Autore Topic: [LAGORAI] Palon di Cece 2690  (Letto 7442 volte)

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[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« il: 17/08/2016 00:12 »

Palon di Cece 2690, dalla trincea in vetta verso Cima Cece

Brutta, brutta, brutta! Non saprei come altro definire salita (e discesa) di questa cima che sarà vista sì e no da 10 persone l’anno. Il versante sud di accesso, l’unico praticabile da un escursionista -tutti gli altri sono orrendi dirupi- ha miliardi di sassi e non ce n’è uno che stia fermo! Sassi di tutte le dimensioni su ghiaino, una combinazione micidiale. Ci sarebbero anche dei costoloni erbosi ma è perfino peggio: l’erba alta, pungigliosa e scivolosissima, copre i sassi e i buchi che ci sono sotto, con alto rischio storte o cadute.


Verso Forcella Valmaggiore

Questa cima l’avevo vista con noncuranza tante volte salendo a Cima Cece, ma l’avevo sempre considerata inaccessibile. Nell’ultima salita a Cece però, osservando meglio, mi sono accorto che sul Palon di Cece (molte carte non riportano neppure il nome, solo la quota di 2690) c’erano delle postazioni della Grande Guerra! Quindi da qualche parte i soldati dovevano essere saliti. Il versante sud appariva come l’unico affrontabile in modo escursionistico. Dopo accurato studio di carte, immagini, mappe e foto aeree coi soliti Google Earth e Bing, decido di provare. Ho scarne notizie di prima mano: qualcuno aveva parlato addirittura di una mulattiera che saliva, insomma non sembrava così ostica.


Palon di Cece versante nord

Da Malga Valmaggiore 1620 parto di buon passo e in h 1.15 sono al Bivacco Paolo e Nicola 2180. Ora si inizia a ballare. Presso la sorgente poco sotto il passo, abbandono il sentiero e seguo una esile traccia (senza segni o indicazioni) che traversa in costa. E’ abbastanza visibile per circa 1 km scarso ma arrivato nei pressi di una fascia di bosco e grandi pietraie scompare nel nulla.


Il traversone per traccia verso il Monte Tabio

Vista su Cima d'Asta

Verso il Monte Tabio

Traverso dunque a intuito, su terreno infido, con pietre coperte da vegetazione alta, verso forcella Tabio. Mentre cammino mi chiedo che senso abbia l’ipotetica mulattiera austriaca sul versante sud, visto che gli italiani erano di fronte sul Tabio e avrebbero potuto farne un facile bersaglio... (infatti scoprirò poi che non c’era nessuna mulattiera!).


La difficile pietraia da attraversare

Eriofori negli specchi d'acqua sotto Cima Tabio

Vista verso Cima Paradisi

Appena possibile esco dalla pietraia per guadagnare un più comodo costone erboso. Vedo una bellissima volpe che si aggira tra i sassi, appena mi vede scompare al trotto dietro a dei grossi macigni. E’ sempre una grande emozione vedere gli animali nel loro ambiente! Sarei tentato di salire a cima Tabio 2354 per vedere meglio il canalone micidiale che sale verso il Palon di Cece, che da sotto appare abbastanza complicato. Inutile star lì a tergiversare, lascio perdere cima Tabio e inizio a salire, poi lungo la via si vedrà.


Il canalone d'accesso, non c'è alcuna traccia utile

Uno degli infami colatoi

Mi sto alzando di quota, al centro il Monte Tabio

Il canalone non è troppo ripido, ma la salita è piuttosto faticosa per sfasciumi mobili, sono 600 metri di dislivello alla cima. Arrivato ad una fascia rocciosa impervia, devo decidere come salire. Scelgo il canalino di sx, che sembra più abbordabile. Dopo un po’ però decido di uscire: troppo faticoso, un passo avanti e due indietro e pietre che “partono” dappertutto appena si poggia il piede. Mi arrampico con attenzione su articolate coste erbose ripide con rocce, aiutandomi spesso con le mani. Nulla di particolarmente difficile, ma un ruzzolone avrebbe conseguenze dolorose. Nella parte in alto mi infogno in un canalino ripido franoso, il fondo scivolosissimo di ghiaino. Non mi piace per nulla ma ormai devo salire, scendere sarebbe più pericoloso. Sbuco finalmente su una specie di ripiano, una conca sotto la forcella, dove posso tirare il fiato.


