GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Verso la cima dell'Hoabonti

Bella sgambatella ieri sull'Hoabonti m 2334, con partenza dai pressi di Malga Trenca. Il meteo è stato peggiore del previsto, bello inizialmente ma poi il cielo si è coperto di nuvole alte, e a metà giornata ci ha regalato anche una leggera ma per fortuna fugace pioggerella.

Non sapevamo come fosse la situazione neve, ma appena ci siamo affacciati sulla sempre incantevole Val d'Ilba abbiamo visto che si poteva salire senza grossi problemi, sfruttando le ampie fasce pratose nell'ultima rampa che raggiunge il crinale. Abbiamo quindi percorso la cresta fino alla cima evitando alcun insidiosi scivoli nevosi verso i ripidi costoni sud.

Senza sole fa ancora freschino, ci consoliamo col panorama notevole, sia pure con una fastidiosa nuvolaglia ovunque appena sopra le cime. La conca a nord coi Sette Laghi è ancora piena di neve (si vede solo il lago più in basso), il Gronlait versante est è praticamente tutto pulito, idem il Fravort tranne il solito versante nord. Nel cielo ci sono tantissimi parapendisti e alianti.

Decidiamo di scendere dal Col Omenetti, per evitare la discesa dalla stessa via di salita. Mentre scendiamo arriva un gruppetto di escursionisti, sembra una famigliola che procede con fare incerto tra le lingue di neve, uno ci grida da lontano "Dov'è il Gronalit?". Glielo indichiamo, ci chiede quanto tempo ci vuole per raggiungerlo. Glielo diciamo, questi ringrazia e confabula col gruppo che appare poco convinto. Noi scendiamo, con attenzione aggiriamo alcune creste di neve e passiamo la forcelletta nevosa che collega l'Hoabonti col Col Omenetti, una bella dorsale ampia e pianeggiante, dove ci fermiamo per pranzare.

Purtroppo vediamo i tizi che, dopo una sosta, iniziano a scendere verso di noi, infilandosi però nel canalone, poi li perdiamo di vista. Da come si muovevano non erano sembrati troppo esperti, del resto uno che chiede "dov'è il Gronlait?" non è un bel segno . Circa un'ora dopo quando stiamo calando con calma verso il baito in val d'Ilba arriva un elicottero del Soccorso Alpino che comincia a vagare sulla zona, il pensiero corre subito agli escursionisti di prima. Magari sono in difficoltà e hanno chiesto soccorso ma senza saper indicare la zona precisa.

Dopo qualche titubanza per capire che succede, decidiamo di telefonare al soccorso alpino: rispondono, ringraziando, che non ci sono soccorsi in quella zona. L'elicottero però vaga ancora verso il lago delle Carezze, poi torna indietro per sorvolare la Val Portella, quindi si affaccia sulla Val d'Ilba, poi si dirige ancora verso il crinale del Cola risalendolo dal basso verso l'alto, per poi scomparire verso est. Strano. Forse un'esercitazione. Scendiamo più tranquilli, dopo 10 minuti ritorna l'elicottero che spunta da dietro il Cola per dirigersi velocemente verso Trento. Quando arriviamo in zona Malga Trenca ci sono due auto del soccorso alpino: gli operatori ci sembrano stranamente reticenti quando gli chiediamo cosa è successo. Ci dicono che hanno soccorso dei tizi che sono scivolati sul Cola. Che fossero gli escursionisti di prima? Vista la "riservatezza" dei soccorritori, non insistiamo... Chissà cosa è successo...

Comunque l'Hoabonti è un bel giretto semplice e di soddisfazione, bella anche la panoramica traversatina al Monte Cola. Tra qualche settimana tutti i versanti saranno puliti, mentre nei soliti versanti nord neve ce n'è ancora parecchia, specie nei canaloni. La fioritura in quota è ancora indietro, abbiamo visto genziane, anemoni, e milioni di pulsatille vernalis.

Sempre stupendo il Lagorai!

