Dalla dorsale del Col della Palazzina, vista verso Forcella Valsorda, Cima Stellune, Forcella Busa della Neve, Cima Lagorai (nelle nuvole), Cimon delle Sute, Cima Formion. Il Col dei Fiori nel centro della foto
La mezza idea è di salire
Cima Lagorai 2585 fuori sentiero, dal ripido versante sud che ho già fatto tempo fa, partendo da Ponte Conseria. Quando però arrivo a
Malga Valsorda Seconda 1901 e vedo il versante, capisco che non è giornata: il canalone è tutto imbiancato dalla recente nevicata. Anche se ho i ramponcini, non mi pare comunque il caso.
Cima Lagorai vista da Malga Valsorda, la recente nevicata mi suggerisce di lasciare perdere la salita...
Decido allora di andare a cercare una
baracca della Grande Guerra che mi aveva segnalato un amico nei pressi del
famoso “trincerone” sotto Cima Stellune. Arrivato nei pressi dei
Laghi delle Buse Basse col sentiero 317, osservo a lungo col cannocchiale la
zona impervia tra Cima Stellune e Col dei Fiori nella speranza di vedere qualche traccia.
Verso forcella senza nome a quota 2334
Sotto le cime,
a sud della Forcella Busa della Neve, c’è una zona quasi pianeggiante di ampie pietraie, dove gli austriaci hanno costruito trinceramenti e baracche. E soprattutto una
lunga muraglia (chiamata impropriamente “trincerone”) al riparo della quale i soldati, attestati nella zona di Forcella Valsorda e Forcella Busa della Neve, potevano raggiungere le postazioni più avanzate verso il Col dei Fiori.
Il muraglione che proteggeva i soldati che raggiungevano le postazione avanzate verso il Col dei Fiori
Il muraglione sotto Cima Stellune: lungo quasi un km, proteggeva l'accesso alla Forcella Busa della neve, a dx
Abbandonato il sentiero, metto i ramponcelli e scendo nella valletta lungo il torrentello dove ci sono le
scritte dei pastori su un masso, quindi attacco la ripida rampa erbosa piuttosto scivolosa per la neve. Con un po’ di attenzione ma senza grossi problemi riesco a superare la fascia rocciosa per canalini erbosi e raggiungere il ciglio della scarpata. Esploro dall’alto i roccioni che precipitano verso valle ma della baracca non c’è traccia, trovo solo una caverna vuota.
La caverna vuota dove un tempo c'era la baracca della Grande Guerra, forse portata via da una frana
Il trincerone verso Cengello, Cima Buse Todesche, Pale di Segura, Campanili di Orsera, Cima Caldenave
Torno allora indietro fino alla zona trincerata, esplorando un po’ di baracche e caverne. In una di queste, in un anfratto, trovo un mucchietto di
proiettili di fucile, probabilmente uno Steyr Mannlicher. Percorro il lungo muraglione verso Forcella Busa della Neve, veramente impressionante: credo sia l
’opera più imponente di questo tipo in tutto il Lagorai, originariamente lunga quasi un chilometro, addirittura si vede agevolmente nelle foto satellitari.
Trinceramenti e ripari in caverna della Grande Guerra
Mucchietto di pallottole trovare in un anfratto di una caverna
Munzioni ancora integre dopo 100 anni
Trinceramento tra Col dei Fiori e Cima Stellune: Cima Cengello, Cima delle Buse Todesche, Pale di Segura, Campanili di Orsera, Cima Caldenave
La muraglia che proteggeva i soldati dal fuoco nemico, a sx Forcella Valsorda
Ritorno quindi indietro e seguo il muraglione in direzione opposta verso
una forcella più in alto a quota 2334, dove ci sono altri trinceramenti e resti di baracche. C’è un
picco roccioso senza nome, con pareti laterali verticali: mi piacerebbe salirlo dal versante nord che non pare proibitivo, ma con la neve non è il caso di rischiare quindi lascio perdere.
Il picco roccioso senza nome, alto circa 2400 metri, sotto al quale ci sono trincee e baracche della Grande Guerra
Canalino con vista su Col dei Fiori e Col di S. Giovanni
Baracche della Grande Guerra con vista su Cima Lasteolo
Vista su Cima d'Asta
Veduta verso Forcella Valsorda con Cima delle Buse e Montalon, in centro si distinguono i Laghi delle Buse
Ora devo capire come proseguire: la barriera di roccia ad est precipita a valle con un muro verticale. Mi dirigo allora a nord sotto cima Lagorai, dove trovo
un’altra forcelletta, con resti di baracche, che mi permette di scendere facilmente per costoni pratosi nella vasta conca verso il Col dei Fiori.
Sono riuscito a scollinare verso est, in fondo il Col dei Fiori, dove sono diretto
Vista su Cima d'Asta, a sx al centro Col dei Fiori
Col dei Fiori, a sx, Col di S. Giovanni, Col della Palazzina, sullo sfondo Lasteati e Cengello, Campanili di Orsera
Con percorso libero e in un paesaggio selvaggio e idilliaco, mi dirigo facilmente ad una
forcelletta quindi per il crinale erboso di NO fino in vetta al Col dei Fiori 2234. Sulla cima, notevole posto di osservazione verso la zona del
Col di S. Giovanni, ci sono resti di trinceramenti e una grossa buca dove probabilmente c’era una baracca che offriva riparo ai soldati.
In marcia verso il Col dei Fiori, devo attraversare delle pietraie
Il "puntino" a sx: un camoscio sorveglia i miei movimenti
Cima d'Asta
Sguardo indietro da dove sono sceso
Bellissima la vista su
Cima d’Asta,
Col di S. Giovanni e
Col della Palazzina. Sarei tentato di scendere per il ripido e stretto crinale erboso a sud ma, anche in questo caso, mi pare troppo rischioso, uno scivolone e ciao.
Eccomi in vetta al Col dei Fiori, con vista su Passo Valcion, al centro, sullo sfondo Col di S. Giovanni e Col della Palazzina
Zoomata su Col del Vento, Cima Diavoli, Forcella Diavoli, Cima d'Asta
Torno quindi indietro e calo nella bella conca fino ad
intercettare il sentiero 316, grazie al quale raggiungo senza problemi
Passo di Valcion 2076. Di qui, anziché scendere verso valle, proseguo per l’ampia e panoramica dorsale del Col della Palazzina.
Eccomi in vista di Passo Valcion, col Col di S. Giovanni a sx
La piana di Malga Valcion con Cima d'Asta sullo sfondo
Vista verso Cimon di Lasteolo
Sguardo indietro verso il Col dei Fiori appena salito e disceso
Il Lagorai mi fa un regalo prima di scendere: il meteo non è stato un granché durante il giorno, con ampie velature e nebbioni sulle cime, ma ecco che il sole esce dalle nuvole e illumina le cime nel “solito” spettacolo che ho ammirato tante volte qui, una delle zone più belle e maestose
dove il Lagorai e Cima d’Asta si incontrano.
La dorsale SE di Cimon di Lasteolo
Percorro quindi la
lunga dorsale sopra i Campivoli fino a raggiugnere la panoramica cima del
Col della Palazzina 2214. Le nuvole si chiudono di nuovo, quindi scendo a valle fino a Malga Valsorda Prima, poi per forestale fino alla macchina, pienamente soddisfatto della giornata nel mio amato Lagorai. Sviluppo 19 km, dislivello 1400 metri
Lo specchio d'acqua sotto il Col della Palazzina
Mi volto indietro per un ultimo sguardo a questo spettacolo meraviglioso
Il percorso