GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino Orientale => Escursioni estive in Trentino => Lagorai - Cima D'Asta - Rava => Topic aperto da: AGH - 22/11/2015 11:07
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Dal Monte Cogne, il grandioso panorama verso l'Altopiano di Piné
Abitando ora praticamente sotto il Monte Cogne :) , ho voluto provare la salita direttamente da casa, sfruttando sentieri ancora in parte ignoti :) . Da Montepeloso ci inoltriamo con bel sentiero quasi pianeggiante, non segnato sulle mappe né da alcuna indicazione sul terreno: tracce di massicciate e lunghi muri a secco indicano che si tratta di un antico sentiero di collegamento che si inoltrava nella Val della Cunella. Conduce infatti alla località Salare, una bella radura con alcuni masi e una piccola chiesetta.
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La minuscola frazione di Paolati
Da qui in poi si procede “a tentoni” seguendo tracce un po’ incerte senza alcuna indicazione. Nonostante questo, imbrocchiamo la traccia giusta e arriviamo all’idilliaca radura dei Paolati, con un paio di masi ristrutturati, una vera oasi di tranquillità già inondata dal sole. Dopo un breve tratto di forestale intercettiamo il sentiero 470B, segnato con molta parsimonia, col quale raggiungiamo un’altra strada forestale più in alto. Il sentiero ufficiale praticamente scompare. Saliamo ancora e andiamo a vedere un baito poco distante, che scopriamo essere un bel Bivacco dei Cacciatori m 1655, in posizione isolata ma con vista strepitosa sull’Altopiano di Piné e sulla Gruppo del Brenta. All’interno tavolo e caminetto, il locale brande però è chiuso.
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Il bel baito dei cacciatori a quota 1655
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L'interno del baito; la strepitosa vista su Piné
Riprendiamo a salire per una traccia anonima verso sudest; in realtà volevamo provare a salire seguendo le tracce sulla mappa verso nord, ma non si trovano perché il bosco è sconvolto da disboschi. Pazienza, seguiamo quindi questo bel sentiero cercando di capire dove ci porterà. Il sentiero dopo un traversone in moderata salita però svanisce a ridosso dello spallone boscoso. Tagliamo su dritti e troviamo un’altra traccia esile che sale a zig zag, quindi fa un lungo traversone verso nord, con bellissimi squarci panoramici verso il Brenta, arrivando grosso modo fin sotto il Monte Frattoni 2073.
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Paesaggi "canadesi"
La traccia ora scenderebbe verso Vernera, noi però saliamo per il bosco ripido con percorso libero, sicuri di intercettare il sentiero 468 che corre più in alto che proviene da Malga Vasoni Alta. Così è infatti: tuttavia lo abbandoniamo subito per puntare, ancora con percorso libero nel bosco, alla dorsale verso cima Frattoni. Raggiunta l’ampia dorsale e intercettato il sentiero 469A che sale da Malga Vernera, attraversiamo le bellissime e ampie distese sommitali fino in vetta al Monte Cogne 2171, col solito panorama “spaziale”.
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Eccoci sull'ampia dorsale finale verso la cima, sullo sfondo Pala delle Buse e Cima Fregasoga
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Ancora una vista sull'Altopiano di Piné: sullo sfondo si scorge il Monte Baldo
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Nei pressi della cima, visuale verso NO col M. Roen, Penegal, dietro la catena delle Maddalene
Il sole è un po’ velato ma la temperatura è gradevole. Facciamo sosta panini nei pressi della cima ammirando lo sconfinato panorama.
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Ed eccoci in vetta, dietro Pala delle Buse, Cima Fragasoga, Cima Camin, sullo sfondo la dorsale del M. Croce
Per il ritorno scendiamo in breve a Passo Mirafiori 2047 (o Vasoni)e quindi a Malga Vasoni Alta 1972, dalla quale caliamo a valle col sentiero nel bosco 470. La scorciatoia sulla mappa Kompass per Pra della Baita è ointrovabile (dove se la sono sognata?), abbiamo comunque raggiunto casa prendendola un po’ più alla larga casa col sentiero n 407 che scende sul versante opposto.
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Malga Vasoni Alta vista dalla cima del Cogne
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La croce del M. Cogne
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Ultimo sguardo all'Altopiano di Piné prima di scendere
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L'ampio Passo Mirafiori o Vasoni
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Il bel bivacco a Malga Vasoni Alta
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Un anonimo scultore ha voluto lasciare questa bellissima opera d'arte al limitar del bosco, poco sotto Malga Vasoni
Giro molto bello e interessante per antiche tracce. L’orientamento è piuttosto articolato e non banale per sentieri esili senza indicazioni. Per chi vuole evitare complicazioni e ravanamenti, consiglio la salita molto facile da Montesover/Malga Vernera o direttamente da Brusago. Il Monte Cogne è un mèta fantastica anche in inverno con sci o ciaspole. Dislivello 1100 metri, sviluppo 15 km
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Il percorso: rosso la salita, verde la discesa
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Citazione di AGH
Per il ritorno scendiamo in breve a Passo Mirafiori 2047 (o Vasoni)e quindi a Malga Vasoni Alta 1972, dalla quale caliamo a valle col sentiero nel bosco 470. La scorciatoia sulla mappa Kompass per Pra della Baita è ointrovabile (dove se la sono sognata?), abbiamo comunque raggiunto casa prendendola un po’ più alla larga casa col sentiero n 407 che scende sul versante opposto.
La scorciatoia esiste ancora ma è quasi introvabile ! C'è ancora qualche segno sbiadito sulla riva destra del rio Val fossa sotto la località Sepagni.