Interessante la storia: questo e' un periodo molto pericoloso per escursionisti non esperti (parlo per esperienza...). L'enorme variabilita' dell'innevamento a seconda  dell'esposizione mette l'escursionista che crede di star facendo una passeggiata del tutto tranquilla di fronte a passaggi inaspettatamente delicati. Dopo un'ora di sentiero pulito, giri la curva e ti trovi davanti ad una lingua di neve dura su un pendio molto ripido. Non hai ramponi ne' niente...ma son solo pochi metri... che fai, torni indietro? No, molti vanno avanti, e ogni tanto ci scappa quello che scivola.

esattamente, hai descritto perfettamente la situazione tipo. I classici canaloni a volte sono pieni di neve fino a stagione inoltrata. E possono essere delle trappole, sarebbero utili in questi casi almeno i "mezzi ramponi".

Interessante la storia: questo e' un periodo molto pericoloso per escursionisti non esperti (parlo per esperienza...). L'enorme variabilita' dell'innevamento a seconda  dell'esposizione mette l'escursionista che crede di star facendo una passeggiata del tutto tranquilla di fronte a passaggi inaspettatamente delicati. Dopo un'ora di sentiero pulito, giri la curva e ti trovi davanti ad una lingua di neve dura su un pendio molto ripido. Non hai ramponi ne' niente...ma son solo pochi metri... che fai, torni indietro? No, molti vanno avanti, e ogni tanto ci scappa quello che scivola.

Già. I mezzi ramponcini io li tengo nello zaiono quasi sempre, perchè può sempre capitare di averne bisogno e sennò pesano poco.
Anche se, in mezza stagione, preferisco (da quando li ho) portare qualche grammo in più ed i ramponi veri. Sarà anche ridicolo indossarli, ma in quando a sicurezza non c'è paragone coi mezzi ramponi, specie se si deve salire. Ed il tutto per qualche gr in più...

Comunque, AGH, escursione molto bella ed invitante.... Prendo nota. 

Riguardo l'Hoabonti, JFT, ti suggerisco di fare il giro salendo per la dorsale sud del vicino Monte Cola (con medesima partenza da Malga Trenca) che è molto aerea e panoramica. Dalla cima poi traversi facilissimamente fino all'Hoabonti. A quel punto o scendi per il Col Omenetti, oppure in val Portella direttamente dall'Hoabonti. Senza neve è un po' ripido ma niente di che, dalla val Portella poi rientri facilmente verso Val d'Ilba e Malga Trenca. Allungando un po' il giro e il dislivello, ma viene fuori una signora gita, si può partire poco prima del rif. Serot (dove c'è la nuova malga) e salire passando per il bellissimo laghetto delle Prese.

Devo pianificare una roba del genere, quella zona non la conosco per niente ed è vergogna... 

vergogna vera! vedi di farla con bel tempo, che vale la pena!

Sicuro. Il problema è che ci vuole un sacco di strada in auto per arrivare fino li da casa mia. Ed avendo montagne tutto intorno, spesso, vince la pigrizia. 

Ma te guarda le combinazioni:dovresti essere passato accanto alla mia baita,c'era un Subaru nero parcheggiato:Ero lì per i soliti lavoretti dopo la neve e a seminar patate.I soccorritori erano i miei compagni del CNSAS Levico,che hanno fatto sosta "tecnica" in baita ad evento concluso.Peccato non esserci incontrati.L'elicottero ha girato un bel pò a vuoto:quando si arriverà a capire che un pur semplice ed economico GPS,magari un usato a 50-80 euro,dovrebbe essere parte delle dotazioni escursionistiche al pari della borraccia?Tempo e risorse risparmiate (un minuto di elisoccorso stà intorno ai 60 euro) e velocità nell'intervento.Era poi una famigliola in difficoltà per la caduta di bimbo e mamma...
Se qualcuno dei forumendoli passa dalle baite della Trenca e vede aperto (la mia è la prima a fianco della strada,sulla sin. prima di arrivare al bivio tra Malga Colo e Malga Trenca) sarà il benvenuto.Ieri sono poi rientrato a Caldonazzo in volo l parapendio ed in vale faceva un caldo becco!

ciao volevamo passare a dare un'occhiata ma dovevamo rientrare e veniva tardi, sarà per un'altra volta Ma dove è successo esattamente l'incidente? Il bimbo era piccolo?

Comunque sul gps no so, se uno è inesperto non penso sia in grado di dare le coordinate.. o si? E quello che mi ha chiesto "Dov'è il Gronlait?" Probabilmente non aveva neppure uno straccio di cartina, ma come si fa ad andare in giro così? E' anche bello grosso...