Nell’organizzare questa escursione dovevamo tenere presenti due aspetti: il lungo accesso a forc. Regana e la possibilità di tornare al parcheggio completando un anello.
Per il primo punto ci siamo messi l'anima in pace (nb: sulla nuova carta Tabacco 014 "Fiemme-Lagorai-Latemar" il segnale di divieto di transito è indicato alla malga Tolvà; non è così, ci si ferma poco dopo la loc. Bomba, allo spiaz de le bore, come sempre). La stessa carta porta delle tracce che scendono dal m. Coston verso la val Tolvà, indicazioni non presenti su altre mappe. Invece qui abbiamo scoperto un nuovo ed entusiasmante sentiero.
Al baito del pastore, nei pressi di malga Tolvà, ci accoglie un piccolo branco di asini e asinelli che non temono né l’umano né il canide in mezzo a loro.
Malga Tolvà e baito del pastore
Procediamo verso il Campio de Sora,
in piena solitudine e nel silenzio, rotto solo dai fischi acutissimi delle marmotte in vedetta.
Lungo la strada militare e la successiva mulattiera giungiamo a forcella Regana.
Il sentiero Negrelli, che proviene dal Col de la Croce e porta al rif. Cima d’Asta, scende dapprima nell’ampia conca situata ad ovest della forcella, perdendo quota.
Poco dopo aver abbandonato la forcella incontriamo una coppia di ragazzi tesini, che ci informano della possibilità di rientrare a Malene, parcheggio, scendendo lungo un nuovo sentiero, creato per una recente corsa in montagna,
cima d’Asta race o qualcosa del genere. Ottimo!
Quando si raggiunge il centro del vallone,
inizia un tratto assai ripido
che porta sotto una parete rocciosa, dove si piega leggermente a sud per raggiungere con ultimo strappo
il passo della Gresta,
secco intaglio della cresta che racchiude a sud il vallone percorso in salita. In alcuni punti sono presenti degli infissi, utili per la progressione e per la sicurezza. Questa parte richiede un minimo di attenzione.
Dal passo su breve cengia e poi lungo le ampie bancate granitiche che scendono dalla cima de la Banca
arriviamo alla forc. del Passetto.
Intanto il cielo si va coprendo e arrivano le prime gocce di pioggia.
Attraversando testate di meravigliosi valloni, i
boai, nati dalle alte forcelle di cresta - qui la bocchetta dei Sassi -
che si adagiano lungo il versante est e piombano selvaggiamente in val Tolvà,
percorriamo ora il lungo sentiero che ci porta al m. Coston.
E' un itinerario molto panoramico, con dislivelli notevoli.
Qui la partenza dalla forcella del Passetto
e una ripida scarpata percorsa in discesa.
La pioggerella va e viene, non dà fastidio,
pisadèle.
Il mondo di granito cessa improvvisamente quando una stretta forcella,
ci apre la vista sulla verdeggiante cresta del m. Coston,
che sarà la nostra sola vetta... di oggi. In basso, verso ovest, appare malga Sorgazza, dove scende il lungo sentiero che parte poco prima del cocuzzolo del Coston.
Noi proseguiamo diritti seguendo paline con segni arancio.
Percorso veramente bello, ora in cresta, ora sul versante Sorgazza. Nessuna difficolta, tranne qualche passaggio su
slipzegosa pacioca. Con direzione sud, dopo l’ampia dorsale
si entra nel bosco,
perdendo rapidamente quota con numerose inversioni ed alcuni traversi.
Un originale segnavia
Il sentiero piega poi verso est, lato Tolvà
e si innesta su una forestale che raggiunge il fondovalle in prossimità del parcheggio, spiaz de le bore. Prima di arrivare alla macchina ci becchiamo anche un breve ma intenso sguazz.
Il percorso
Pur senza vette è stata una splendida escursione. Ringrazio gli amici che mi hanno fatto compagnia, Kobang e Maya.