Domenica, dopo circe tre mesi, riesco ad organizzarmi per un’uscitina. Vorrei andare in Lagorai, e così chiedo consiglio ad AGH, che mi indica il Monte Cola come destinazione meritevole di attenzione.
E così, Domenica mattina, un allegro drappello formato da escursionisti a due e a quattro zampe (Salvatore, Paola, Sasha, Desy ed il sottoscritto), si avventura per quelle zone.
Lasciamo la macchina nei pressi della località Stallen e ci incamminiamo verso il Lago delle Prese, che raggiungiamo in pochi minuti.
Di li il problema è scorgere la dorsale sud che dovrebbe, secondo le indicazioni, portarci fin su in cima al Monte Cola. Siamo nel bosco ed andiamo a senso, con pochi riferimenti. Usciamo finalmente dagli alberi e scopriamo di essere più a sinistra; recuperiamo quota ed arriviamo finalmente nella bella dorsale, spazzata da un vento freddo (!!!) che mi fa rimpiangere di aver preparato lo zaino il pomeriggio precedente con 38°…
In breve siamo in cima al Monte Cola, da dove si gode di una vista strepitosa, per quanto guastata a N-NE da banchi di nuvole. Cerchiamo un punto riparato per uno spuntino e poi ci dirigiamo verso l’Hoabonti, che raggiungiamo percorrendo un sentiero che lambisce la cresta che separa la Val d’Alba dalla conca dei sette laghi, che ammiriamo dall’alto.
Hoabonti, in qualche antico idioma, deve significare “il posto dove ca**no le capre”… L’impressione è che, se non ci fossero le capre, il monte sarebbe più basso di un paio di metri buoni… Però la vista è bella e decidiamo di continuare verso il Passo della Portella, cullando l’idea di risalire anche il Gronlait. Per arrivare al passo, però, si perde molta quota e, da sotto, la salita al Grinlait inizia a farsi scoraggiante… E’ anche tardi e ci sono nuvoloni cupi, per cui scendiamo lungo la bella Val Portella e torniamo al laghetto di partenza e, di li, alla macchina.
Bella gita, senza un gran dislivello ma un po’ faticosa, soprattutto nella prima parte, per il fatto di dover procedere spesso nel fitto e senza riferimenti.
Il paesaggio è maestoso e meritava davvero, circondati come eravamo da tutte le tonalità del verde e del marrone (questo anche grazie alle già citate caprette…).
A dispetto di quanto pensavo, abbiamo incontrato diverse persone, forse una ventina in tutto.
Grazie AGH della dritta.