Il Lago D'Ezze m 2106 con Cima Ezze m 2351 Fantastico giro in una delle zone, secondo me, più paradisiache del
Lagorai, e cioè le vaste
estensioni sopra Malga Sette Selle. Finalmente con un meteo che si annuncia ottimo. Con l’occasione ho esplorato anche alcune zone che non avevo mai battuto, con la salita al monte
Sopra Conella 2308.
L’approccio è il solito da
Suerta m 1414, quindi col
sentiero 312 ci si inerpica su per delle belle balze per circa 350 m di dislivello, passando a nord per l’impressionante e
roccioso Monte Carli, con le sue pareti a strapiombo sulle impetuose cascate nel rivo sottoostante. Si arriva in breve nel magnifico vallone che prelude a Malga Sette Selle. Costeggiando il rio anziché il sentiero, che scorre infossato in una piccola gola punteggiata di rododendri in fiore, ci sono bellissimi scorci con varie cascate. Nei pressi dei ruderi della vecchia malga, parecchie marmotte curiose mettono fuori la testa dalle tane. Si inizia anche a vedere la fioritura dei rododendri, mentre sono tantissime le orchidee maculate che si vedono lungo il sentiero nel bosco. Raggiunta
Malga Sette Selle m 1906 (rovinata dalla solita muraglia di macigni che ultimamente va molto di moda ma che sarebbe stata impossibile al tempo dei pastori senza ruspe) proseguo brevemente per la strada sterrata/sentiero 312 con altra bruttura, il “canale” regimentato ciclopicamente per un rigagnolo d’acqua! Quando incontro un’orrida presa d’acqua in lamiera a vista con recinto di pali e reti in ferro, abbandono infastidito il sentiero. Ma perché simili brutture in un posto così bello?
Mi dirigo dunque, con percorso libero, verso il Lago D’Ezze, traversando la
zona Salieri, con magnifiche spianate erbose alternate a distese di macigni. Ci sono dei tratti paludosi, con belle fioriture di piante acquatiche. Qua e là colossali massi, resti di una probabile frana dal soprastante
Sasso Rotto. Raggiungo un
piccolo passo a quota 2147 e finalmente avvisto il
Lago D’Ezze m 2106, bellissimo col suo colore blu intenso. Decido di fermarmi a mangiare, con un bel sole caldo e solo qualche nuvola di passaggio. Fantastico il panorama verso le
spianate di Malga D’Ezze, che si vede in lontananza, e la soprastante forcella Valtrigona. Come al solito non ho in mente un itinerario preciso e mi capita spesso di decidere la via secondo l’ispirazione del momento. Vedo un
bel percorso da fare in futuro, senza sentiero, che
traversa tutta la cresta che collega le Cime di Salieri, Cima Mendana e il Monte Ciste. Sarei tentato di salire alla Forcella d’Ezze e magari alla relativa cima, o aggirare a ovest la Cima Sette Selle, ma sono tutte cose che già conosco.
Decido quindi di andare a vedere una cima sconosciuta: la
panoramica Sopra Conella 2308, che tante volte avevo visto in altri giri e che mi aveva sempre incuriosito. Osservandola in lontananza, mi viene l’idea di scendere dal versante lungo la cresta sudest, che a vista sembra abbastanza fattibile. Riguadagno il piccolo passo sopra al Lago e attraverso verso sudovest, per vaghe tracce, le conche pratose che si susseguono fino ad una traccia che mi riporta, costeggiando a sud il Sasso Rosso, sul sentiero 343, che proviene dal Rifugio Sette Selle sul versante mocheno.
Raggiungo
Forcella di Conella 2250, dove si possono vedere le
vecchie trincee di guerra ripristinate. Abbandono il sentiero e attacco l’ultima rampa verso la cima, che raggiungo facilmente. Sulla vetta c’è un ometto e un punto trigonometrico dell’IGM, datato 1935. Il panorama è grandioso.
Dopo una breve sosta affronto la discesa, che sembra abbastanza praticabile.
Non ci sono sentieri ma, essendo una zona intensamente frequentata durante la guerra, suppongo ci saranno ancora dei camminamenti a sfruttare. Infatti qua e là ci sono resti di trincee, e vaghe tracce. Dalla cima pianeggiante la dorsale cala di quota decisamente e si restringe progressivamente, c’è un tratto dove bisogna prestare attenzione, ci sono dei
baratri spaventosi sui dirupi a sud che la carta riporta come “Tromboni”. Nulla di tragico comunque, la cresta è larga circa 1 metro e mezzo nei tratti più stretti e si passa senza grosse difficoltà. Calo ancora di quota e dopo alcuni facili passeggetti su roccia, scendo nella
meravigliosa conca pratosa della valle di Conella punteggiata di milioni di fiori gialli, di una bellezza quasi commovente. Mi fermo a fare foto, la cima di Sopra Conella da sotto fa abbastanza impressione.
Riprendo ora il
sentiero 311 che scende ai
ruderi di Malga Conella, dove un branco di almeno 50 curiosissime capre, dopo un attimo di titubanza, mi adotta ipso facto come pastore seguendomi diligentemente per il sentiero. Dopo mezzo chilometro di imbarazzante processione, le debbo scacciare indietro per poter proseguire
.
Dopo un bel traversone a picco sulla
Valle di Cavè, il sentiero rientra verso est verso
la stada del Stalòn (che raggiunge Malga Sette Selle), calo per qualche tornante poi a
quota 1480 prendo una deviazione (non segnata) che
rientra verso Suerta dove ho la macchina.
Giro davvero magnifico, piuttosto articolato e selvaggio (incontrate 3 persone nei pressi di Malga Sette Selle, poi più nessuno), abbastanza facile a parte qualche tratto in discesa del monte Sopra Conella. Circa 13 km, disl. complessivo 1000 m.
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