Autore Topic: [LAGORAI] Esplorazione dorsale nord di Cima Cece con laghetto ignoto  (Letto 3679 volte)

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Offline AGH

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Sulla dorsale nord di Cima Cece, vista verso Cima Valbona

Girovagando su Google Earth vedo con sorpresa uno specchio d'acqua che non avevo mai notato. Urge andare a vedere! Dopo meticoloso studio delle mappe e immagini aeree il piano d'azione è pronto. Con un'amica partiamo da Ponte Valmaggiore sopra Predazzo e proseguiamo fino a raggiungere il noto Lago Cece, sempre bellissimo.


Lago Cece

Il bel bivacco sulla riva, sempre aperto

Proseguiamo quindi per il Baito Caserine nella splendida valle omonima, fino al Lago Caserine, dove deviamo per il sentiero 336B Don Battistin. Dopo averlo seguito per un po', lo abbandoniamo inerpicandoci per una valletta selvaggia con bosco rado e lastronate di roccia. Superato un breve dislivello, sbuchiamo sul ripiano superiore, dove la marcia, come avevamo ipotizzato, diventa molto facile per costoloni erbosi e rocciosi.


Lago Caserine

Abbandoniamo il sentiero Don Battistin e proseguiamo con percorso libero

Superato il dislivello iniziale il terreno diventa più facile

Lastronate di roccia sotto Cima Sella

Superata la fascia boscosa più ostica il paesaggio si apre e diventa bellissimo e selvaggio

Senza alcuna difficoltà saliamo di quota, seguendo a intuito i vari costoloni di roccia che separano molte vallette secondarie. Man mano che si sale la linea di salita si semplifica, anche se teniamo sempre d'occhio la posizione sul cellulare col gps. 


Lastronate di roccia con Cima Valbona

verso il Castel, in centro, e Lusia e Cima Bocche sullo sfondo

Con precisione micrometrica, grazie al gps del telefono, arriviamo al bellissimo specchio d'acqua a quota 2300 circa :) Missione compiuta! Facciamo sosta panini ma dopo un po il tempo si mette al brutto e inizia a piovigginare. Riprendiamo la marcia, l'idea sarebbe salire fino alla Forcella di Cece. Un vallone orrendo di sfasciumi e macigni ci sbarra il passo, dobbiamo salire un po' di quota per tentare il traversone per andare a prendere il sentiero 349.


Il laghetto senza nome

Inizia a piovere ma saliamo comunque

L'idea è di raggiungere forcella Cece ma decidiamo di infilarci nel vallone di Caserine

Il tempo sembra peggiorare quindi decidiamo di tentare la discesa per un vallone che scende direttamente il val Caserine. E' un po' un azzardo perché non l'ho mai fatto ma dalle foto satellitare sembra ci sia una passaggio che permette di evitare i notevoli salti di roccia ai lati. Scendendo con cautela, per vari sbalzi che impediscono di vedere il tratto finale che ci suscita più dubbi perché non si vede nulla dall'alto.


Discesa verso val Caserine

Si cala per un canalone, evitando i salti di roccia
Il tanto sospirato passaggio c'è!

La fortuna aiuta gli audaci :). Troviamo il passaggio per scendere evitando i salti di roccia, scendiamo con cautela per brevi passaggi rocciosi e costoloni erbosi scivolosi, dove bisogna prestare attenzione.


Il canalone roccioso a balze da cui siamo scesi

Faticosa pietraia finale, non manca mai!

Ecco ci in fondo, in alto Forcella Cece

Il percorso di discesa del vallone visto dal basso, sembra facile ma...

Intercettiamo il sentiero e iniziamo scendere per la val Caserine, mentre ricomincia a piovere... Mettiamo le giacche, sperando che non piova troppo...


Discesa per la val Caserine

Su le mantelle!

Al Lago Caserine chiudiamo l'anello

Rispunta il sole a Lago Cece

Scendiamo sotto una "gaia pioggerella", per fortuna non è battente ed è abbastanza sopportabile. Riprendiamo il percorso dell'andata fino al Lago di Cece, dove rispunta il sole, e quindi a Ponte di Valmaggiore dove abbiamo la macchina. Un bel giro non troppo lungo con ravanata inclusa per paesaggi deserti e selvaggi. Sviluppo 16 km, dislivello 800 circa


Sentiero su mulattiera verso il Campigol

Bosco finale verso Ponte Valmaggiore

Il percorso
 
« Ultima modifica: 11/09/2019 08:35 da AGH »
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Offline kobang

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Che invidia per uno che ha già ricominciato il tedioso trantran di lavoro!!!
Il laghetto sembra uno dei tanti specchi d'acqua definiti "effimeri" o saltuari.
Anni fa avevo partecipato ad un specie di censimento di questi biotopi di quota:spesso racchiudono curiosità o specificità vegetali e zoologiche del tutto particolari.

Offline AGH

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Che invidia per uno che ha già ricominciato il tedioso trantran di lavoro!!!
Il laghetto sembra uno dei tanti specchi d'acqua definiti "effimeri" o saltuari.
Anni fa avevo partecipato ad un specie di censimento di questi biotopi di quota:spesso racchiudono curiosità o specificità vegetali e zoologiche del tutto particolari.

Non direi che è effimero, è molto piccolo ma ben definito e appare sul molto foto aeree :)
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Offline kobang

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Allora lunga vita al laghetto!!
Niente è più prezioso delle riserve di acqua.

Offline AGH

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Anni fa avevo partecipato ad un specie di censimento di questi biotopi di quota:spesso racchiudono curiosità o specificità vegetali e zoologiche del tutto particolari.

un censimento fatto da parte di chi?
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Offline kobang

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Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio
Museo friulano di storia naturale-Comune di Udine
Il lavoro è stato raccolto nel libretto "Pozze,stagni e paludi" della collana Quaderni Habitat.
Fra l'altro c'è una foto, ripresa da me e mio figlio Lorenzo,che ritrae il piccolo stagno effimero adiacente al L.del Colo,completamente rosso per la fioritura di alghe.Estate 2005.
avevamo raccolto anche campioni di acqua di cui si interessò il dr. Marco Cantonati del Museo di Storia Naturale di Trento.
Se ricordo ci dovrebbe essere un 3d al riguardo sul forum

Offline L

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Si tratta del famoso Laghetto d'Agh?