Un altra traccia che inizia poco sotto la Malga Vasoni Alti poco dopo un piccolo ruscello porterebbe alla Baita dei Cacciatori solo che a causa degli schianti e dei relativi lavori di esbosco l ultimo tratto è stato distrutto.
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Mi riferisco a questo sentiero tratteggiato, dove l'attacco dovrebbe essere poco prima di passare il torrente. Abbiamo perlustrato la zona ma non c'è nulla di percorribile.
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anche il sentiero che sale verso cima Frattoni (colore viola) non esiste sulla mappa
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Mi riferisco a questo sentiero tratteggiato, dove l'attacco dovrebbe essere poco prima di passare il torrente. Abbiamo perlustrato la zona ma non c'è nulla di percorribile.
C' è solo un vecchio segno bianco rosso sulla riva sinistra del rio Brusago poi il nulla.
Nemmeno sulle vecchie carte igm sono segnante tutte le tracce della zona, non capisco il motivo mah......
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Mi manderesti la Igm della zona? Guardo se ci sono i vecchi sentieri...
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Mi pare ci sia un gran movimento di alberi tagliati o di lavori idraulici ai margini dei torrenti, insomma spostamenti di terra e di bosco che cancellano noncuranti vecchi percorsi legati ad attività antiche e oggi abbandonate.
A piedi oggi, mi pare, si muovono per lo più escursionisti, cacciatori, fungaioli (chi altro ?) su tracciati che una volta collegavano masi abitati e che vivevano su attività della montagna difficili oggi, anche da immaginare.
Le mappe di questi posti sono quasi una foto d'epoca, stanno raccontando una storia passata che si intravede tracciata sul suolo, si può ancora intuire o immaginare che vita scorreva, nei terrazzamenti occupati dal bosco, sotto meli mezzi inselvatichiti che avranno 80 anni, rimasti lì per anni e anni abbandonati dagli uomini, riconquistati dal selvatico, coi sentieri che allora erano percorsi e che oggi sono stravolti dalle imprese edili.
Tracciare questi percorsi mi pare che sia oltre che divertente e interessante anche importante
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...gran movimento di alberi tagliati o di lavori idraulici ai margini dei torrenti, insomma spostamenti di terra e di bosco che cancellano noncuranti vecchi percorsi legati ad attività antiche e oggi abbandonate.
Le mappe di questi posti sono quasi una foto d'epoca, stanno raccontando una storia passata che si intravede tracciata sul suolo, si può ancora intuire o immaginare che vita scorreva...tracciare questi percorsi mi pare che sia oltre che divertente e interessante anche importante
brava Francesca: peccato che siamo in pochi a pensarla così... spetterebbe alle istituzioni locali difendere il territorio e la sua identità ovvero la sua storia...
Delle regioni montane che bazzico, il Trentino, purtroppo, è quello messo peggio
:(
a puro titolo di esempio allego foto della Malga Monte Sole (2050m.) in via di trasformazione in ...bed&breakfast... :o
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@Francesca @Radetsky
"vecchi percorsi legati ad attività antiche e oggi abbandonate"
Attività appunto abbandonate, perchè sarà romantico finchè volete pensare alle vecchie malghe, alla gente che si muoveva a piedi, agli edifici di 100 anni fa... Ma siamo sinceri, lo fareste? Vivreste tutto l'anno in una edificio fermo a 100 anni fa? Vivendo solo di allevamento?
Son convinto pure io che sarebbe bello se tutto fosse "immobile" ma se la scelta è tra lasciar cadere a pezzi gli edifici o ristrutturarli preferisco la seconda, se fatta con criterio, senza stravolgerne l'essenza (tanto per capirci no a roba tipo il bivacco Gervasutti (http://www.montagneinvalledaosta.com/SITO/pagina_526_rif_biv_bivacco_gervasutti/pagina_526.html)).
Purtroppo o le malghe si inventano attività alternative (b&b, visite guidate, notti in malga ecc...) o si fa fatica ad andare avanti (il latte tedesco costa la metà, la carne francese un terzo) e ad attirare i giovani (a lavorarci).
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Renzo, senza polemica perchè sinceramente mi sono rotto...
Ma siamo sinceri, lo fareste? Vivreste tutto l'anno in una edificio fermo a 100 anni fa? Vivendo solo di allevamento?
sì, perchè se lo fanno all'estero lo si può fare anche in Italia: fai un salto nella vicina Austria ed avrai conferma...
Io vado in vacanza in Austria in case di contadini che vivono di allevamento: naturalmente si alzano alle 5 di mattina per mungere, forse è questo che qui non piace ! Più comodo e redditizio lavorare quattro mesi all'anno con lo sci, ovvio, a spese di tutti e del territorio !
... se la scelta è tra lasciar cadere a pezzi gli edifici o ristrutturarli preferisco la seconda, se fatta con criterio, senza stravolgerne l'essenza...
concordo pienamente: il fatto è che qui si stravolge tutto e non si salva niente ! Nella ricchissima Svizzera non buttano giù un muro vecchio se non è pericolante !
.. il latte tedesco costa la metà, la carne francese un terzo...
verissimo...mi fermo al latte (perchè della carne non so...)...nei paesi confinanti col nostro le vacche vanno in malga e stanno all'aperto fino alle prime nevicate ed il latte viene pagato al produttore esattamente come da noi (36-38 centesimi al litro, max 40)...QUI stanno in stalla alimentate artificialmente anche d'estate ( perchè non si taglia neppure più l'erba) !
Allora come mai da noi costa il doppio ? E' evidente che è QUI che qualcosa non va !