Grandiosa traversata di fine Settembre pensata dalla forumista Angela, che ha deciso di condividere con me. Il programma è tosto: salita da Caoria in Val Reganel, Conte Moro, Col della Croce, Cima d'Asta e poi... poi si vedrà. Di certo so che la macchina ci aspetterà a Refavaie, saggiamente già predisposta dalla compare in primissima mattinata.
Ritrovo quindi al Ponte Belfe dopo una fredda notte in macchina (la sera prima avevo lavorato a Merano): il sole è ancora sotto l'orizzonte mentre prendiamo quota sul ripido sentiero. Congiunti infine al termine della forestale, le prime luci illuminano il Lagorai orientale.
Lagorai all'albaIl sentiero in alcuni tratti è davvero esiguo ed a stento si riesce a notare l'andamento dello stesso attraverso la folta vegetazione. Il paesaggio diventa più interessante in corrispondenza del primo lago di Reganel dove sia io che Angela ci dilettiamo in numerose foto che però, causa le ombre ancora lunghe, non rendono giustizia alla bellezza del luogo.
Lago ReganelUn'altra erta ci porta in una bellissima piana erbosa dove il sole ci investe completamente regalandoci un pò di calore.
Bellissima vista sulle Pale di San MartinoL'ennesima rampa conduce al lago più alto di Reganel, piccolo ma stupendo specchio d'acqua dove ci fermiamo più a lungo a fotografare e per rifocillarci.
Lago alto di Reganel (foto di Angela)Angela studia il da farsi per raggiungere più comodamente possibile la dorsale del Conte Moro ed individua un canalino in ombra che si inerpica sul versante nord. Saliamo dunque ancora per il sentiero che guadagna diverse balze.
Salita sopra al lago Reganel, vista su Lagorai e PaleAbbandoniamo la traccia e su terreno sempre più erto guadagnamo infine la dorsale: una traccia sale tagliando il versante sud, talvolta un pò infido, e ci porta in vetta. La vista è già grandiosa: le prossime tappe, nell'aria tersa, sembrano a portata di mano ma sappiamo bene che ancora molti chilometri e soprattutto molto dislivello ci separa da esse.
In vetta a Conte Moro vista su Cima d'AstaScendiamo dunque giù per la dorsale ovest, talvolta ripida, in direzione della sella che ci divide dalla seconda tappa. In breve siamo ai piedi del Col della Croce che risaliamo lungo una valletta su terreno libero
Il sottoscritto con alle spalle il Conte Moro (foto di Angela)Intercettiamo dunque la mulattiera militare che conduce all'evidente intaglio sotto la vetta del Col della Croce
Angela in cammino verso il Col della CroceCi portiamo momentaneamente su questa vetta dove si apre l'abissale vista di Cima d'Asta e gli Orti di Regana.
Cima d'Asta con il nostro versante di salitaContinuiamo in discesa verso la Forcella di val Regana su terreno sempre più ripido finchè non ci troviamo a dominare un salto di roccia, all'apparenza inacessibile: l'audace traccia, invece, cala tagliando le paretine e, sebbene un pò esposta, ci porta facilmente su terreno più sicuro fino alla suddetta forcella.
Angela sui traversi poco sopra la forcella di Val ReganaIniziamo dunque la parte più scoraggiante: abbiamo già 1800 metri di dislivello sulle gambe e altri 800 ci aspettano. Ci inerpichiamo tra i selvaggi ontani e prendiamo lentamente quota seguendo l'esile traccia che si confonde tra mughi e rocce levigate.
Sempre stupenda la vista integrale sulle Pale alle nostre spalleFinalmente ci troviamo nella parte alta del percorso, poco sotto la vetta, dove concentriamo i nostri sforzi.
Poco sotto la vettaRaggiungiamo dunque l'agognata vetta, da cui si gode del ben conosciuto, ma sempre splendido, panorama.
Il Cavinato e il Lagorai OccidentaleL'idea iniziale prevedeva di continuare il percorso in direzione di Forcella Magna e dirigersi verso Passo Cinque Croci, ma decidiamo di concludere con una bella discesa diretta verso la Val Cia. Iniziamo con una prudente digressione per la cresta Ovest
Angela sulla cresta OvestLago del Bus e Lagorai OrientaleRifugio Brentari e Lago di Cima d'AstaCon molto attenzione ai sassi precari, scendiamo per il canalino dei Bassanesi e tagliamo in direzione della Forcella Socede
Verso Forcella SocedeIn discesa verso la Val CiaLe ginocchia soffrono molto la discesa, ma lentamente scendiamo sotto il limite della vegetazione e raggiungiamo infine la strada forestale in corrispondenza del Rifugio Forestale Socede di sotto. Percorriamo un tratto della strada di fondovalle un pò scoraggiati all'idea della lunghissima marcia verso Rifugio Refavaie ma, per fortuna, ci viene incontro l'amico di Angela che al mattino aveva aiutato la mia compare a preparare la macchina alla tappa finale. In breve siamo seduti al tavolo del Rifugio a rifocillarci e torniamo a Caoria dove ci salutiamo.
Dislivello: 2600 metri
Sviluppo: 20 Km