Sulla dorsale nord di Cima Cece, vista verso Cima Valbona
Girovagando su Google Earth vedo con sorpresa uno
specchio d'acqua che non avevo mai notato. Urge andare a vedere! Dopo meticoloso studio delle mappe e immagini aeree il piano d'azione è pronto. Con un'amica partiamo da
Ponte Valmaggiore sopra Predazzo e proseguiamo fino a raggiungere il noto
Lago Cece, sempre bellissimo.
Lago Cece
Il bel bivacco sulla riva, sempre aperto
Proseguiamo quindi per il
Baito Caserine nella splendida valle omonima, fino al
Lago Caserine, dove deviamo per il
sentiero 336B Don Battistin. Dopo averlo seguito per un po', lo abbandoniamo inerpicandoci per una valletta selvaggia con bosco rado e lastronate di roccia.
Superato un breve dislivello, sbuchiamo sul ripiano superiore, dove la marcia, come avevamo ipotizzato, diventa molto facile per costoloni erbosi e rocciosi.
Lago Caserine
Abbandoniamo il sentiero Don Battistin e proseguiamo con percorso libero
Superato il dislivello iniziale il terreno diventa più facile
Lastronate di roccia sotto Cima Sella
Superata la fascia boscosa più ostica il paesaggio si apre e diventa bellissimo e selvaggio
Senza alcuna difficoltà saliamo di quota, seguendo a intuito i vari costoloni di roccia che separano molte vallette secondarie. Man mano che si sale la linea di salita si semplifica, anche se teniamo sempre d'occhio la posizione sul cellulare col gps.
Lastronate di roccia con Cima Valbona
verso il Castel, in centro, e Lusia e Cima Bocche sullo sfondo
Con precisione micrometrica, grazie al gps del telefono, arriviamo al
bellissimo specchio d'acqua a quota 2300 circa
Missione compiuta! Facciamo sosta panini ma dopo un po il tempo si mette al brutto e inizia a piovigginare. Riprendiamo la marcia, l'idea sarebbe salire fino alla Forcella di Cece. Un vallone orrendo di sfasciumi e macigni ci sbarra il passo, dobbiamo salire un po' di quota per tentare il traversone per andare a prendere il
sentiero 349.
Il laghetto senza nome
Inizia a piovere ma saliamo comunque
L'idea è di raggiungere forcella Cece ma decidiamo di infilarci nel vallone di Caserine
Il tempo sembra peggiorare quindi decidiamo di tentare la
discesa per un vallone che scende direttamente il val Caserine. E' un po' un azzardo perché non l'ho mai fatto ma dalle foto satellitare sembra ci sia una passaggio che permette di evitare i notevoli salti di roccia ai lati. Scendendo con cautela, per vari sbalzi che impediscono di vedere il tratto finale che ci suscita più dubbi perché non si vede nulla dall'alto.
Discesa verso val Caserine
Si cala per un canalone, evitando i salti di roccia
Il tanto sospirato passaggio c'è!
La fortuna aiuta gli audaci
. Troviamo il passaggio per scendere evitando i salti di roccia, scendiamo con cautela per brevi passaggi rocciosi e costoloni erbosi scivolosi, dove bisogna prestare attenzione.
Il canalone roccioso a balze da cui siamo scesi
Faticosa pietraia finale, non manca mai!
Ecco ci in fondo, in alto Forcella Cece
Il percorso di discesa del vallone visto dal basso, sembra facile ma...
Intercettiamo il sentiero e iniziamo
scendere per la val Caserine, mentre ricomincia a piovere... Mettiamo le giacche, sperando che non piova troppo...
Discesa per la val Caserine
Su le mantelle!
Al Lago Caserine chiudiamo l'anello
Rispunta il sole a Lago Cece
Scendiamo sotto una "gaia pioggerella", per fortuna non è battente ed è abbastanza sopportabile.
Riprendiamo il percorso dell'andata fino al Lago di Cece, dove rispunta il sole, e quindi a Ponte di Valmaggiore dove abbiamo la macchina. Un bel giro non troppo lungo con ravanata inclusa per paesaggi deserti e selvaggi. Sviluppo 16 km, dislivello 800 circa
Sentiero su mulattiera verso il Campigol
Bosco finale verso Ponte Valmaggiore
Il percorso