In vetta al Fregasoga, a sx il M. Croce
L'idea sarebbe di trovare finalmente il modo di compiere tutta la traversata della
dorsale dal Fregasoga fino a Cima Brustoloni, in particolare la calata dall'ultimo rilievo roccioso impervio, che non sono mai riuscito a scendere perché le rocce e i dirupi a picco sconsigliano imprudenze. Sulle carte non esiste nulla. Eppure mi pareva strano, la zona è molto fuori mano ma sicuramente frequentata da cacciatori. Quindi come prima cosa da
Malga Sasso salgo su
Cima Fregasoga 2447, salita moltissime volte ma sempre bellissima. C'è un vento forte e freddo.
Vista verso l'Altopiano di Piné coi due laghi
Cima Fregasoga
Vista verso il Manghen
Ecco la dorsale che mi aspetta, in fondo il Cimon del Tres
Quasi al Cimon del Tres, sguardo indietro
Spettrale la vista verso il
Manghen ove interi versanti sono stati devastati da
Vaia. La
Val Cadino è quasi irriconoscibile. Dopo una sosta panini e le solite foto mi metto in marcia verso nord, percorrendo la lunga dorsale e le varie tracce di sentiero che mi permettono di evitare il saliscendi da una cima all'altra. Passo quindi poco sotto
Pala delle Buse 2409,
Pala dal Sas,
Pala de la Madona e finalmente avvisto
Cimon del Tres m 2292 che rimonto per una breve rampa. Fin qui tutto regolare, sono zone che conosco bene.
Val Cadino sconvolta da Vaia
Eccomi in vista del Cimon del Tres
Le vaste foreste sotto la dorsale
Sguardo indietro alla dorsale fatta
Scendo sulla propaggine rocciosa del Cimon del Tres, tra pietraie e parecchi schianti, fino ad affacciarmi sui dirupi. Stavolta guardo bene di sotto se c'è la possibilità di scendere a Cima Brustoloni. A est e ovest è impossibile, ma sporgendomi un po' a nord intravedo una traccia nella vegetazione: è fatta! Ecco la traccia che cercavo, è abbastanza ben segnata anche se assai ripida. Calo con prudenza, scavalcando diversi schianti, trovo perfino uan scalinata in pietra, poi il sentierino scende ancora tortuoso tra salti di roccia nel bosco ripido di cirmoli, fino alla bella cima pianeggiante di Brustoloni m 2108.
In vetta al Cimon del Tres
La bella anticima nord del Cimon del Tres
Sguardo verso il Lagorai centrale
Ecco la cima pianeggiante di Cima Brustoloni
Sono sceso! Sguardo indietro al cocuzzolo roccioso, ero in cima una mezz'ora fa
Ci sono molti cirmoli secolari
Pozze d'acqua nelle radure di Cima Brustoloni
Ora è facile perché conosco la strada, essendo salito anni fa dalla Val Cadino per il vecchio sentiero militare. Decido di andare a vedere se il vecchio e pluisecolare
Cirmo dei Zocchi Alti è sopravvissuto a
Vaia. Calo nella valletta, una dura ravanata tra schianti e acquitrini, e con la morte nel cuore mi avvicino attraverso il bosco selvaggio e primordiale che è uno sfacelo di schianti. Grazie al gps del telefono riesco a mantenere egregiamente la rotta (senza sarebbe stato quasi impossibile). Scavalco numerose piante a terra, l'erba alta di "slavazi" copre i buchi e ramaglie insidiose che mi fanno inciampare non so quante volte. Sono preparato al peggio, il bosco è irriconoscibile, schianti ovunque: col gps mi dirigo verso la sua posizione, improvvisamente lo vedo, malconcio ma ancora in piedi!
Eccolo! Lo vedo da lontano con un tuffo al cuore, è ancora vivo!
Selfie ricordo
Ultimo sguardo prima dell'addio
Svetta maestoso in mezzo a un disastro di schianti. Grazie al cielo ce l'ha fatta, anche se non ha un bell'aspetto: alcuni tronchi della forma a candelabro sono secchi. Ma almeno è ancora in piedi, non l'avrei detto. Faccio un po' di foto e arrivederci a chissà quando. Ora mi attende un impegnativo rientro per boschi bellissimi ma zeppi di schianti, anche qui Vaia ha colpito duro.
Attraverso boschi solitari
El Bait del Guido
Singolare costruzione al Bait del Guido
Vecchio "smarloss"
Iniziano a fiorire i rododendri
Cerco di seguire la traccia, davvero vaga e a tratti inesistente, la perdo parecchie volte per via degli alberi crollati, ma per fortuna col gps me la cavo egregiamente e riesco a raggiungere il bellissimo
Bait del Guido in una magnifica radura. Quindi risalgo per boschi e radure acquitrinose, attrezzate con lunghe passerelle in legno, fino alla fantastica radura di Pra Bella Fior, da dove per strada forestale raggiungo Malga Sas dove ho la macchina.
Le comode passerelle attraversano diverse radure acquitrinose
Eccomi al Pra Bella Fior!
La forestale che mi riporta a Malga Sas, sullo sfondo a dx la Pale delle Buse
Pra Bella Fior con vista verso Fiemme, si riconoscono Corno Bianco, Corno Nero, passo Lavazè, Pala di Santa, Latemar, Gruppo Cornacci
Rieccomi a Malga Sas
Ancora bellissimi rododendri
Bellissimo giro, abbastanza impegnativo, anche per le ravanate dovute agli schianti e ai sentieri vaghi o inesistenti, ma alla fine tutto è bene quel che finisce bene.
Ho trovato anche il sentiero per Cima Brustoloni, che ora ho mappato su OSM per i posteri. Circa 16 km lo sviluppo complessivo, dislivello circa 850 m.
Il percorso fatto