ll ripiano dove posso tirare il fiato

L'ultimo strappo alla forcella

Il trincerone sotto la cima, sullo sfondo Malga Miesnotta

Resti di baraccamenti a preicipizio sul versante nord

Cerco invano l’ipotetica “mulattiera” ma ovviamente non c’è nulla, niente alla lettera: nessuna traccia. Resisto all’idea di salire il ripido fianco occidentale per roccette, che sarà un 1° grado massimo 2°, ma se si scivola si vola di sotto e non è proprio il caso. Decido di salire almeno fino alla forcella, che è abbastanza facile, poi si vedrà. La raggiungo faticosamente, scegliendo accuratamente il percorso per evitare le pietraie più rognose o i tratti di erba alta scivolosa. La forcella si affaccia su un ripido canalino che precipita a valle, si vede anche un cavo volante che probabilmente serviva per aiutare i soldati che salivano dal ghiaione. Sono in dubbio se proseguire, ma vedo i resti di una trincea verso la cima e decido di provare a seguirla, sono a quota 2550 circa e non manca molto alla vetta.


Il trincerone verso la cima sud

L'anticima con la postazione della Grande Guerra

Dopo 100 anni c'è ancora il pavimento con le assi di legno!

Un pezzo di indumento

La trincea è molto malmessa e in molti punti franata, ma almeno si sale senza l’esposizione sul ripidissimo versante. Alcune deviazioni conducono a resti di baracche a picco sui burroni: mi avventuro con molta attenzione, la roccia è marcia e ci sono franamenti ovunque. Poco sotto la cima, il trincerone diventa più imponente. Lo seguo fino ad un cunicolo nella roccia che conduce all'anticima dove c’è una postazione coi resti di una baracca della Grande Guerra a picco sui precipizi spaventosi, un vero e proprio nido d’aquila.


La trincea poco sotto la cima, con vista verso Cima Cece

Trinceramenti nei pressi della cima

La pavimentazione in legno della baracca ha resistito fino ai giorni nostri

Dall'anticima sud verso cima Palon di Cece 2690

Si sente forte il puzzo di carta catramata, che affiora in grandi quantità dal terreno. Il pavimento della baracca ha ancora le assi in legno, incredibile! Ci sono ancora travature e assi di legno, rottami vari, pezzi di ferro, chiodi, mattoni della stufa, pezzi di stoffa indefinibili, scatolette. Chissà cosa c’è sotto le assi del pavimento: provo ad alzarne qualcuna ma sono ancora saldamente inchiodate. Inimmaginabile come potesse essere durante l’inverno con metri di neve e un freddo spaventoso! La follia della guerra appare in tutta la sua tragica evidenza, anche se solo in parte immaginabile ai giorni nostri, abituati alle comodità di vivere in tempo di pace.


I tremendi dirupi del versante ovest

Vista verso sud

Vista verso est su Cima Cece

Torno un po’ indietro per salire la cima vera e propria, arrampicando con attenzione per roccette ancora per 20-30 metri, fino alla vetta di Cima Palon 2690! La soddisfazione è immensa, il panorama è grandioso, che però al momento non mi godo granché perché sono assai preoccupato per la discesa che mi aspetta. Faccio un po’ di foto, vedo in lontananza Cima Cece 2754, dalla quale mi giungono le voci degli escursionisti che affollano la cima. Dove sono io invece non c’è nessuno, non ho visto letteralmente un cane in tutto il giorno.


In vetta al Palon di Cece

Trincea poco sotto la vetta

L'anticima sud con la trincea che conduce alla postazione dove sorgeva una baracca a picco sul precipizio

Decido di non fare sosta panini+birretta per mantenere la lucidità necessaria alla impegnativa discesa. Non ci sarebbe nulla di peggio che scendere con lo stomaco ingolfato dalla digestione. Sono sul ciglio del baratro, almeno 400 metri di “volo” dove sono affacciati i resti delle  baracche. Faccio una sosta per tirare il fiato e raccogliere le forze mentali per la discesa, che si preannuncia assai ostica. Alle 14 sono pronto, parto per la lunga ed estenuante discesa. Scendo molto piano, ogni passo va misurato al millimetro. Di solito non cado quasi mai, qui sono caduto 3 volte, con centinaia di scivoloni recuperarti in extremis grazie ai bastoncini.


Inizio la discesa

Ultimo sguardo a Cima di Cece

La lunga ed estenuante discesa

Una delle tante schegge di granata tra i sassi

Arrivato alla conca, non voglio rifare il canalino schifoso fatto in salita, quindi provo a scendere per quello più a est. Che purtroppo non è messo meglio. In qualche maniera riesco a scendere, sempre con molta prudenza, calandomi per alcuni salti di roccia per fortuna non troppo alti. Quindi la lunga discesa nella parte bassa del ghiaione, non meno rognosa.


