata

Grosso bunker sotto cima Stradon

All'interno ci sono ancora le travature in legno!

Trinceramenti e baraccamenti lungo la dorsale di Cima Stradon
Dopo aver raggiunto
cima Stradon 2328, sotto la quale trovo
diversi bunker e fortificazioni, mi incammino per i lunghissimi trinceramenti a difesa del crinale fino alla cima del
Piccolo Colbricon 2509, un punto straordinariamente panoramico sul Lagorai nord orientale e non solo. Sono proprio di fronte alle due cime di
Colbricon orientale o
occidentale: sulla prima c'erano gli austriaci, sulla seconda gli italiani, che si vedevano e si sparavano a poche centinaia di metri. Qui iniziò, essendo quasi impossibile l'avanzata su terreno aperto battuto dalle mitragliatrice, la tragica
guerra di mine...

Dai pressi di cima Piccolo Colbricon, vista su Colbricon est e Colbricon ovest, in basso il piccolo specchio d'acqua alla forcella omonima

Vista verso Ceremana

Colbricon est con vista sui Laghi di Colbricon
Dopo una breve sosta per rifiatare riprendo la marcia, stavolta scendendo con percorso libero per le
bellissime placche rocciose verso Buse dell'Oro, tra ruscelli gorgoglianti. Qui le vaghe tracce che si trovano qua e là si perdono negli acquitrini. Cerco di scendere per la mulattiera a filo delle rocce, con
molte caverne di guerra, però la perdo varie volte, la discesa è insidiosa nell'erba alta disseminata di buche nascoste.

Scendendo verso Buse dell'Oro

Il grande catino sotto il Piccolo Colbricon è disseminato di trinceramenti

Bunker a Buse dell'Oro

I meravigliosi paesaggi di Buse dell'Oro, al centro a dx il probabile basamento di una teleferica
Ho trovato più in basso anche il basamento di una
probabile teleferica, chissà che tragitto faceva... Lungo il sentiero di rientro, trovo infine delle
grandi scritte su una pietra, risalenti all'anno
1931. Rientro quindi alla malga Colbricon scavalcando parecchi schianti, per fortuna abbastanza isolati e perciò superabili senza troppe fatiche. Un gran bel giro esplorativo, molto faticoso per la natura del terreno piuttosto infido, ma con
panorami impagabili. Dislivello di 900 m per 21 km di masochismo doc-

Rieccomi a Malga Colbricon

Il percorso