GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino Orientale => Escursioni estive in Trentino => Lagorai - Cima D'Asta - Rava => Topic aperto da: AGH - 27/10/2017 15:30
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Bivacco Aldo Moro m 2565
Dopo una notte agitata per il gran freddo al Bivacco Aldo Moro 2565, nonostante il triplo strato di coperte, mi alzo intirizzito e salgo alla cima senza nome a ovest del bivacco, quota 2600 circa, per riscaldarmi ai primi raggi di sole. Giornata splendida anche oggi. Sarei tentato di salire al vicino Coston dei Slavaci ma è una cima che già conosco, quindi preferisco concentrarmi sull’idea originale, che era quella di esplorare le cime senza nome a est di forcella Ceremana.
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La cima sopra il bivacco, sullo sfondo la Catena di Bocche
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Dalla cima sopra il bivacco, vista verso Cima Bragarolo
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Vista da una trincea verso le Pale di S. Martino
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Veduta verso il Gruppo del Catinaccio
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Bivacco Aldo Moro e Cima Bragarolo
Anche se non hanno un nome la quota è di tutto rispetto, intorno ai 2500 metri, inoltre per la loro posizione strategica immagino possano avere testimonianze della Grande Guerra interessanti. Mi rimetto dunque in marcia e percorro a ritroso il sentiero fatto la notte precedente, fino a Forcella Ceremana 2428. Di qui studio un po’ la salita, fuori sentiero, della cima che la sovrasta.
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Ancoraggio della Grande Guerra
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Le placconate di roccia da attraversare
Sembra di poter salire abbastanza agevolmente dal versante nord. Infatti così è: prendo il costolone roccioso settentrionale, inizialmente molto facile tra resti di trinceramenti, quindi attacco il ripido versante ovest affacciato sui precipizi, dove devo fare attenzione perché si impenna parecchio per cui salgo lentamente con prudenza per una pietraia, mettendo spesso le mani a terra.
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Vista verso Ceremana
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Da una trincea a quota 2550 verso le Pale
Arrivo sulla cima a quota 2510 m circa, scavata da trincee e con una grossa croce fatta con delle pietre. La vetta è circondata da baratri abbastanza spaventosi, specie verso sud: invece di fermarmi in vetta preferisco cercare subito una alternativa alla discesa diversa da quella via di salita. La trovo seguendo uno stretto camminamento di guerra che si infila in un angusto canalino, con resti di scalini, che mi permette di scendere quei 50 metri di dislivello fino ai trinceramenti sottostanti.
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La prima cima senza nome a quota 2500 circa
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Trinceramenti con vista verso Cima Ceremana
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Caverne sotto quota 2500
Come immaginavo anche questo crinale, vicinissimo alle due cime del Colbricon, era ampiamente presidiato durante la Grande Guerra: oltre ai trinceramenti c’è una mulattiera che corre a ridosso della cresta, varie caverne, postazioni di vedetta, bunker, rottami vari di stufe, schegge di bombe, perfino una catasta di legna nei pressi di un accampamento.
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Cammino a ridosso del crinale, ampiamente trincerato e a picco sul precipizio a sud
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Postazioni in caverna
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Una mulattiera sottocresta collega le varie postazioni in caverna
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Ricovero in caverna
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L'ingresso
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Al'interno ancora le grosse travi dell'epoca
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Dall'interno della caverna vista sul Gruppo dell'Agnello
All’ingresso di una caverna trovo una scritta incisa sulla pietra, purtroppo illeggibile perché consumata dal tempo. Per tracce di camminamenti, aggirando raccioni e salti di roccia, raggiungo anche la seconda cima senza nome a quota 2550 circa, proprio di fronte a cima Colbricon Ovest. Il paesaggio è fantastico, sotto la cresta ci sono gradoni rocciosi, vallette, conche, e altre caverne di guerra scavate nella roccia. Gran vista sulle Pale di S. Martino, sulla forcella Colbricon e la cima del Piccolo Colbricon discesa il giorno precedente.
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La prima cima senza nome appena discesa, a sx si scorge la crossa croce di pietre
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Ancora trinceramenti lungo il crinale
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Il tremendo versante sud, gli austriaci erano appostati lungo il crinale temendo avanzate degli italiani in arrampicata dal basso
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Rottami di stufa
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Una catasta di legna nei pressi di una caverna
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Un'altra postazione in caverna
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L'interno è ancora puntellato con le vecchie travi
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La scritta all'ingresso, purtroppo illeggibile perché cancellata dal tempo
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Interno della postazione in caverna
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Vista verso l'esterno su Fiemme
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La micidiale bastionata di Ceremana lungo la quale correva la linea di fronte: barriera pressoché invalicabile per gli italiani
Dopo una lunga sosta panini e panorami :) , inizio la discesa, raggiungo la forcella Colbricon e quindi giù lungamente verso i laghi del Colbricon. Al Passo Colbricon 1908 devio verso NO per raggiungere l’incantevole conca da cui poi si risale brevemente per raggiungere Malga Colbricon. Di qui per strada forestale, lunga discesa fino a Paneveggio dove ho la macchina.
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Dalla seconda cima senza nome, vista su Cima Colbricon ovest, sullo sfondo le Pale
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Momento di relax prima di scendere a valle: al centro il Piccolo Colbricon, sullo sfondo la Catena di Bocche e il Catinaccio
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Il bizzarro labirinto di rocce sotto la cresta, al centro Piccolo Colbricon
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Piccolo Colbricon, a sx della cima il ripido canalino disceso in notturna il giorno precedente, sullo sfondo il Gruppo del Catinaccio
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Verso la Forcella Colbricon
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Ancora una postazione in caverna
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Forcella Colbricon con Piccolo Colbricon
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Da Forcella Colbricon vista sulle Pale con Cima Vezzana e Cimon della Pala
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Vista sulle Pale meridionali
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Lungo la forra del Travignolo scendendo verso Paneveggio
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Cervi a Paneveggio
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Ultimi raggi di sole sulle Pale di S. Martino
Bel giro esplorativo, non proprio semplice, adatto solo a chi piace ravanare fuori sentiero a cercare trincee della Grande Guerra. Sviluppo 15 km, dislivello 350 m.
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Il percorso: salita in rosso il primo giorno, in verde il secondo giorno
1 giorno: cercando la vecchia mulattiera della Grande Guerra da Pian Ceremana
https://girovagandoinmontagna.com/gim/lagorai-cima-d'asta-rava/(lagorai)-cercando-la-mulattiera-della-grande-guerra-da-pian-ceremana/