Eccomi in vista di forcella Tabio con la cima omonima

Da Forcella Tabio verso Buse Malacarne, sullo sfondo Cima Ceremana avvolta dalla nebbie, a dx Cima Miesnotta

Ritorno verso Forcella Valmaggiore, le pozze sotto il Monte Tabio con gli eriofori

Arrivo a forcella Tabio e non mi pare vero di poter calpestare del prato, ci ho messo ben 2 ore a scendere solo 600 metri di dislivello! Sono abbastanza cotto, mi accascio sull’erba per recuperare le forze. Avevo una mezza idea di scendere verso Malga Miesnotta di Sopra e rientrare da Forcella di Cece, ipotesi che però scarto subito perché non conosco il percorso (non ci sono sentieri) ma soprattutto perché sono davvero troppo stanco. Torno quindi dalla stessa via dell’andata col lungo traversone che mi porta a Forcella Valmaggiore. Da qui per scendere alla malga impiego più tempo di quello che ci ho messo a salire, tanto per dire quanto fossi cotto a puntino :)


La meraviglia dell'Alpe Fossernica

Ultima foto al laghetto sotto Forcella Valmaggiore, prima di scendere verso valle

Conclusioni: escursione bellissima ma veramente dura, penso sia la prima e ultima volta che faccio una cosa del genere :) In definitiva la sconsiglierei a chiunque non sia disposto a soffrire e non poco :). Dislivello 1250, sviluppo  km 15,5

« Ultima modifica: 17/08/2016 08:37 da AGH »
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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #1 il: 17/08/2016 09:45 »
complimenti Agh,
mi sembra di aver capito che questa è più una fatica mentale legata allo stress che fisica o sbaglio???
Certo che certi posti li trovi solo tu !!! Bellissimi!!!

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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #2 il: 17/08/2016 09:57 »
complimenti Agh,
mi sembra di aver capito che questa è più una fatica mentale legata allo stress che fisica o sbaglio???

penso di si, il dislivello in questo caso è abbastanza banale (circa 1200 m) ma il terreno è davvero rognoso e impegna molto la testa perché bisogna stare costantemente concentrati... In più la "prima volta", quando non si sa nulla della salita, bisogna stare attenti il doppio per non infognarsi...
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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #3 il: 17/08/2016 10:19 »
Hai ragione, ricordo lo sforzo mentale fatto sul Carè Alto, via che non conoscevo e tensione alta...
Ti stanca più quello che lo sforzo fisico, anche perchè immagino una volta che hai messo piede sull'erba e sul sentiero facile subito ti è tornata un pò di energia!!

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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #4 il: 17/08/2016 10:24 »
Hai ragione, ricordo lo sforzo mentale fatto sul Carè Alto, via che non conoscevo e tensione alta...
Ti stanca più quello che lo sforzo fisico, anche perchè immagino una volta che hai messo piede sull'erba e sul sentiero facile subito ti è tornata un pò di energia!!

non tanta :) Più che altro mi sono rilassato molto e ho addirittura fatto una pennica per recuperare le forze  ;D
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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #5 il: 18/08/2016 10:44 »
Bravo Agh! Bella cima alternativa! Ho cercato invano il Palon di Cece sulle mappe e non è riportato, ma ho capito che è quello che sta a fianco al dente. Magari ad Ottobre ci faccio un pensiero!
per sempre oppressi da desiderio e ambizione c'e' una fame non ancora soddisfatta,
i nostri occhi stanchi ancora vagano all'orizzonte sebbene abbiamo percorso questa strada così tante volte

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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #6 il: 18/08/2016 11:37 »
Bravo Agh! Bella cima alternativa! Ho cercato invano il Palon di Cece sulle mappe e non è riportato, ma ho capito che è quello che sta a fianco al dente. Magari ad Ottobre ci faccio un pensiero!

sì è lui :)
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Offline Manny

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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #7 il: 17/09/2016 23:39 »
penso di si, il dislivello in questo caso è abbastanza banale (circa 1200 m) ma il terreno è davvero rognoso e impegna molto la testa perché bisogna stare costantemente concentrati... In più la "prima volta", quando non si sa nulla della salita, bisogna stare attenti il doppio per non infognarsi...

Mi sono sempre chiesto come sarebbe la salita a quella cima che vedo da anni da ogni versante, ma adesso che ho visto la tua dettagliata relazione... penso proprio che non ci salirò mai!
Bel reportage comunque, l'ho letto volentieri.
Hai fretta? Parti prima...

Offline AGH

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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #8 il: 18/09/2016 10:22 »
Grazie, in realtà non è così difficile ma ci vuole tanta pazienza e volontà perché il terreno è molto ostico

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Offline Valter

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Re:[LAGORAI] Palon di Cece 2690
« Risposta #9 il: 21/09/2016 20:41 »
Veramente un'escursione impegnativa, hai fatto delle belle foto e una valida relazione. Grazie.